Valentina Restaino: Spezzare questo blocco novecentesco - Le Cronache
Salerno

Valentina Restaino: Spezzare questo blocco novecentesco

Valentina Restaino: Spezzare questo blocco novecentesco

di Pina Ferro
Valentina Restaino è una delle candidate al Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Salerno per “Alternativa Forense”, la terza lista oltre quella del presidente uscente e quella capeggiata dall’amministrativista Gaetano Paolino
Valentina Restaino, cosa ha spinto lei e i suoi colleghi della lista Alternativa Forense a presentare una candidatura indipendente al Consiglio dell’ordine in una tornata elettorale così difficile, stretta fra due habitué del consiglio (Sica e Paolino) che si fronteggiano?
«Ecco, hai detto la parola giusta: habitué. Sono trenta anni che la governance degli avvocati salernitani di fatto non cambia, quanto meno nei vertici, che oggi si presentano divisi, con le truppe rinnovate da qualche inserimento “giovane” e rampante, ma non dimentichiamo che i due big della contesa hanno governato insieme per anni e anni. La politica forense locale che da decenni si pratica a Salerno tende alla conservazione di rendite di posizione e di una struttura della professione che, con la legge professionale del 2012, ha perso di senso, in un mondo del lavoro autonomo profondamente mutato e impoverito. E’ necessario tentare di spezzare questo blocco novecentesco. Vogliamo offrire a chi non si riconosce nei grandi studi, nei grandi fatturati, nel potere sedimentato, una rappresentanza alternativa capace di parlare ai lavoratori e alle lavoratrici avvocatə, capace di riconoscere che anche i consigli territoriali hanno ormai, di
fatto, una valenza politica: e politicamente devono agire, sulla magistratura e sul legislatore, per migliorare le condizioni della categoria»
In che modo crede che dovrebbe agire il nuovo consiglio dell’ordine degli avvocati?
“Intervenendo politicamente – anche presso le forze di governo e parlamentari – per chiedere condizioni di lavoro più sostenibili anche per gli avvocati e le avvocate. Equo compenso, riforma della previdenza, welfare per il lavoro autonomo meno abbiente, pagamenti rapidi dei
gratuiti patrocini, regolamentazione della monocommittenza; e poi costruendo finalmente rapporti non subalterni con la magistratura. Oltre a ciò, crediamo che nel rapporto rappresentati – rappresentanti nel consiglio dell’ordine degli avvocati di Salerno sia mancato un tratto essenziale: quello di una corretta e trasparente comunicazione. Gli iscritti e le iscritte del Foro di Salerno non sono mai stati messi in condizione di conoscere cosa avveniva all’interno delle riunioni consiliari, cosa avveniva negli incontri con la magistratura: siamo rimasti affidati ad una comunicazione verbale e parziale da parte dei consiglieri amici, se ne avevamo. Per questa ragione uno dei punti qualificanti del programma di Alternativa Forense prevede la pubblicazione dei verbali delle sedute consiliari che non trattino dati sensibili di
colleghi e colleghe. Crediamo che gli elettori abbiano il diritto di sapere con esattezza cosa fanno gli eletti».
Un impegno che prendi sin d’ora con gli elettori?
«Oltre a tutto ciò che ti ho detto sinora, che è centrale per il nostro programma, riteniamo molto importanti due temi: il primo è un impegno morale ad evitare – per quanto nel potere del consiglio dell’ordine – il cumulo di cariche politico-forensi su una stessa persona, anche in
assenza di esplicite cause di incompatibilità previste dalla legge. Riteniamo, ad esempio, che chi si dedica alla politica della professione non debba anche essere giudice dei colleghi nella commissione di disciplina, sono due funzioni che non è opportuno cumulare. Il secondo è un impegno a vigilare in modo attento ed efficace sulla equa distribuzione deli incarichi di nomina giudiziaria, che troppo spesso sono affidati sempre agli stessi colleghi sottraendo occasioni di
lavoro ad avvocati e avvocate parimenti meritevoli ma meno noti».