Anna Petrone: «Con Elly Schlein c’è un cambio di passo radicale per il Partito» - Le Cronache
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Anna Petrone: «Con Elly Schlein c’è un cambio di passo radicale per il Partito»

Anna Petrone: «Con Elly Schlein c’è un cambio di passo radicale per il Partito»

di Erika Noschese
Poco meno di 24 ore al tanto atteso appuntamento con le primarie e, tra una polemica e l’altra, il Partito Democratico è pronto ad accogliere il nuovo segretario nazionale dem. A lanciare un appello al voto, con un sostegno convinto alla sfidante Elly Schlein è l’ex parlamentare salernitana Anna Petrone che in queste settimane ha più volte ribadito la necessità di un cambio di passo con una donna alla guida della segreteria nazionale. Un cambio di passo che potrebbe riportare il Pd ad essere punto di riferimento per i tanti elettori che si sono allontanati dalla politica e dal centrosinistra. Per le primarie, si vota dalle 8 alle 20, presentando un documento d’identità, la tessera elettorale e due euro. Tutti possono esprimere la propria preferenza, anche chi non è iscritto al partito, e sono ammessi anche i voti dei minorenni, dai 16 ai 18 anni, e degli stranieri in possesso di regolare permesso di soggiorno. Sulle schede gli elettori troveranno i nomi dei due candidati alla segreteria del Pd, Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, e la deputata Elly Schlein.Mancano circa 24 ore alle primarie per il nuovo segretario del Pd. La sfida è tra Bonaccini ed Elly Schlein che, tra l’altro, lei sostiene…
«Sì, io sostengo Elly Schlein con netta convinzione per un cambio radicale all’interno del partito. Mi auguro che possa ottenere un grande risultato perché avere una donna segretario del partito sarebbe la prima volta e significherebbe un cambio di tendenza diretto e immediato».
Di recente la Schlein ha detto no al ticket con Bonaccini, rifiutando l’ipotesi di essere sua vice. Da donna, da attivista cosa ne pensa?
«Le donne dovrebbero avere un ruolo più centrale in politica. È fondamentale perché fino a questi anni abbiamo avuto sempre una posizione sub alterna ai ruoli maschili, soprattutto nei partiti e oggi con il presidente del Consiglio donna c’è una tendenza e credo che anche il Pd debba andare in questo senso: avere più donne in ruoli decisionali e non in posizione secondaria e sub alterna».
Non sono mancate polemiche in queste settimane su ipotetici errori commessi dai vertici provinciali e per la scelta delle sedi elettorali…
«Tutto questo crea ombre e alza polveroni che allontanano ancora di più le persone dalla politica quando poi le primarie sono uno strumento democratico, forse uno dei più belli perché ognuno di noi è chiamato a votare da chi vuole essere rappresentato. Sono convinta che faremo un lavoro attento nei seggi per garantire correttezza senza guerre perché la politica non è contro qualcuno ma l’espressione di un pensiero».
In ogni caso, lunedì sarà un giorno nuovo per il Pd che avrà il suo segretario nazionale. Da dove bisognerebbe ripartire per rimettere al centro dell’agenda politica i bisogni dei cittadini?
«Sicuramente bisogna ripartire da quelli che sono stati sempre i nostri punti cardine. Ci auguriamo che ci sia una partecipazione diretta degli iscritti al partito e che con queste primarie si avvicinino anche forze nuove; c’è bisogno di un ricambio che possa dare maggiore linfa ed energia».
Qual è l’auspicio per questo appuntamento? Sono elezioni aperte anche ai non iscritti. Qual è la sensazione?
«In queste ore c’è un po’ di fermento da parte di persone che hanno bisogno di una partecipazione attiva e il partito deve ascoltare gli elettori non solo durante la campagna elettorale ma avere un’interlocuzione continua per interpretare i loro bisogni».
Perché un non iscritto al Pd dovrebbe andare a votare domani?
«I cittadini dovrebbero andare a votare per esprimere la loro idea. Fare i leoni di tastiera sui social possono farlo tutti, oggi abbiamo lo strumento delle primarie che vuole dare una sterzata di aria nuova e questo è il momento di poterlo fare. Poi, chi crede nei valori di sinistra oggi può votare Elly Schlein».
La provincia di Salerno compatta, almeno per gran parte, attorno alla figura di Stefano Bonaccini. Crede sia possibile un cambio di passo dell’ultimo minuto?
«Io mi auguro ci sia perché su Bonaccini c’è stata una chiamata alle armi degli amministratori ma le primarie sono un’altra cosa con elettori liberi e fuori dagli schemi che scelgono di votare secondo le loro idee e le loro posizioni».