Angri: Padre disperato: Mi vietano di vedere mio figlio - Le Cronache
Cronaca

Angri: Padre disperato: Mi vietano di vedere mio figlio

Angri: Padre disperato: Mi vietano di vedere mio figlio

Angri. Nonostante la decisione dei giudici del Tribunale per i Minorenni di Salerno che hanno stabilito di farlo incontrare con il figlio in un ambiente protetto alla presenza degli assistenti sociali, non riesce a vedere il proprio ragazzo (11 anni) perché- denuncia- non ci sarebbe personale a disposizione per il servizio. “Ancora una volta ad Angri non c’è chi fa il proprio dovere e neppure un decreto del Tribunale riesce a smuovere una situazione a dir poco vergognosa”. È arrabbiato il 47enne D.F., autista di Busitalia, che ha rivolto il suo appello alle istituzioni, nel mezzo di un percorso genitoriale seguito dai servizi sociali del Comune di Angri. Il bambino, affidato alla madre (romena), dovrebbe vedere il padre due volte al mese per 4 ore con incontri protetti, ciascuno della durata di un’ora, con libertà di contatti telefonici, secondo le prescrizioni del Tribunale per i minorenni di Salerno. «Non lo riesco ad incontrare perché non c’è personale a disposizione. Un’assurdità che va avanti da inizio aprile, da Pasqua”, racconta il 47enne. Agli atti ci sono le sue presenze presso gli uffici, con il caso monitorato dai carabinieri della stazione di Angri. Il percorso seguito dagli assistenti dovrebbe avvenire con l’appuntamento prefissato e la possibilità, per il padre, di stare con figlio liberamente. “Ho mandato anche una mail al Tribunale, mio figlio chiede di me e vuole incontrarmi, ma nessuno mi ascolta e non so come fare”, dice. Una vicenda che nasce dopo la fine del rapporto coniugale con la donna che ha denunciato il 47enne per una serie di soprusi ma che -a detta dell’uomo- sono state tutte archiviate dai giudici nocerini”. E nonostante questo mi vietano di farmi incontrare con mio figlio, si sono inventati addirittura che io sia matto ma come è possibile: guido autobus, faccio test attitudinali ogni anno, ho a che fare giornalmente con migliaia di persone e per qualcuno invece non sono normale… Io invece credo che dietro questa storia ci sia dell’altro”, aggiunge e conclude l’autista, persona stimata e voluta bene da tutti.