Il Comune chiede quasi 20mila euro annui per concedere la Sala Pasolini per gli eventi - Le Cronache
Salerno

Il Comune chiede quasi 20mila euro annui per concedere la Sala Pasolini per gli eventi

Il Comune chiede quasi 20mila euro annui per concedere la Sala Pasolini per gli eventi

Al via la manifestazione di interesse per l’affidamento in concessione della Sala Pier Paolo Pasolini. Approvato, dunque, l’avviso pubblico per dare in affidamento la struttura comunale dal 1° giugno 2023 al 31 maggio 2026 nell’ambito delle attività di promozione turistico culturali della Città, incrementare e qualificare l’offerta teatrale e culturale al pubblico, utilizzando al meglio la Sala Pier Paolo Pasolini, individuando un soggetto al quale concedere a fronte di un canone di locazione, la gestione delle attività artistiche e culturali che si svolgono nella suddetta Sala. La concessione ha per oggetto la gestione delle attività artistiche e culturali della Sala Pier Paolo Pasolini, a fronte di un canone per la concessione d’uso, finalizzata alla fornitura dei seguenti servizi: attività di programmazione e di gestione dei cartelloni; organizzazione e realizzazione degli spettacoli; promozione di eventi, spettacoli, rassegne teatrali, cinematografiche, laboratori, manifestazioni culturali; rapporti con le compagnie teatrali; assunzione degli oneri di esercizio, ivi compresi i contratti di somministrazione e manutenzione della struttura, delle attrezzature, degli arredi e delle apparecchiature esistenti. Il canone a base d’asta, da corrispondere al Comune di Salerno per la concessione in uso dell’immobile è pari ad €19.200,00 annui mentre l’Amministrazione comunale metterà a disposizione del gestore la sala teatrale, il foyer, il punto ristoro e le altre pertinenze, oltre agli impianti tecnologici della Sala Pier Paolo Pasolini. Il Comune è alla ricerca di affidatarie che attestino attraverso il curriculum di aver svolto attività similare a quella posta a bando, di organizzazione di stagioni teatrali, con un numero di spettacoli annui non inferiore a 20, per almeno tre anni.