Convenzione, si infiamma la polemica politica dopo le accuse rilasciate a le Cronache di Iervolino - Le Cronache
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Convenzione, si infiamma la polemica politica dopo le accuse rilasciate a le Cronache di Iervolino

Convenzione, si infiamma la polemica politica dopo le accuse rilasciate a le Cronache di Iervolino

di Erika Noschese
La questione della convenzione per la gestione dello stadio Arechi diventa, neanche a dirlo, un caso politico e terreno di mera campagna elettorale. Ad intervenire, a gamba tesa, nel merito della questione il candidato sindaco del centrodestra di Pontecagnano Faiano, Giuseppe Bisogno: «Mi spiace che un uomo come Danilo Iervolino debba dirsi “parzialmente soddisfatto” in merito alla convenzione per l’utilizzo dello stadio Arechi. Un imprenditore di successo che ha salvato la squadra dal default, restituendogli dignità, successi e onore, merita ascolto e rispetto – ha dichiarato Bisogno – Da sindaco di Pontecagnano Faiano chiederei subito un incontro al presidente per mettere a disposizione la città e suoi terreni. Sarebbe una grande opportunità di lavoro e di crescita per la nostra comunità, con il fine di creare una Casa Salernitana attrattiva e aperta al pubblico 365 giorni l’anno». Intanto, il consigliere di Forza Italia, Roberto Celano, annuncia che ci sarà battaglia in consiglio comunale, proponendo un referendum popolare. A puntare il dito contro la maggioranza anche i consiglieri del Movimento 5 Stelle, Catello Lambiase e Claudia Pecoraro: «La convenzione che l’amministrazione comunale di Salerno ha “imposto” alla Salernitana va contro gli interessi della città. Neanche questa volta è stata capace di tutelare la cittadinanza, che a Salerno vede cadere letteralmente a pezzi le poche strutture sportive pubbliche già realizzate, oltre che ammirare stupita gli scheletri di quelle incompiute. Cittadini che per praticare sport, qualunque esso sia, devono mettere a rischio ogni volta la propria incolumità. In più il sindaco Vincenzo Napoli, ha esposto Salerno al pubblico ludibrio, offrendo alla Salernitana una convenzione di 6 anni, rinnovabile per altri 6, a condizioni inique tanto per la Società quanto per la cittadinanza. Da un lato, l’amministrazione avrebbe potuto offrire alla società granata una convenzione per lo stadio più duratura, in grado di consentirle davvero una progettazione strutturale solida, foriera di investimenti di capitale idonei a portare prestigio al territorio e anche ricadute economiche per tutta la cittadinanza. Avrebbe sul punto, come contrappeso, potuto magari vincolare la Salernitana alla realizzazione, con annesso cronoprogramma, di un progetto per la gestione e manutenzione di tutte quelle strutture sportive che da anni il Comune non riesce più a manutenere, in un’ottica integrata di progettazione di una città dello sport – hanno dichiarato i pentastellati – E proprio su questo aspetto, la convenzione ricade in termini negativi sulla città. Trattare una società di Serie A – principale squadra di calcio del territorio – come l’inquilino di un appartamento a uso transitorio, prevedere introiti che non verranno mai reinvestiti nelle strutture sportive pubbliche presenti in città. Una pessima figura ed un messaggio chiaro a tutti quegli imprenditori che in futuro avrebbero potuto investire proprio qui, dove la necessità supera l’ordinario e quest’ultimo diventa “straordinario”. Ma oramai il dado è tratto e il tempo stringe. Non tutto è perduto: si è ancora in tempo per aprire un canale istituzionale e mettere nero su bianco, come postilla o condizione, la possibilità di aggiornare la convenzione a seconda delle esigenze e a seconda delle innovative proposte che il presidente dell’ippocampo Danilo Iervolino ha mostrato di poter realizzare, in breve tempo. Condizione e possibilità che potrebbe fare bene ad entrambi gli attori principali della questione ma soprattutto ai reali protagonisti: i tifosi e i cittadini tutti. Ora ci troviamo in un pantano dal quale sarà difficile uscire, con uno stadio in cui al presidente Iervolino non conviene investire e con le strutture sportive pubbliche della città che continuano e continueranno a cadere a pezzi. L’ennesimo autogol di una amministrazione allo sbando». Una battaglia che vede in campo anche Elisabetta Barone, leader di opposizione al Comune di Salerno: «La società Unione Sportiva Salernitana 1919 propone programmi ambiziosi e credibili in grado di consentire una stabile permanenza della squadra nella massima serie e lo sviluppo del settore giovanile. Il Presidente Iervolino propone di finanziare l’ammodernamento dell’Arechi direttamente o con il supporto di sponsor di levatura internazionale attraverso la gestione della struttura. A differenza del “bene civico” del Vestuti, completamente abbandonato, dove oltre al campo di calcio, c’è una pista di atletica e palestre per altri sport, all’Arechi si svolgono solo gare interne della Salernitana. L’idea di uno stadio che non apre i cancelli una volta ogni 10/15 giorni, ma che può offrire altri servizi è coerente con le scelte delle “città europee” – ha dichiarato la consigliera di opposizione – Numerosi gli esempi di altre amministrazioni che, in cambio di impianti affidati alle società di calcio, realizzano strutture per gli altri sport e per i giovani. Non si capisce il motivo per il quale, di fronte alla disponibilità della società Unione Sportiva Salernitana 1919, di gestire e ristrutturare l’Arechi (copertura, apertura curva nord etc.) l’amministrazione risponde con una convenzione di 6+6 anni?Un bando, per una gestione di più lunga durata, consentirebbe al Comune di liberare risorse da destinare ad altri interventi per lo sport ed il tempo libero e di impegnare il finanziamento di 35 milioni di euro della Regione per restituire alla città il Vestuti.In tutte le città si seguono strade simili a questa mentre a Salerno si vuole ad ogni costo ostacolare progetti vantaggiosi per la prima squadra di calcio e per l’intera città.In merito al centro sportivo, di cui tutti i principali clubs si sono dotati (Milanello, Juventus Training Center, Mapei Football Center, Suning Sport Center Inter), il Comune di Salerno ha individuato l’area di San Leonardo, dove doveva sorgere il termovalorizzatore. Per questi suoli sono stati pagati gli espropri per un impianto mai realizzato (termovalorizzatore) e la stessa amministrazione comunale, a seguito del passaggio delle competenze commissariali alla Provincia, ne ha cambiato destinazione d’uso trasformando questi suoli in area artigianale.Una buona amministrazione, attenta al “bene civico”, deve sostenere, non ostacolare iniziative utili alla città.Anche per lo sport e per la Salernitana si ripropone un disegno politico di “asservimento” che i salernitani rifiutano: numerose le prese di posizione di sportivi, tifosi e semplici cittadini sulla stampa e sui social. Si inserisca nel prossimo Consiglio Comunale che si terrà entro la fine del mese».