Il marito fece uccidere Autuori a Pontecagnano. Lady Mogavero prendeva il Rdc - Le Cronache
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Il marito fece uccidere Autuori a Pontecagnano. Lady Mogavero prendeva il Rdc

Il marito fece uccidere Autuori a Pontecagnano. Lady Mogavero prendeva il Rdc

Hanno percepito indebitamente e a lungo termine il reddito di cittadinanza: per i camorristi coinvolti nella vicenda arriva la parola fine dopo l’operazione messa in atto dalle forze dell’ordine su input della Procura di Torre Annunziata. Venti indagati e 220mila euro di beni sequestrati. Tra loro anche Teresa Scalea, 41 anni, moglie di Franco Mogavero alias ‘o paccitiello in carcere per una serie di reati (con condanna per estorsione passata in giudicato) tra cui anche l’omicidio di Aldo Autori avvenuto a Pontecagnano nel 2015 e per il quale insieme ad altri complici tra mandanti ed esecutori (esponenti dei Pecoraro Renna, Cesarano e Mallardo) ha incassato 30 anni di reclusione. Autuori fu freddato perché appena uscito dal carcere voleva reinserirsi nel campo della logistica, settore di cui era considerato il leader proprio Mogavero. La moglie di quest’ultimo non aveva fatto presente la condizione di reclusione del marito percependo così indebitamente 15mila euro. Il blitz, scattato alle prime luci dell’alba di ieri ed è stato eseguito dai carabinieri del gruppo di Torre Annunziata, che sono entrati in azione a Torre Annunziata, Torre del Greco, Castellammare di Stabia, Vico Equense, Terzigno, San Giuseppe Vesuviano, Volla e Pontecagnano. Sigilli a moto e conti societari a personaggi connessi alla criminalità organizzata come i “D’Alessandro”, “De Luca Bossa-Minichini”, “IV Sistema”, “Batti” e “Di Gioia-Papale” attivi nell’area orientale di Napoli, nell’area vesuviana, in quella oplontina e nel territorio stabiese. Grazie al lavoro portato avanti dagli inquirenti è stato possibile attestare che gli indagati hanno percepito complessivamente tra marzo 2019 e settembre 2021 cifre per 220mila euro derivanti dal reddito di cittadinanza. Nelle istanze per accedere al beneficio avrebbero nascosto all’Inps la sottoposizione propria o quella di un familiare convivente a una misura cautelare individuale. Sono state sottoposte a sequestro in tutto 12 carte Postamat connesse per l’appunto al Rdc, 4 abitazioni, una quota societaria al 100% del valore di 10mila euro, 6 autovetture, 32 rapporti finanziari, 17mila euro in contanti, un assegno circolare del valore di 10mila euro e infine un collier in oro.