Lettera aperta: Rosaria Chiella, salvata al pronto soccorso. Non chiudeteli - Le Cronache
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Lettera aperta: Rosaria Chiella, salvata al pronto soccorso. Non chiudeteli

Lettera aperta: Rosaria Chiella, salvata al pronto soccorso. Non chiudeteli

di Erika Noschese
«Non chiudete le cardiologie e i pronto soccorso di periferia, per noi abitanti delle zone interne sono una questione di vita o di morte». A lanciare l’appello Rosa Chiella, moglie e mamma di tre figli che si è salvato in extremis grazie al provvidenziale intervento di un medico del presidio ospedaliero di Oliveto Citra. La donna, 44 anni, lo scorso 29 aprile, dopo una giornata stressante di lavoro, si era presentata con mezzi propri al Pronto Soccorso di Oliveto Citra, per un dolore toracico subdolo. «I sanitari di turno mi hanno prontamente diagnostico un infarto esteso, ma sta di fatto che dopo pochi minuti dal mio ingresso in pronto soccorso il mio cuore ha cessato di battere. Mi hanno spiegato che, a causa di una patologia rara, una dissezione spontanea della coronaria principale, ho avuto un arresto cardiaco, ma sono stata urgentemente sottoposta a massaggio cardiaco e defibrillazione dal cardiologo di turno, dottor Massimiliano Voza, che era stato prontamente allertato dal Pronto Soccorso – ha raccontato Rosa Chiella – Quindi, dopo avermi rianimato e prestato le prime cure, mi hanno subito inviato a fare la coronarografia presso l’ospedale di Eboli. Se non avessi trovato il Pronto Soccorso aperto nel circondario e se non avessi trovato l’equipe pronta a soccorrermi ed allertare il cardiologo, già in servizio Ospedale e prontamente disponibile per il Pronto Soccorso, insomma se fosse servito più tempo per ricevere i soccorsi, oggi non starei qui. Vorrei che il mio caso, in una epoca di tagli alla sanità soprattutto in periferia, servisse a capire che “vale più la vita di un essere umano, che tutto l’oro del mondo”. Per questo voglio ringraziare gli angeli che mi hanno soccorso, nelle persone del cardiologo, dr Massimiliano Voza, del medico di turno in pronto soccorso dr Gerardo Vitale, degli infermieri di turno Nunziante Cavalieri e Vito Caponigro e degli Oss Annamaria Annunciata e Liberato Sarro. Un ringraziamento particolare va anche al dr Mario Centore di Eboli che è stato allertato prontamente dall’Ospedale di Oliveto Citra che, invece di festeggiare il suo trentunesimo compleanno, ha dovuto correre in Ospedale per eseguirmi la coronografia prevista nella rete di urgenza che c’è tra gli Ospedali». Quella dei presidi ospedalieri delle aree interne è una problematica oggi non ancora risolta: la mancanza di personale, le poche risorse e i pochi mezzi a disposizione rendono difficile mantenere operativi ospedali e pronto soccorso. La testimonianza della donna di 44 anni mette invece in luce la necessità di avere strutture operative per salvare la vita dei pazienti.