Progetto Fili D' Argento per migliorare la qualità di vita delle persone fragili - Le Cronache
Salerno

Progetto Fili D’ Argento per migliorare la qualità di vita delle persone fragili

Progetto Fili D’ Argento per migliorare la qualità di vita delle persone fragili

Al via a Salerno il Progetto Fili D’ Argento con l’obiettivo migliorare la qualità di vita delle persone fragili. Il progetto si inserisce nel programma di promozione della salute di cui è responsabile la dottoressa Rosa Zampetti. “Per la prima volta, ha dichiarato la dottoressa Zampetti, cominciamo ad avere incontri con i familiari dei pazienti portatori di demenza, anziani fragili, post ictus, patologie invalidanti. Noi ci siamo rivolti a chi si prende cura volontariamente del soggetto ma c’è stata anche la partecipazione di cargiver esterni alla famiglia. Nella giornata di lunedì erano presenti 15 caregiver tra mariti, mogli, figli e esterni alla famiglia. Oltre ai corsi l’intento è di organizzare anche una giornata rivolta a tutta la cittadinanza per dare informazioni e parlare della demenza e far capire come individuare i primi sintomi per ritardare la progressione della malattia”. All’incontro erano presenti il direttore del distretto 66 Luigi Lupo, la geriatra Francesca Sguazzo, Margherita Picillo per le cure palliative, Alfonso Savignano Coordinatore Infermieri, Luigi Gorga fisioterapista, la psicologa Alessandra Argentieri e Antonio Apicella Dirigente Responsabile Cure Domiciliari.
“Il progetto, ha sottolineato Antonio Apicella, ha lo scopo di sostenere e formare il cargiver, cioè la persona che aiuta e assiste l ‘ammalato, nella sua quotidianità, nella assunzione dei farmaci, nei suoi spostamenti e in generale in tutte le azioni necessarie. Una figura ancora informale quella del cargiver, che ha necessità di essere istituzionalizzata. Il suo è un ruolo indispensabile in una società sempre più formata da anziani e con problemi di demenza. Lo stesso cargiver ha bisogno di essere sostenuto. Il progetto Fili d’ Argento della Asl Salerno si ripropone di creare quante più figure possibili, in modo da poter dare una maggiore risposta a quella che e’ una vera e propria emergenza sociale legata alla demenza che noi stiamo registrando soprattutto negli ultimi tempi”.