Ci ritrovammo Lazzari Felici - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Ci ritrovammo Lazzari Felici

Ci ritrovammo Lazzari Felici

Gran finale del Festival Jazz&Pop del Conservatorio “G.Martucci” di Salerno al teatro Augusteo con la scuola di jazz dell’Istituto capitanata da Sandro Deidda e il progetto di Marco Zurzolo, dedicato agli Showmen di Mario Musella

Di Olga Chieffi

Una serata di jazz puro con Paolo Fresu una di pop con un personaggio iconico della canzone italiana, Ron, e il finale con un bel mix tra il Pino Daniele strettamente strumentale della scuola di jazz salernitana che riserverà una sorpresa e l’omaggio di Marco Zurzolo agli Showmen di Mario Musella. Questi i binari contaminati, “strambi” come la baronessa cimarosiana, in cui si è incanalata la XIII edizione del Festival Jazz&Pop del Conservatorio Statale di Musica “G.Martucci” di Salerno. Il simbolo della musica è iridescente. Nella serata inaugurale si è parlato di caos e studio ricerca e lo vogliamo dire con colui il quale ha scritto “Il caos e il metodo” Luciano Anceschi che per tentare di descrivere con una formula la dinamica della relazione tra i diversi musicisti, si potrebbe allora adottare la cifra di una flagrante «concordia discors», durata tre giornate. Stasera, alle ore 21, sul palco saliranno i Lazzari felici capitanati da Sandro Deidda ovvero Alfonso Marra al Pianoforte, Guido Cataldo al basso elettrico, Dario Guidobaldi alla batteria, Antonio Parisi alle percussioni, Giuseppe Alfano alla tromba, Paolo Di Domenico al clarinetto, Cristian Carola al trombone, a loro si aggiungeranno gli “scugnizzi” veri e propri, che sono un coro di studenti del primo anno delle classi di Jazz, Roberta D’Agosto, Tommaso De Cesare, Micol Gaduazzo, Ilaria Zaccaro, luna Lucrezia Scognamiglio. Ritorna da solista e docente l’ex-allieva della scuola di jazz con Paola Forleo, oggi affermata professionista, proprio per dare quel segno di continuità da studente e poi docente magari prossimamente anche nelle nostre aule. Una tradizione che viene da lontano e che ancora oggi alcune sezioni di strumento classico possono vantare. Con loro per Pino Daniele anche Guglielmo Gugliemi, al pianoforte, per schizzare un portrait di un sound che fa parte della storia collettiva e dei vissuti individuali raccontati in musica e poesia melodie portatrici anche di un ricco patrimonio di “bellezza”: il fascino della melodia, la capacità di improvvisazione, la “libertà” di “rivestire di sé” un canto, la capacità di creare e usare metafore profonde e sorprendenti, l’originalità di melodie uniche, la forza del sentimento “vero” contro ogni divieto “artificioso”, il senso di ribellione alle ingiustizie, l’umorismo con cui affrontare le peripezie della vita quell’ amore particolare che gli strumentisti evocheranno tra i diversi e comuni linguaggi del mare nostrum, un fluxus musicale ossessivo e mistico spaziante dall’Africa, all’oriente, a Napoli, dai colori caldi e avvolgenti, specchio del suo “contaminato” sentire interiore. E lazzaro felice sarà anche Marco Zurzolo con i suoi New Showmen nel segno di Mario Musella, una delle migliori voci del panorama italiano degli anni ’70. Un omaggio al leader del gruppo napoletano The Showmen, costituito da Giuseppe Botta (chitarra), Elio D’Anna (sax e flauto), Franco Del Prete (batterista), Luciano Maglioccola (tastiere) e James Senese (sax, flauto, percussioni e voce). Il gruppo, che mescolava sapori RnB ad eredità sonore partenopee, divenne noto per inediti come “Mi sei entrata nel cuore” e “Che m’ ‘e fatto” e riarrangiamenti di brani già noti al pubblico come “Un’ora sola ti vorrei”; nel 1969 partecipò al Festival di Sanremo con il brano “Tu sei bella come sei” cantato con Mal.