Cetara, il Pd come la DC del Sacco di Palermo? - Le Cronache
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Cetara, il Pd come la DC del Sacco di Palermo?

Cetara, il Pd come la DC del Sacco di Palermo?

di Michelangelo Russo

Nel 1790 John Robert Cozens, uno dei maestri della pittura inglese del ‘700, dipinse in un acquerello Cetara vista dal mare. E’ un quadro famosissimo, che illustra con onirica bellezza visionaria di un paese incantato in bilico architettonico tra oriente e occidente. Dubito fortemente, però, che anche qualcuno soltanto della maggioranza del Consiglio Regionale Campano, che giorni fa ha votato la sciagurata variante del PUT di Cetara che consente la realizzazione di 34 appartamenti vista mare sul fronte della montagna, abbia mai visto la poesia di Cozens. Altrimenti, ci avrebbe pensato bene prima di dare via libera a uno sfregio inutile e sospetto; come questa annunciata colata di cemento identica a quella che sul crinale di Cetara, negli anni settanta, devastò l’armonia del prospetto dal mare con una filiera di orride case popolari che ancora oggi sono un pugno nell’occhio.

Questo sacrilegio annunciato dal Consiglio Regionale va tutto a merito di un partito politico. Questo partito è il Partito Democratico del Presidente della Regione. Che pare volersi comportare come la Democrazia Cristiana del Sacco di Palermo, negli anni ’60, all’epoca di Ciancimino. Quando in una sola notte furono rilasciate 1600 licenze edilizie. Tra queste, quelle che cancellarono dalla storia le testimonianze più belle dello stile liberty per costruire gli anonimi, brutti e speculativi cubi dell’edilizia cafona italiana del fatuo sogno del boom economico. Il Partito Democratico campano è oggi ossessionato da un unico obiettivo: scavare cave di rocce e costruire, costruire, e costruire. Scavare rocce e farne cemento, nella diabolica rincorsa di un consenso che rischia di avere i soli centri di riferimento culturali nei territori ambigui e oscuri dell’economia illegale. E’ in questi territori che la scala dei valori storici del Partito Democratico perde senso e spessore. Quei valori storici, un tempo del Partito Comunista e poi di quella aggregazione di sinistra che arrivò ad assorbire la parte progressista della scomparsa Democrazia Cristiana, comprendevano, accanto alla difesa delle classi lavoratrici, la difesa della cultura tout court, come realizzazione della dignità dell’uomo. E quindi, come corollario di questo impegno di difesa dei dettati costituzionali, l’impegno alla difesa dell’ambiente e del paesaggio italiano. A nessuna esponente autorevole del Partito Democratico, anche in tempi non lontani, sarebbe venuto mai in mente che può oltraggiarsi il sacro profilo della Costiera, patrimonio dell’Umanità, con il pretesto ridicolo del dovere di costruzione, in zona ultratutelata e ultrafranosa, 34 appartamenti per dare alloggio ai cetaresi bisognosi. E’ una palla grottesca! Tutte le associazioni ambientaliste e i 5Stelle, e la stessa destra, hanno segnalato che il Comune di Cetara (come Amalfi, e altre perle della Costa) perdono residenti da svariati anni. Oggi i cetaresi sono circa duemila, a fronte dei 2400 che il PUT oggetto dello scandalo ipotizza per i prossimi anni. La necessità di sbancare il paesaggio con un danno irreversibile è basata quindi su un falso presupposto, ridicolo al tempo del dramma delle culle vuote. L’aumento della popolazione! Questo punto di partenza assolutamente irreale non può però essere lasciato a livello di furbettata politica di urbanisti buontemponi. Dire insomma che nei prossimi anni da 2000 Cetara crescerà fino a 2400 cittadini non è qualcosa che negli atti pubblici programmatici può essere detto alla leggera: soprattutto quando si scrive in atti relativi a un territorio così delicato, chi scrive deve dare dimostrazione concreta di ciò che afferma. Calcoli precisi e riferimenti certi, e non opinabili. Insomma, prove, e non supposizioni. Se no si dicono cose false, ideologicamente, in atti pubblici. Il che è un reato previsto dall’art. 483 del codice penale (falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico) riguardante colui che afferma il falso, ad esempio, in un progetto presentato all’autorità amministrativa. Ecco, noi vorremmo chiarire subito questo punto. Chi ha detto che la popolazione crescerà a Cetara di 400 anime? Come lo ha dedotto, che prove ne ha avuto? Invito le parti politiche e le associazioni, contrarie allo scempio, a prendere le carte progettuali e a divulgare i punti tecnici sbagliati alla pubblica opinione. Per i furbi sarà così molto più difficile confidare sul fumo dell’ignoranza dei cittadini. Che è una cosa all’apice dei programmi del Partito Democratico di una volta!