2023: ecco cosa rischia di perdere il Cilento - Le Cronache
Provincia Vallo della Lucania

2023: ecco cosa rischia di perdere il Cilento

2023: ecco cosa rischia di perdere il Cilento

Non comincia con i migliori auspici il 2023 per il Cilento. Sono diversi, infatti, i servizi che il territorio potrà perdere nei prossimi mesi. Dei punti nascita degli ospedali se ne è parlato tanto: secondo il Decreto Balduzzi, il reparto di ostetricia neonatale per essere tale e per rimanere attivo deve avere registrato nell’anno solare precedente, e quindi dal primo gennaio al 31 di dicembre, quattrocento parti. Tra Cilento e Vallo di Diano sono tre gli ospedali che potrebbero perdere tali reparti, nonostante sia chiara ed esplicita la loro importanza su due aspetti principali.

Il primo, quello essenziale, sarà la chiusura di un presidio di sicurezza e di primo soccorso per la popolazione residente. Un esempio è stato quanto accaduto il primo dell’anno: mamma Erika è arrivata al “Luigi Curto” di Polla in condizioni gravi e tempo per il trasferimento in altro ospedale non c’era. I medici del nosocomio pollese hanno però salvato la donna e fatto venire alla luce la piccola Ambra. Le cose sarebbero andate ugualmente così se Polla fosse stato chiuso? Impossibile dirlo, ma di certo la tempistica dell’intervento è stata determinante. La stessa situazione potrebbe capitare anche al “San Luca” di Vallo della Lucania o al “Dell’Immacolata” di Sapri, ma la legge c’è e la Regione deve accodarsi. In ogni caso, al momento sembra non ci sia alcuna decisione in tal senso, nonostante le numerose richieste dei sindaci e dei residenti. Altro elemento su cui si deve riflettere è la ricaduta sugli altri ospedali: i nosocomi cilentani sono pronti ad accogliere un numero molto maggiore di puerpere? Lo si scoprirà solo nei prossimi. I punti nascita, come se non bastasse, potrebbero non essere l’unico servizio di cui gli ospedali saranno depauperati: secondo quanto detto dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, Palazzo Santa Lucia potrebbe essere costretto ad effettuare alla sanità, sacrificando i pronto soccorso degli ospedali di provincia per poter mantenere quelli principali. Vallo dovrebbe rimanere aperto, così come Sapri, ma per Polla si potrebbe decidere la soppressione in favore di Eboli o Battipaglia. In ogni caso, De Luca punta il dito contro il Governo che ha stanziato pochi fondi per la sanità.

Dagli ospedali, ai trasporti. Rete Ferroviaria Italiana ha deciso di puntare sull’Alta Velocità verso Sud con un tracciato che da Battipaglia si dirige a Romagnano al Monte e poi Potenza. Nelle idee di Rfi c’è anche il declassamento delle via ferrata campana da nazionale a regionale, termini tecnici che indicano il livello d’importanza dei binari. Questo passaggio, farà perdere al Cilento i treni ad alta velocità ma anche gli Intercity e i convogli a lunga percorrenza. Nulla di grave, a onor del vero, perché i treni regionali sono molti e attivi, ma perdere un qualcosa ottenuto nel tempo non è un momento positivo. Infine, altro servizio che il Cilento potrà perdere sarà legato ad alcuni uffici postali che potrebbero chiudere o cambiare l’orario di apertura rimanendo attivi a giorni alterni. Le prospettivi per il territorio non sono delle migliori e in tutto questo, il silenzio della politica è sempre più assordante.