Sousa: «Voglio creare la cultura della vittoria» - Le Cronache
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Sousa: «Voglio creare la cultura della vittoria»

Sousa: «Voglio creare la cultura della vittoria»

di Marco De Martino
ROMA – Il tecnico della Salernitana Paulo Sousa (nella foto) è soddisfatto, ma non completamente, per il punto prestigioso conquistato sul campo della Roma: “Abbiamo forzato la Roma a cambiare modulo perchè hanno capito che erano in grandissima difficoltà, non solo per il gol ma nel controllo del match. Qui dobbiamo crescere come squadra, perché venire qui all’Olimpico, davanti a 60mila spettatori, imponendo il nostro gioco e giocandocela alla pari contro una grande squadra, non è da tutti. Però dobbiamo crescere difendendo il risultato giocando la palla. Anche qui abbiamo finito la partita giocando con tre attaccanti puri, la mia intenzione -aggiunge Sousa- è quella di mettere nella testa dei ragazzi il concetto di voler vincere sempre e di non subire mai, anche quando l’avversario spinge. Non abbiamo sofferto tanto, abbiamo subito due gol su calci piazzati in mischia, avremmo potuto portare a casa la vittoria ma va bene così”. Il primo gol, confezionato da una doppia giocata super di Coulibaly e Candreva, è frutto del lavoro e degli schemi dettati da Paulo Sousa: “Sappiamo che i centrali della Roma sono molto forti sui palloni aerei, abbiamo provato questi tagli attraendoli fuori e creando la profondità. Lassana -sottolinea l’allenatore granata- sta migliorando nel gioco di costruzione, sta diventando un grande centrocampista, non solo nei duelli in mezzo al campo ma anche nei passaggi, nelle diagonali, dando velocità al gioco. Stiamo capendo sempre di più che possiamo avere il controllo dell’avversario con il possesso palla”. Oltre a Coulibaly, ad impressionare positivamente è stato ancora una volta Kastanos: “Greg è più interno che esterno, ma ha molta capacità di interazione con Candreva. Insieme hanno capacità di possesso, palleggio e sanno accelerare dal corridoio laterale verso l’interno per fare assist e tirare in porta. Con lui ho un uomo in più nel palleggio in mezzo al campo, sta lavorando tantissimo nella concentrazione e nelle chiusure difensive, è una gioia allenare un ragazzo così”. Con la Salernitana salva, per Paulo Sousa non resta che continuare a costruire per il futuro: “L’idea è sempre di vincere le partite, lavoro sempre per quello e voglio creare anche qui la cultura della vittoria. Per farlo bisogna attaccare e vincere le partite. L’inizio non è stato facile per il cambio di mentalità ereditata da un altro allenatore, abbiamo lavorato tanto sul possesso palla, sul gioco perché abbiamo attaccanti forti che vanno alimentati e perciò abbiamo puntato sulla costruzione del gioco dal basso. L’abbiamo fatto piano piano perché avevamo prima bisogno dei risultati, poi abbiamo trovato fiducia ed abbiamo introdotto altri concetti che -conclude Paulo Sousa- ci stanno portando a prestazioni come quella di oggi contro una squadra forte come la Roma”.