Il Consiglio regionale vota il sacco di Cetara. Le polemiche sulla nuova colata di cemento - Le Cronache
Cronaca

Il Consiglio regionale vota il sacco di Cetara. Le polemiche sulla nuova colata di cemento

Il Consiglio regionale vota il sacco di Cetara. Le polemiche sulla nuova colata di cemento

Il Consiglio regionale della Campania ha approvato a maggioranza la delibera di Giunta regionale numero 73 del 21 febbraio 2023 “Comune di Cetara- Progetto definitivo dei nuovi alloggi per l’edilizia residenziale e sociale (ERS) – Alloggi sociali nel nucleo urbano – variante al Put (legge regionale 35/1987). La delibera, introdotta in aula dal presidente della commissione urbanistica, Luca Cascone (De Luca Presidente) esprime parere favorevole, per quanto di propria competenza, sulla proposta di variante alle prescrizioni del Piano Urbanistico Territoriale dell’Area Sorrentino-Amalfitana, determinata dal progetto per la realizzazione dei nuovi alloggi per l’edilizia residenziale e sociale del Comune di Cetara, alloggi sociali nel nucleo urbano, approvato dal Comune in Provincia di Salerno. Al momento della votazione in aula ci sono stati dei piccoli momenti di tensione nel momento del raggiungimento del numero legale per l’approvazione della delibera. Il centrodestra, infatti, non ha preso parte al voto nel tentativo di non far toccare il quorum (26 votanti) e si aspettava un comportamento analogo da parte dei tre consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. Invece Michele Cammarano, Vincenzo Ciampi e Gennaro Saiello hanno espresso il loro voto contrario, ma di fatto hanno favorito il raggiungimento del numero legale per l’approvazione della delibera che è passata con 27 votanti (22 favorevoli, 2 astenuti ei tre contrari del M5S).
Le reazioni
“Mentre il consiglio regionale della Campania autorizza il via libera definitivo alla variante Put che consentirà a Cetara, nel cuore della Costiera Amalfitana, la costruzione di 43mila metri cubi di alloggi in un’area sottoposta a vincoli e massima tutela, ho depositato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano su questa ennesima vicenda di consumo di suolo in Campania. La giunta comunale, dopo vari tentativi, ha individuato nell’area alle pendici del poggio Cappella del Popolo, a monte del nucleo urbano di Cetara, l’area per realizzare questa imponente colata di cemento. Si tratta di un sito che era catalogato dal Put come area A1, ovvero a tutela dell’ambiente naturale di primo grado. Da qui la decisione di approvare addirittura questa variante in consiglio Regionale, in spregio delle leggi, dei vincoli e delle denunce arrivate da moltissime associazioni ambientaliste. A Cetara i residenti stanno diminuendo di anno in anno. Non c’è alcuna necessità di costruire nuove case, si contribuisce soltanto a deturpare l’ambiente e a realizzare immobili che finiranno per diventare nuove strutture ricettive. Per questo ho chiesto al Ministro quali iniziative – per quanto di sua competenza – intenda intraprendere e se non ritenga necessario un approfondimento dei pareri tecnici ambientali preventivi posto che siamo dinnanzi ad un sito di elevatissimo interesse oltre che con un forte rischio idrogeologico”: lo dichiara in una nota Arturo Scotto, coordinatore di Articolo 1 e deputato Pd. “Il Piano urbanistico è diventato ormai ad uso e consumo dei territori. Ancora una volta il tema delle case viene affrontato a colpi di varianti, senza una programmazione organica. E mentre si accelera per alcune realtà, si continua a latitare per altre che restano in attesa di una svolta che non arriva mai”. Così Franco Cascone, consigliere regionale di Forza Italia, in merito alla variante al Put per il progetto definitivo dei nuovi alloggi di edilizia residenziale e sociale a Cetara, in Costiera amalfitana. “È arrivato il momento di dire basta a questi interventi a macchia di leopardo, che sono il frutto di una programmazione superficiale e di un’assenza di visione progettuale. – prosegue Cascone – Occorre una strategia complessiva per un’azione più ampia, che superi le rigide norme di pianificazione e consenta una programmazione in grado di tenere insieme la tutela del territorio ed il diritto alla casa, unitamente alla messa in sicurezza di situazioni preesistenti. Gli steccati ideologici e i pregiudizi sul piano paesaggistico vanno rapidamente oltrepassati. – sottolinea il consigliere regionale di Forza Italia – I cittadini campani infatti si ritrovano oggi ad avere meno diritti di altri perché la Regione decise, anni fa, di opporsi ad un condono che ha avuto effetto in tutto il resto dell’Italia tranne che in Campania. Una discussione matura e costruttiva ora è assolutamente necessaria – conclude – per superare la logica degli