Bellizzi: Nicola Pellegrino lascia Città Possibile. L’ira di Volpe: “Deve dimettersi” - Le Cronache
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Bellizzi: Nicola Pellegrino lascia Città Possibile. L’ira di Volpe: “Deve dimettersi”

Bellizzi: Nicola Pellegrino lascia Città Possibile. L’ira di Volpe: “Deve dimettersi”

di Erika Noschese
Ad un anno esatto dalle prossime elezioni amministrative, la città di Bellizzi è già in piena campagna elettorale. Ad accendere la miccia di quello che sembra essere, a tutti gli effetti, il primo di una lunga serie di programmi elettorali Nicola Pellegrino, attuale presidente del Consiglio comunale che, dopo l’addio alla maggioranza, ha scelto di lasciare il gruppo Città Possibile, fondato proprio da suo padre nel lontano 1995 quando Mimmo Volpe diventò sindaco della città per la prima volta. «Io ho contribuito alla vita di Città Possibile, il gruppo che mi accingo a lasciare, per più di vent’anni della mia vita, in tutti i modi, politicamente, economicamente, personalmente», ha dichiarato Pellegrino che, ormai da due anni, è contro la maggioranza dopo anni di sostegno incondizionato alla famiglia Volpe. «Mio malgrado, sono stato l’uomo perfetto fin quando ho obbedito senza porre obiezioni. Sono stato per anni una risorsa importante, da utilizzare per raccogliere voti e finanziare le attività della città. Nel momento in cui ho cercato di esprimermi liberamente, senza dover accettare supinamente le scelte che mi venivano imposte, sono improvvisamente diventato una figura non gradita. Tutto d’un tratto, Nicola Pellegrino è diventato il “cattivo” in una narrazione ridicola e stucchevole. Addirittura, secondo tale narrazione, pare che io abbia interessi segreti. Ebbene, lo dico a scanso di equivoci: io non ho alcun interesse segreto da salvaguardare. Ho solo investito molti soldi per la comunità di Bellizzi, senza chiedere mai nulla in cambio. Sono stato sempre fedele agli ideali del gruppo “Città Possibile”, l’ho fatto con piacere ed orgoglio perché credevo nel progetto. Un progetto che è stato però tradito da chi l’ha portato avanti fino ad oggi, ritenendo che ormai non appartenga alla comunità ma a sé stesso e alla propria famiglia – ha dichiarato Pellegrino, oggi tra le fila di Azione – Nell’ultimo anno e mezzo sono state dette tante cose, quasi sempre inesatte o addirittura infondate, e il “chiacchiericcio” ha contribuito ad alimentare informazioni fuorvianti. Per mesi sono stato costretto ad ascoltare fandonie e illazioni che screditavano me ma anche la mia famiglia. In merito a ciò, tengo moltissimo a sottolineare un aspetto: io e la mia famiglia abbiamo vissuto sempre e solo grazie al nostro lavoro. È quantomeno singolare, per non dire scorretto e sciocco, essere accusati di utilizzare la politica per fini personali proprio da chi non è nella posizione di farlo. Sia io che i miei familiari, abbiamo sempre inteso la politica come uno strumento per migliorare la qualità della vita dei cittadini e per accrescere il senso di appartenenza della comunità. La riprova di ciò è l’impegno, anche economico, che abbiamo dimostrato negli anni a sostegno di attività sociali, culturali e sportive. Tutto questo impegno ha portato, sul nostro territorio, un forte consenso verso la mia persona. Questo consenso, probabilmente, non è stato visto di buon occhio da chi ritiene che il potere debba essere solo ed esclusivamente nelle proprie mani. Questo consenso non è stato accettato da chi crede che la politica non debba evolvere o coinvolgere nuovi protagonisti in grado di offrire la propria visione di futuro». Il consigliere di opposizione accusa l’attuale sindaco di aver cambiato «gli ideali che guidano il percorso e le scelte di un gruppo che ha preso una direzione diversa da quella originaria». E poi l’attacco alla maggioranza Volpe: «Bellizzi oggi è una città sbandata. Palazzoni enormi stanno invadendo il nostro territorio, a discapito degli spazi pubblici aggregativi, del verde, della socialità, dello sport. Tutte queste cose, ormai, a Bellizzi non esistono più. E la cosa più grave, che mi preme sottolineare, è che non c’è alcun tipo di confronto con la comunità o con le altre componenti politiche. Il sindaco dice di confrontarsi ma, in realtà, prende decisioni in piena autonomia e non accetta alcun tipo di obiezione o contraddittorio. Bellizzi è oggi un comune povero, tra i più poveri della Piana del Sele, in cui anche le banche chiudono le proprie filiali a favore di comuni più ricchi. Per tanti anni Volpe ci ha raccontato la favola di un “Paese dei balocchi” che, in realtà, non esiste. Le problematiche che attanagliano la nostra comunità vengono troppo spesso sottaciute, a favore dell’esaltazione di modesti traguardi travestiti da imprese titaniche. Peccato che il commercio sia morto, le industrie siano poche e il lavoro per i nostri giovani sia altrove. Peccato che anche le iniziative sociali e culturali siano ormai ridotte ad una cerchia privata del sindaco, 4 o 5 eventi l’anno e nulla più», ha aggiunto Pellegrino, annunciando la nascita di un nuovo soggetto politico che sarà protagonista nella prossima tornata elettorale quando, nel 2024, Bellizzi tornerà al voto ma, ha aggiunto Nicola Pellegrino, «si sceglierà in un secondo momento il candidato sindaco, sono promotore di questo soggetto politico e insieme decideremo chi sarà la persona più idonea a sfidare gli altri contendenti per realizzare un progetto politico serio, valido e fatto solo per amore». Non si fa attendere la replica del primo cittadino che, ora, chiede le dimissioni del suo ormai ex delfino politico: «Finalmente si è svegliato. Sono due anni che è fuori dalla maggioranza ma adesso basta chiacchiere: deve dimettersi da consigliere comunale e da presidente del consiglio. Non può continuare a prendere in giro i cittadini che lo hanno eletto e che hanno avuto fiducia in questa maggioranza. Pensiamo alle cose serie – ha detto Mimmo Volpe – Il nostro obiettivo è la continuità con Città Solidale e diciamo no alle schegge impazzite che fanno solo del male alla politica e al territorio. Ciò che abbiamo fatto è sotto gli occhi di tutti ed è innegabile la crescita di Bellizzi dell’ultimo ventennio. I cittadini ne sono consapevoli, chi dice il contrario si sveglia da un sonno fin troppo lungo».