Sousa: «Umiltà e sacrificio: siamo la Salernitana» - Le Cronache
Salernitana

Sousa: «Umiltà e sacrificio: siamo la Salernitana»

Sousa: «Umiltà e sacrificio: siamo la Salernitana»

di Marco De Martino
SALERNO – “Siamo la Salernitana, non dimentichiamolo mai”: Paulo Sousa, oltre alla sua squadra, sta cambiando la mentalità dell’intero ambiente di granata. Una crescita che è necessaria se si vuole ambire a raggiungere determinati livelli. Questo il tecnico lo sa e, anche in sala stampa al termine della gara nella quale la Salernitana ha schiantato il Sassuolo, si traveste da pompiere per spegnere i facili entusiasmi: “Complimenti ai nostri ragazzi, per l’interpretazione strategica della partita quasi perfetta contro una delle più forti di questa seconda parte del campionato, con più punti e gol fatti. La mia squadra -spiega il trainer lusitano- è riuscita ad interpretare bene quello che abbiamo eseguito in settimana, nella ricerca degli spazi, nel lavoro sui corridoi esterni e da lì nella capacità di andare a giocare nel cordone centrale attaccando la profondità. Così facendo abbiamo avuto la possibilità di andare uno contro uno con Dia ed i due trequartisti, questo ci ha fatto andare avanti, e sono molto felice che in occasione del secondo gol abbiamo eseguito 20 passaggi di fila partendo da Memo ed arrivando a finalizzare con Bou. Questo mi da una grande gioia considerando da dove siamo partiti e dopo tutto il grande lavoro svolto per cambiare la mentalità dopo tanti mesi a questo gruppo. Possiamo ancora migliorare -sottolinea Sousa- possiamo essere più intensi ancora e meno speculativi, questo va migliorato anche se con il caldo la fatica aumenta. Nel complesso è stata una partita quasi perfetta”. L’allenatore granata ora non vuole cali di consentrazione: “Le mie squadre devono sempre ragionare, mantenendoci umili perché quello che stiamo conquistando sta arrivando grazie a queste caratteristiche, al sacrificio ed al lavoro. Questi sono i nostri valori che ci hanno portato a vivere questo momento ma sempre con i piedi per terra. Questa partita ci aiuterà ad essere più convinti dei nostri mezzi, a sapere di poter attrarre con il palleggio i nostri avversari. Anche i nostri difensori centrali hanno interpretato bene le linee di passaggio per poter scavalcare le prime linee di pressione del Sassuolo e questo ci ha dato la possibilità di innescare le nostre transizioni offensive che sono davvero micidiali”. La mentalià vincente di Sousa nasce da quano era il regista di Juve, Inter e Borussia Dortmund, oltre che della nazionale portoghese: “Da calciatore mi chiedevano sempre la vittoria, la responsabilità e la gioia di giocare sempre per vincere. Da allenatore, ho sempre aiutato a crescere i nostri giocatori, cerco di capirli, vivo per loro e provo ad inserirli nella mia idea di gioco. Sempre con l’intenzione di farli crescere per diventare giocatori tatticamente intelligenti sia in fase difensiva che offensiva”. I tifosi sono stati straordinari ma a Sousa non sono piaciuti gli olè partiti nel finale di partita: “Tutti quelli che vengono allo stadio fanno sacrifici, so che i nostri tifosi li fanno per essere qua ed in trasferta. Per questo dobbiamo sempre avere i piedi per terra ed essere umili. la salvezza resta difficile. Il Verona sta andando con un passo molto veloce e di conseguenza la strada è ancora molto lunga davanti a noi”. Paulo Sousa poi passa agli elogi dei singoli partendo dal suo pupillo: “Kastanos per me è il nostro Bernardo Silva, lo ribadisco perché gli piace giocare, comunicare, uscire giocando col pallone, sacrificarsi. Ha questa interpretazione di un nuovo ruolo perché ha qualità, se l’ho schierato lì è perché ho fiducia in lui. Vilhena tecnicamente e in impostazione è straordinario. Gli abbiamo chiesto intensità e lo sta facendo. Sta crescendo tanto anche Coulibaly, è molto più efficace in copertura ed in zona gol ma anche gli altri che stanno entrando a gara in corso stanno dando un grande contributo. Pirola ah avuto un fastidio muscolare dopo 30’, volevamo cambiarlo all’intervallo ma ha gestito e poi è rimasto fin quando ha retto. E’ un marcatore all’antica, deve migliorare nella costruzione, appena diventa più determinante sarà un giocatore da livelli altissimi. Gyomber non è solo un giocatore che difende, sul secondo gol è determinante, ci sta seguendo e sta crescendo. Lovato ha fatto una partita molto buona sul piano della tensione nervosa, significa che sta assimilando le nozioni e questo è molto importante”. Sabato prossimo c’è il derby contro il Napoli ormai quasi scudettato: “Dobbiamo impostare la partita di sabato al meglio per dare continuità alla striscia utile di risultati. Sul Napoli c’è poco da dire, sono primi hanno uno degli allenatori più bravi d’Italia. Dobbiamo riposare poi andremo ad analizzare le loro caratteristiche per giocare una grande derby”.