Fondazione Menna: Bicchielli chiede la revocadegli spazi e una maggiore trasparenza - Le Cronache
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Fondazione Menna: Bicchielli chiede la revoca
degli spazi e una maggiore trasparenza

Fondazione Menna: Bicchielli chiede la revocadegli spazi e una maggiore trasparenza

«Imbarazzante quanto accaduto alla fondazione Menna con una festa di compleanno, grave il silenzio degli enti competenti e dell’amministrazione comunale». Parla così l’onorevole Pino Bicchielli, vice presidente di Noi Moderati alla Camera dei Deputati, in merito a quanto accaduto sabato sera presso gli spazi della struttura di Lungomare Trieste. «Ancora una volta, un bene pubblico viene depauperato del suo valore originale, ad uso e consumo di un’associazione che ha il privilegio di poter sfruttare gli spazi comunali, a discapito di tanti giovani e altrettante associazioni che non hanno possibilità di esprimersi – ha dichiarato il deputato Bicchielli – Lo denunciamo da anni, questo sistema marcio deve giungere al capolinea. Non è accettabile che il segretario di un assessore abbia accesso a beni che dovrebbero essere a disposizione di tutti, non è accettabile il silenzio di chi dovrebbe intervenire ma continua a fare orecchie da mercanti. Non si può consentire di far passare il messaggio che se sei amico del potente di turno allora ogni cosa è concessa». Per il vice presidente di Noi Moderati «è necessario rivedere questa imbarazzante situazione. Il mio appello è al presidente Letizia Magaldi, professionista brillante e rigorosa alla quale mi lega un sincero rapporto di amicizia, affinchè possa davvero lanciare un segnale ai tanti che operano nel rispetto delle regole, revocando all’associazione gli spazi della Fondazione Menna».
Malumori in maggioranza
Intanto, anche tra alcuni consiglieri di maggioranza si respira un certo malumore per quanto accaduto sabato sera presso la struttura di via Lungomare  Trieste, nel silenzio di chi dovrebbe garantire trasparenza e controlli su strutture di proprietà del Comune concessi a privati tanto da utilizzarli come beni propri, incuranti del rispetto delle regole.
A indispettire alcuni consiglieri è il silenzio dell’assessore Tringali che avrebbe dovuto provvedere – a detta di molti – a chiarire le modalità di affidamento della struttura di proprietà del Comune all’associazione Limen soprattutto perchè tante associazioni lamentano oggi di non avere spazi nè benefici perchè fuori dalle logiche di potere del Palazzo. Anche il sindaco Napoli avrebbe mal digerito la questione, chiedendo spiegazioni proprio al suo assessore.