Ievolino: «Nicola merita un’altra chance, ma basta disfatte» - Le Cronache
Salernitana

Ievolino: «Nicola merita un’altra chance, ma basta disfatte»

Ievolino: «Nicola merita un’altra chance, ma basta disfatte»

di Fabio Setta
SALERNO – “Nicola merita un’altra chance, ma non devono verificarsi mai più imbarcate e disfatte mortificanti, come quelle di Bergamo”. Così Danilo Iervolino (nella foto di Gambardella) che in una lunga conferenza stampa ha cercato di chiarire quanto accaduto dal ko con l’Atalanta fino all’esonero poi rientrato di Nicola. Il presidente ha chiarito anche i motivi che hanno portato alla decisione di cambiare tecnico: “In questi mesi si è acuito fantomaticamente, in un modo che è sfuggito di mano, un problema tra Nicola e De Sanctis. Non è vero. Se in uno spogliatoio non si può dire nulla dopo la partita, è un paradosso. Crediamo che la squadra sia stata costruita bene ma che nell’ultimo abbia mancanza di concentrazione e di energie fisiche, che abbia le gambe scariche e che non avverta una mancanza di sensazione di pericolo. Questa è una squadra forte che deve fare bene fare un bel calcio e sorprendere. Questo prima di Bergamo l’ha fatto, poi con l’Atalanta non solo abbiamo preso un’imbarcata fuori dal comune, ma la cosa che realmente ha fatto capire che ci fosse qualcosa di grave è stata la non volontà di giocare a calcio. Basti ricordare che non abbiamo fatto un gioco duro, finendo la gara senza ammonizioni, con una mancata percezione del pericolo e di cosa stesse capitando. Mi sono sentito in dovere di cambiare e nel calcio quando si cambia, paga il tecnico, persona che stimo tantissimo, che ha umanità coraggio e sensibilità fuori dal comune”. Così è iniziato il casting: “Non è vero che non abbiamo trovato l’allenatore e pensare che abbia richiamato Nicola per risparmiare è quasi offensivo. Di allenatori e giocatori ce ne sono tanti. Se ne sono offerti un centinaio da ogni parte del mondo. Abbiamo fatto identikit adatto alle nostre emergenze e avevamo iniziato io e De Sanctis dei colloqui, senza l’ansia di dover fare una scelta di comodo da dare in pasto alla piazza ei ai giornali ma volevamo una scelta sedimentata e consapevole e migliore per la società”. Poi dopo i colloqui, ecco lo scenario che muta all’improvviso: “Ieri (lunedì nda) è successa una cosa unica nel calcio. Ci siamo sentiti io e il mister. Voleva parlarmi e di voler tornare immediatamente subito ad allenare. Il messaggio mi è arrivato tramite il ds, latore e portatore del messaggio stendendo inoltre mille parole positive. Ho sentito Nicola, ma qui non si tratta solo di calcio ma si tratta di storie di uomini che fanno cose importanti e che possono anche ammettere di cambiare idea. Mi ha detto cose sugli errori commessi, sui tifosi, sulla città, sul progetto, sull’affetto che ha per me se non perdi una persona non sai quanto ti manca e ti mancherà. Le parole mi hanno colpito, ci ho pensato molto e per il bene della società, dei calciatori è giusto per tutto ciò che ha fatto abbia un’altra chance con l’impegno di portare avanti una squadra che giammai deve prendere imbarcate e patire mortificazioni come quella di Bergamo. Non siamo una squadra costruita per perdere così. Dal Real Madrid in giù nessuna squadra deve poter farci otto gol”. Iervolino ha ammesso anche il consulto con la squadra: “La squadra deve essere allenata non sceglie l’allenatore, però mi faceva piacere sentire da loro alcune riflessioni, su una decisione importante. Devo dire che Nicola è l’allenatore giusto, deve ritrovare equilibrio con la squadra, energia, il manico da leader carismatico. Solo lui la può trovare in sé stesso e poi trasferirla alla squadra. Se si potessero risolvere i contratti dei calciatori si potrebbe fare diversamente. I calciatori sono i primi responsabili e da loro ci attendiamo sempre di più, già dalla prossima partita. Cosa mi aspetto adesso? Non possiamo sentirci mortificati. Mi aspetto il gioco, mi aspetto i risultati che vanno letti anche in comparazione anche con quelli delle altre squadre. Abbiamo nove punti di vantaggio sulla terzultima. Ora giochiamo con il Napoli, il Lecce e la Juve prima che il calendario diventi ragionevolmente più tranquillo. Mi aspetto punti subito già da queste gare”. Il progetto di Iervolino va avanti con Nicola e con De Sanctis: “Il progetto va avanti, non ha subito rallentamenti. Nicola è stato sfiduciato ma poi ha riacquisito la fiducia. Me l’ha chiesta con un amore ancor maggiore e mi aspetto tanto da lui, come è giusto che sia. Mi ha chiesto un atto di riconoscenza e gliel’ho dato, prima che sia troppo tardi. Il primo obiettivo è restare in Serie A, il secondo sarà quello di avanzare in classifica facendo un bel gioco, lanciando i giovani e sorprendendo su tutti i campi. De Sanctis lo devo difendere un po’ di più, sta cercando di fare il suo meglio. A Salerno la figura del direttore sportivo è vista quasi come uno spauracchio o qualcosa a cui non La squadra la fa il presidente, il direttore è un suggeritore perché il presidente prende le scelte e paga. Potevamo fare meglio e non mi pare abbiamo bucato. Le critiche costruttive sono importanti ma se sono solo prese ideologiche aggressive e becere mi danno fastidio e mi auguro sui social si possa abbassare il livello dello scontro perché anche noi abbiamo bisogno di ritrovare serenità. Sabatini? Ho un ottimo rapporto con lui. Io vivevo un momento difficile, che solo lui sapeva, e anche i tempi non sono stati favorevoli, ma dopo 15 giorni ci siamo sentiti e abbiamo chiarito. Con lui c’è un rapporto autentico, lui è e resterà una leggenda del calcio. Avendo raccolto una salvezza storica, i salernitani sono chiaramente legati alla figura di Sabatini, ma col tempo si legheranno anche alla figura di De Sanctis e a chi verrà dopo”. Infine, inevitabile un accenno al derby di sabato e al mercato: “Salernitana Napoli è la partita del cuore per me. È la partita del mio cuore, sarà il derby delle squadre campane tra la formazione che macina il gioco più bello d’Italia e una Salernitana che ha voglia di riscattarsi. Sono convinto che sarà un bello spettacolo, mi auguro con una totale sintonia tra tutte le componenti, società, squadra e tifosi. Il ds sta già pensando al mercato. O viene qualcuno forte a darci una mano o è meglio non prendere nessuno. Servono giocatori che possano rinforzare immediatamente la rosa. La squadra è forte se dobbiamo prendere qualcuno deve essere qualcuno pronto a scendere in campo e dare una mano. Con Ochoa e Nicolussi abbiamo preso due gioielli. Dobbiamo seguire questo solco e ritrovare lo spirito interno e la voglia di far bene”.