Avv Capaldo: Il Consiglio non è una passerella - Le Cronache
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Avv Capaldo: Il Consiglio non è una passerella

Avv Capaldo: Il Consiglio non è una passerella

di Pina Ferro
«Noi giovani leve dell’esercito forense viviamo in una dimensione irreale di “sospensione dell’incredulità” in cui mettiamo da parte tutte le nostre capacità critiche ed accettiamo sic et stantibus un sistema giudiziario ormai desueto, avariato, frutto di violenze ed abusi perpetrati per anni».
Il giovane avvocato Antonella Capaldo scende in campo nella competizione elettorale per il rinnovo del Consiglio dell’ordine degli avvocati del Foro di Salerno. Una candidatura a sostegno del presidente uscvente Silverio Sica. Tenace e determinata ha deciso di mettersi in gioco per dare un valido contributo alla risoluzione delle numerose problematiche vive la categoria salernitana.
«È da poco andata in onda sul palinsesto rai una fiction girata proprio nelle aule del
nostro vecchio Tribunale, decisamente eloquente sul degrado in cui versano certi
settori della giustizia salernitana ed in cui è costretta ad operare l’avvocatura, beffeggiata e schernita da certi “protocolli” divenuti ahimè tristi consuetudini.
Allora, come pretendiamo di difendere i diritti dei cittadini se prima di tutto non riusciamo a difendere l’importanza del nostro ruolo a partire dalle cancellerie per poi arrivare alle aule di giustizia (senza contare che non siamo neanche degni di avere un’area parcheggio capace di ospitare le centinaia di colleghi che raggiungono
quotidianamente la cittadella giudiziaria!)
Il Consiglio dell’Ordine non è, e non deve limitarsi ad essere, la passerella delle toghe in posa scenica per la consegna di premi ed attestati, ma costituisce l’organo
rappresentativo di una categoria di professionisti la cui sopravvivenza è elemento imprescindibile di uno stato civile giusto ed equo. È dunque necessario che si erga a
voce soprana di tutti i suoi iscritti onde garantire loro rispetto e dignità consentendo di esercitare la nobile arte della difesa e dell’affermazione dei diritti.
La tutela della categoria, e soprattutto degli avvocati che non appartengono a quella che io definisco l’ “aristocrazia forense”, passa anche e soprattutto attraverso l’offerta di un sistema di approfondimento dottrinario e giurisprudenziale in forma gratuita: ritengo necessario garantire a tutti gli iscritti l’accesso allo studio ed all’aggiornamento costante attraverso la messa a disposizione di programmi
informatici di ricerca giurisprudenziale, così come credo sia necessario formare una raccolta di sentenze della magistratura salernitana che possa indicare gli orientamenti dei giudici con cui tutti i giorni siamo chiamati a confrontarci. Non si può pensare che i giovani avvocati, troppo spesso costretti a fare doppi lavori per arrivare a fine mese, già oberati di tasse e contributi di varia natura, possano agevolmente investire migliaia di euro l’anno in libri e codici aggiornati, programmi informatici e telematici, assolutamente necessari per l’esercizio di una professione in un settore in continua evoluzione e soggetto a repentini “cambi di rotta”.
Condivido la mia candidatura alle elezioni forensi con la squadra formata dal presidente uscente Silverio Sica, avvocati che esercitano dinanzi alla magistratura ordinaria, che ben conoscono, vivendoli in prima persona e
quotidianamente, tutti vizi ed i limiti del sistema che opera all’interno della nostra cittadella giudiziaria, ove per l’appunto si amministra la giustizia civile e penale e lavora la stragrande maggioranza degli iscritti all’albo.
A loro tutti, colleghi dall’indiscutibile integrità morale, resilienti ed appassionati, auguro la meritata elezione, al presidente Sica va il mio emozionato ringraziamento
per il lavoro sinora svolto a servizio dell’avvocatura in un particolare momento storico, e per avere consentito ad un giovane e “comune” avvocato di far sentire la sua voce.
Uniti (per l’avvocatura) si vince!»