interventi spot ed evitare di creare disparità e sproporzioni a suon di varianti”. Ad intervenire in relazione alla discussione della variante al piano paesaggistico che interessa il Comune di Cetara in costiera amalfiitana anche Stefano Caldoro, capo della opposizione di centrodestra in Consiglio regionale della Campania: ““Non metto in dubbio le competenza degli uffici regionali, della Giunta, della Commissione competente. Ma il tema è più generale e, tutti, dobbiamo tenere conto delle osservazioni della opinione pubblica e delle associazioni ambientaliste – ha detto il consigliere regionale – La variante è un grave errore. Spesso mi sono interrogato sugli strumenti rigidi di pianificazione territoriale ma in questo caso non parliamo di interventi inderogabili di interesse pubblico o di sicurezza, ma parliamo di case vista mare in una zona che, di fatto, e’ a tutela e a vincolo totale. Si possono trovare, se parliamo di housing sociale, soluzioni diverse anche per accogliere le istanze dei comuni” ha spiegato. Caldoro, che ha ricordato la sua attività da Presidente e prima ancora, negli anni 80, da Presidente della Commissione regionale ha invitato la maggioranza a fermarsi. “E’un’area vincolata ed interventi non di carattere manutentivo sono solo una forzatura della normativa: siamo più vicina alla illiceità che alla discrezionalità. È un disastro annunciato, è il governo regionale ne pagherà le conseguenze”. “Il Movimento 5 Stelle si dimostra l’unico argine al partito del cemento. Lo abbiamo visto oggi in Consiglio regionale con l’approvazione per costruire 43 mila metri cubi di alloggi in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico. La variante approvata ha dunque un impatto possente sull’eccezionale scenario paesaggistico della Costiera amalfitana, di straordinario valore, parte della cornice verde che racchiude il centro storico, circondato dai terrazzamenti e dagli alberi di ulivi e limoni. Non a caso il PUT individua la zona come 1° di massima tutela naturale e ne impone la inedificabilità”. A denunciarlo è la coordinatrice del Movimento 5 stelle in provincia di Salerno Virginia Villani. “La cementificazione programmata appare inoltre illogica, considerato che Cetara ha perso negli ultimi anni circa 400 residenti (a fine 2022 gli abitanti superano di poco le 2.000 unità) a fronte di previsioni del PUC che li stimano in almeno 2400 unità per giustificare un eventuale intervento di nuova edilizia. Su un territorio così fragile e con una drastica diminuzione dei residenti, realizzare nuovi alloggi significherebbe solo mettere a rischio quell’area e sfregiare un Patrimonio UNESCO. Inoltre, visto questo spopolamento mi chiedo, poichè non sussistono ragioni demografiche sufficienti a giustificare il progetto, quali logiche stanno dietro a questa traumatica cementificazione nel cuore della Costa d’Amalfi Patrimonio dell’Umanità? Il valore degli immobili in Costiera ha dei trend in crescita. Sarà edilizia con costi popolari o si rischia di svendere il territorio a grandi gruppi di interesse?’” -conclude Villani-. Duro l’intervento del Consigliere regionale del Movimento 5 stelle Michele Cammarano: “Cambiare il Piano Urbanistico Territoriale di Cetara per costruire 43 mila metri cubi di alloggi privati in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, che comporta l’inedificabilità assoluta, con l’avallo dal Consiglio e dalla Giunta regionale, è gravissimo. Un’edificazione dannosa e inutile con un impatto possente sull’eccezionale territorio della Costiera amalfitana, di straordinario valore, patrimonio mondiale Unesco. Nuovo cemento che non può che aggravare il rischio idrogeologico di un’area fragile come quella della Costiera – ha detto – Il Put della Penisola sorrentino-amalfitana, pur essendo stato approvato con legge regionale, è a tutti gli effetti un Piano Paesistico come più volte affermato dalla Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittimi articoli di leggi regionali in deroga al Put. È necessario quindi un provvedimento motivato del Ministero della Cultura, a cui fa capo costituzionalmente la tutela del paesaggio. Oggi il Consiglio Regionale si è assunto la responsabilità di approvare una variante sulla base di un Progetto i cui pareri sono tutti ancora da acquisire. La cementificazione programmata appare inoltre illogica, considerato che Cetara ha perso negli ultimi anni circa 400 residenti (a fine 2022 gli abitanti superano di poco le 2.000 unità) a fronte di previsioni del Puc che li stimano in almeno 2400 unità per giustificare un eventuale intervento di nuova edilizia. Mi chiedo quindi quali logiche stiano dietro a questa traumatica cementificazione nel cuore della Costa d’Amalfi Patrimonio dell’Umanità” – conclude Cammarano.