Gara di solidarietà per Filomena Lamberti - Le Cronache
Salerno

Gara di solidarietà per Filomena Lamberti

Gara di solidarietà per Filomena Lamberti

di Erika Noschese
Un assegno di invalidità pari a 300 euro e il reddito di cittadinanza di 679 euro concesso al figlio che ha gravissimi problemi di salute e che vive con lei. Filomena Lamberti, la donna salernitana sfregiata con l’acido dall’ex marito nel 2012, oggi fatica ad arrivare a fine mese. I fatti risalgono al 28 maggio 2012: Filomena aveva deciso di lasciare Vittorio Giordano, dopo 30 anni di matrimonio ma lui non aveva mai accettato quella decisione e quella maledetta sera le lancia dell’acido in volto, sfregiandola totalmente. Lo Stato non è mai stato davvero dalla sua parte, la pena inflitta al marito non la ripaga di tutta la violenza subìta e per lei, così come per tante donne che vivono questa situazione, non c’è giustizia. Le spese processuali sono state a suo carico, molte terapie non erano alla sua portata e non è riuscita a curarsi come avrebbe dovuto. La donna, 64 anni, è presidente dell’associazione ‘SpazioDonna’ di Salerno ed è impegnata nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei più giovani per prevenire e contrastare la violenza sulle donne. Le redattrici del settimanale F e La 27esimaOra, del Corriere della Sera hanno parlato spesso di Filomena e della sua storia, ma ora vorrebbero compiere un gesto concreto per aiutarla. Per questo hanno deciso di lanciare una raccolta fondi su GoFundMe “Per offrire a Filomena la possibilità di avere un po’ di respiro economico e non essere “costantemente in affanno”, come dice lei. Che vorrebbe “soltanto la dignità di un lavoro, uno qualsiasi, pur di non essere costretta a chiedere sempre aiuto per pagare le bollette”. La Lamberti oggi fatica ad arrivare a fine mese e finora (sia per l’età sia per i problemi fisici conseguenti all’aggressione: problemi di vista, per esempio) la sua ricerca di un lavoro è stata vana” spiegano le promotrici dell’iniziativa. Le redattrici concludono con un appello “Anche un piccolo contributo può essere un grande sostegno per aiutare questa donna a resistere. A farcela ad andare oltre. Oltre le 30 operazioni chirurgiche che ha dovuto subire finora; oltre i decenni passati accanto a un uomo violento; oltre l’umiliazione di ritrovarsi con pochi spiccioli in tasca a decidere se mangiare o pagare una medicina”. La raccolta fondi, aperta sulla piattaforma GoFoundMe, sette giorni fa ha raggiunto la cifra di 20.653 euro. Ciò che colpisce in tutta questa storia è il silenzio delle istituzioni che avrebbero il sacrosanto diritto di aiutare le donne in difficoltà. Filomena Lamberti, dopo una vita disperata, è diventata il simbolo della speranza, della rinascita. In questi anni è stata in giro ovunque per raccontare la sua storia ma, ancor più importante, provare a trasmettere quella cultura del rispetto agli studenti e alle studentesse che oggi manca, soprattutto nelle giovani generazioni. Una storia tutta italiana di abbandono e silenzio da parte delle istituzioni che, ancora una volta, sono sorde rispetto all’appello disperato di chi non ha più la possibilità di arrivare a fine mese e non ha la possibilità di poter vivere una vita dignitosa come meriterebbe.