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Home Cronaca

E’ fuga di medici specialisti dall’Agro

10 Gennaio 2023
in Cronaca
Reading Time: 2 mins read
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Sesso sfrenato nell’ospedale Video incastra medico e infermiera
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A Nocera Inferiore è fuga di medici specialisti da qualche reparto in passato fiore all’occhiello dell’Umberto I. La ragione? Pare che il primario sia imparentato con una notissima famiglia camorristica del napoletano. Nessuno dei medici che ha scelto di andare via lo dice ma pare che il motivo sia proprio questo anche se, stranamente, in una Asl dove la stragrande maggioranza dei primari viene nominato dal manager e diventa facente funzione a vita, proprio questo porimario invece, ha regolarmente vinto un corcorso regolare. Insomma una nomina blindata e i parenti possono dormire sonni tranquilli.
A Pagani quello che fino a qualche anno fa era un presidio di eccellenza per le terapie oncologiche e per i connessi interventi pare registri una fuga di personale anche li a causa dei soliti facenti funzione che adorano far passare dai loro studi privati i pazienti prima di ricoverarli in ospedale. .
A Scafati, quello che doveva essere un polo di eccellenza per le malattie respiratorie si avvicendano primari senza curriculum validi e senza titoli adeguati, sempre come facenti funzione, ma che hanno un grande merito: sono organici al sistema di potere di chi fa le nomine.
A Sarno l’attuale sindaco prima di andare via, in pensione, da fedelissimo di De Luca, ha svolto tutta la sua carriera come primario facente funzione nominato e non viniitore di concorso.
Ma c’è anche di più. Il sistema è così radicato a tutti i livelli da provocare addirittura una sorta di impunità. Anche l’appropriazione di titoli, che sarebbe un reato penale, per i “benedetti” dal Governatore funziona come impunità. Tutto è possibile. Non solo le nomine e le promozioni con l’escamotage del “facente funzione” ma anche l’appropriarsi a vita di titoli mai conquistati sul campo con un vero concorso. Così succede che il primario non si firma più “primario f.f.” dove f.f. sta per facente funzioni, ma solo e direttamente “primario” come se avesse regolarmente vinto un concorso.
E non solo i primari!
Anche qualche direttore sanitario di ospedale, anch’egli facente funzione, si guarda bene dal firmarsi facente funzione, ma solamente direttore sanitario. Insomma la sanità in provincia di Salerno funziona così. Se sei amico degli amici diventi primario senza fare uno straccio di concorso. Se porti i voti al capo, ma sei un medico che non sa diagnosticare una influenza, non importa, per te un posto da Direttore Sanitario esce sempre. Se sei bravo, con i titoli e vinceresti un concorso e allora no, se non sei amico del capo o di qualche amico del capo, devi restare in corsia e non sperare nella carriera. Questa è la sanità di De Luca, quello che negli anni 80 era il segretario provinciale del Partico Comunista Italiano, quello che voleva una sanità senza più schifezze.
Qualcuno griderebbe: “…a’ ridatece Antonio Gava….”. E non avrebbe tutti i torti!
La gravità della sanità campana e salernitana in particolare è che a questo sistema si sono assuefatti tutti, medici e ordine dei medici, politici di maggioranza e opposizione, e anche i sindacati che addirittura firmano delibere dell’Asl che lasciano ai manager il diritto di scegliere i primari facenti funzioni contravvenendo alle normative nazionali e senza alcun criterio vero di merito sul campo o attraverso un regolare concorso.
E la magistratura? Sembra anch’essa dormire il sonno dei giusti. Un sonno pericoloso perché se è vero che la giustizia è uguale per tutti, non vorremmo che non fosse così per gli amici degli amici.

Tommaso D'Angelo

Tommaso D'Angelo

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