Michele Sarno: Via l’associazione Limen dagli spazi della fondazione Menna - Le Cronache
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Michele Sarno: Via l’associazione Limen dagli spazi della fondazione Menna

Michele Sarno: Via l’associazione Limen dagli spazi della fondazione Menna

di Erika Noschese
«Via l’associazione Limen dalla fondazione Menna». Lo dichiara, senza mezzi termini, l’avvocato Michele Sarno, consigliere di opposizione in quota Fratelli d’Italia che interviene in merito a quanto accaduto presso la fondazione sabato sera con la festa di compleanno organizzata in una delle sale del Menna in occasione del compleanno del presidente dell’associazione Limen Gianni Fiorito. Il consigliere Sarno ha già annunciato che convocherà le associazioni per ascoltare i loro bisogni e le loro esigenze anche alla luce di quanto accaduto.
Consigliere Sarno, una festa di compleanno presso la fondazione Menna…
«Quanto accaduto è un fatto di estrema gravità che colpisce ed offende la nostra comunità. È’ inaccettabile che il Presidente di una associazione abbia potuto inopinatamente utilizzare i locali della storica fondazione Menna per un uso personale e non culturale. Questo atto è uno schiaffo in pieno volto al senso stesso della fondazione che è quello di promuovere la cultura anche e soprattutto tra i giovani. Trasformare una istituzione così importante in una discoteca ed in una balera straccia le pagine di una storia di tradizione e rispetto che qualificano chi ha posto in essere un tale inaccettabile comportamento. Soprattutto laddove si rifletta su quanta difficoltà incontrino ogni giorno le associazioni presenti sul nostro territorio per recuperare spazi in cui poter svolgere le proprie attività. Andrebbe chiarito al Presidente della Limen che i compleanni si festeggiano a casa propria od in locali a spese proprie e non certamente all’interno degli spazi di una fondazione il cui scopo è quello di rappresentare un polmone culturale per la città e per tutti i nostri giovani. In questo senso questo episodio estremamente grave impone un indifferibile necessità di accertamento delle modalità con cui si è pervenuti a riconoscere la concessione a favore della Limen e se le stesse opportunità di utilizzo siano state riconosciute anche alle altre associazioni presenti sul territorio. Anche perché non si può accettare un uso personale di una struttura pubblica».
Ci sono tante associazioni che ancora oggi non hanno spazio per potersi esprimere…
«Quello che accade è gravissimo proprio nella misura in cui ci sono tante associazioni che hanno difficoltà ad individuare spazi adeguati e sono costrette a vivere una situazione emergenziale. Ed il fatto che tante altre associazioni non abbiano le stesse le stesse opportunità (come spesso è dato rilevare per tante associazioni sportive) deve ispirare ed incoraggiare una attenta ed indifferibile riflessione. In questa città è arrivato il momento di lanciare segnali chiari ed inequivoci facendo comprendere che non ci può essere spazio per corsie preferenziali per qualcuno. Sia lanciato un segnale chiaro in cui si premia finalmente il merito e la qualità della proposta».
Cosa ne pensa del silenzio dell’assessore Claudio Tringali? Parte da lui la concessione della fondazione a Limen?
«Conoscendo il dr Tringali, la sua rettitudine e la sua proverbiale correttezza credo farà sentire la sua voce ed assumerà o solleciterà i provvedimenti adeguati soprattutto laddove si rifletta sul fatto che l’autore di questi comportamenti pare sia un suo collaboratore. Allo stesso modo ritengo non sia rinviabile una dura presa di posizione da parte della Presidente Magaldi attraverso ma ipotetica revoca della convenzione in caso di mancate dimissioni da parte del Presidente della Limen. Dimissioni che del resto dovrebbero essere sollecitate proprio dalla stessa associazione Limen in una presa di distanza doverosa rispetto ai comportamenti posti in essere dal Presidente Fiorito».
Qual è l’impegno che si assume per ripristinare legalità e trasparenza?
«Al netto delle interrogazioni che faremo, mi renderò parte diligente nel sollecitare un incontro con le associazioni presenti sul territorio per creare una sinergia proiettata a migliorare le condizioni delle loro attività. E tanto perché bisogna lanciare un messaggio chiaro nella nostra città e far comprendere che non possono esistere comunità e sacche di privilegiati. Io credo che la Salerno del futuro debba valutare i propri interlocutori solo sulla base della qualità dei progetti presentati e non certo sulla base della affiliazione politica e del rapporto di contiguità amicale».