Bozza attacca Cammarota: “Assurdo la commissione trasparenza” - Le Cronache
Salerno

Bozza attacca Cammarota: “Assurdo la commissione trasparenza”

Bozza attacca Cammarota: “Assurdo la commissione trasparenza”

di Erika Noschese
«Chiedo scusa, non volevo offendere i salernitani ma solo portare alla luce una situazione sotto gli occhi di tutti ma non volevo offendere questo popolo». Esordisce così Pino Bozza, l’imprenditore napoletano che nei giorni scorsi è finito al centro delle polemiche per alcuni video pubblicati su Instagram nei quali evidenziava lo stato di degrado in cui versa il capoluogo di provincia.
Pino, alcuni video pubblicati sui suoi canali social hanno suscitato non poche polemiche. È nell’occhio del ciclone ora…
«E’ indegno quanto successo. Secondo il Comune di Salerno io non posso dire che abitando a Posillipo respiro amianto, né che il mare a Nisida fa schifo perché galleggiano topi morti o che la villa comunale è nel degrado assoluto. Perché? Perché ho due ristoranti a Napoli? Assurdo. Io non ho offeso i salernitani, mai mi sarei permesso e anzi se un salernitano avesse parlato male di Napoli avrei fatto peggio. Io avevo un locale a Salerno, scendevo e c’erano rifiuti ovunque; avevo topi che passeggiavano indisturbatamente tra i vicoletti dove avevo la cucina. Il messaggio arrivato al salernitano non è quello che avrei voluto far passare; mi reputo una persona intelligente, il comunicato stampa diffuso dal presidente della commissione trasparenza è indegno perché tira in ballo la mia compagna che oggi non c’è più. È stato trattato una questione così delicata con estrema superficialità. Sono per strada, posso assicurarle che le persone passeggiano sul marciapiedi facendo lo slalom tra i rifiuti ed è per questo che non si può nascondere il degrado in cui versa questa città. Non avrei mai offeso i salernitani, avrei mancato di rispetto alla persona che porta il nome dei miei ristoranti; io non ho più il locale a Salerno e se si decide di non andare più là non è un oltraggio a me. Non mi sono mai permesso di offendere, mi sono limitato a sfottò calcistici».
Lei ha raccontato di aver ricevuto minacce e offese…
«Sì, è vero ma le minacce via social lasciano il tempo che trovano. Non mi sono mai nascosto e questo non mi preoccupa».
C’è da dire che ha provato anche a scusarsi con i salernitani…
«Assolutamente. Non mi è costato nulla, l’ho fatto con il cuore perché ci tenevo. Ci sono tante persone che hanno capito il mio messaggio e mi danno anche ragione».
Modi sbagliati, sicuramente…
«Vivo in una città più sporca di Salerno, non mi sarei permesso di parlare ragion per cui ci tengo a far passare il messaggio: sono state travisate le mie parole».
Il Comune valuta azioni legali contro di lei. Il caso è finito in commissione Trasparenza….
«Mi fanno ridere, lo dico davvero. Non c’è nessun nesso, ho parlato con i miei legali e non c’è alcuna diffamazione. Non ho parlato di turismo né che l’unica occasione per avere turisti in città è in occasione di Luci d’Artista. Potrei anche pensarlo ma non lo direi mai perché sarebbe una mancanza di rispetto. A Napoli i turisti passeggiano tra i rifiuti, si lancia un messaggio sbagliato perché chi viene da fuori si sente autorizzato a fare altrettanto. Vivo a Marechiaro, uno dei borghi più belli in assoluto ma in estate ho avuto un topo morto davanti casa per venti giorni almeno e in quest’ottica non potrei mai permettermi di dire che Salerno è sporca. Avere due ristoranti a Napoli non mi impedisce di parlare perché pago tutti i tributi, l’occupazione del suolo pubblico, la tassa sui rifiuti e così via».
Investirebbe nuovamente su Salerno?
«Mi sono fatto dare un numero di telefono dall’avvocato per chiarire questa vicenda e chiedere scusa ma poi ho cambiato idea perché il degrado della città è palese e non sono io a dovermi scusare ma chi ha ridotto la città in queste condizioni. Perché mai non potrei esprimere una mia opinione? Non credo di poter mettere piede a Salerno, almeno stando a quanto mi stanno scrivendo in queste ore. Ma no, al di là di questo non aprire un’attività in città».
Teme forse ripercussioni alla luce delle minacce che ha ricevuto?
«Sono in commercio a Napoli, basta come risposta? Qui si vive ben altro».