Minorenni e reati: «Occorre lavorare molto sulle famiglie» - Le Cronache
Cronaca

Minorenni e reati: «Occorre lavorare molto sulle famiglie»

Minorenni e reati: «Occorre lavorare molto sulle famiglie»

di Nicola Celentano
Continua l’inchiesta del quotidiano Le Cronache mirata ad analizzare il fenomeno dell’usura e dell’estorsione, post pandemia quando i dati sono, inevitabilmente, in aumento. A fare il punto della situazione il capitano dei Carabinieri Gerardo Ferrentino della compagnia di Solofra, il quale mette in evidenza che vi è un problema radicato dietro ad un giovane che delinque citando la famiglia come causa centrale della loro immersione tra le compagini criminali.
Cosa penso della criminalità giovanile?
«Ritengo che i minori italiani che delinquono vengono tutti da realtà familiari e sociali spaventose e dietro ogni grosso crimine c’è sempre un qualcosa che non funziona a livello familiare. I ruoli sono stravolti: i padri non sono padri, le madri non fanno le madri, i valori sono tutti sballati, non vi è alcun interesse o tempo da dedicare ai figli, in famiglia non circolano né affetto, né tenerezza e tantomeno amore. Questo avviene dappertutto, pertanto da nord a sud dell’Italia.
Ultimamente si sente tanto parlare di bande giovanili, o baby gang. Stando ad uno studio diffuso dal Servizio analisi criminale della direzione centrale della Polizia criminale del dipartimento della Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno (struttura interforze che, sintetizzando i contributi di Polizia di Stato, Arma dei carabinieri, Guardia di finanza, Polizia penitenziaria e dipartimento di Giustizia minorile) tale fenomeno è in aumento in Italia, originata prevalentemente da situazioni di disagio familiare o sociale e da mancata integrazione piuttosto che da legami con la criminalità, ma che si esprime con azioni violente e reati, spesso contro coetanei. L’identikit delle baby gang restituisce in media la fotografia di gruppi diffusi in tutte le regioni, con una leggera prevalenza nel Centro-Nord. Composti da circa 10 ragazzi, tra i 15 e i 17 anni, spesso italiani, senza un’organizzazione strutturata né la distinzione di compiti all’interno, compiono azioni violente, spesso senza moventi specifici, espressioni di un disagio derivante il più delle volte da mancata inclusione, assenza di modelli di riferimento all’interno della famiglia, dalla noia, più che da una vera e propria volontà criminogena. Le vittime di aggressioni, lesioni, atti di bullismo, sono spesso coetanei, ma si parla anche di atti di vandalismo e disturbo della quiete pubblica, fino a reati più gravi come traffico di stupefacenti e rapine. Per quanto riguarda il sud Italia, questi gruppi, in taluni casi, sono coinvolti nel traffico di droga, estorsioni, rapine, in case o locali pubblici, che si ispirano a personaggi del mondo camorristico o mantenendo legami con organizzazioni criminali strutturate».
Come questo territorio vuole dare una scossa cercando di dare un cambiamento sostanziale?
«Occorre lavorare a livello di politiche sociali e familiari. Vanno adottate politiche di vero sostegno per la famiglia, ma nello stesso bisogna riaffermare la potestà genitoriale e tutte le istituzioni educative esistenti devono essere da una parte comprensivi e misericordiosi, ma severi al tempo stesso, ed autorevoli nei confronti dei giovani.
Il discorso sulla criminalità minorile è molto delicato. A mio avviso viene trattato con superficialità e grande approssimazione ideologica e solo ad orologeria quando avviene un crimine grave o che fa scalpore. Si parla genericamente di devianza minorile, senza capire che ogni fatto o comportamento individuato come “devianza” va contestualizzato alla realtà locale. Un occhio va anche alla criminalità minorile nomade che stabilmente vive sul territorio nazionale, anche perché non possiamo giustificare i genitori di questi minori che li educano affinché essi delinquono».
I dati in provincia di Salerno aggiornati al 2021
Il dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’Interno ha stilato i dati relativi al 2021 per la provincia di Salerno che registra, in totale, 15.052 segnalazioni per delitto; un attentato, quattro stragi. Per quanto riguarda gli omicidi, nel 2021, ne è stato registrato uno di tipo mafioso e 32 tentati omicidi; 33, invece, gli omicidi colposi: 18 omicidi da incidente stradale; 9 incidenti sul lavoro; 974 lesioni colpose; 209 percosse; 1.261 minacce. Per quanto riguarda le violenze sessuali sono 73, in totale, i reati: 57 sui maggiori di 14 anni; 5 in danno di minori di 14 anni; 10 gli atti sessuali con minorenne; 1 corruzione di minorenne. Per quanto riguarda i furti, nel 2021, 1.031 reati in totale e, nello specifico, 50 con strappo; 24 con destrezza; 2 in danno di pubblici uffici; 99 in abitazione; 191 in esercizi commerciali; 34 su auto in sosta; 2 di opere d’arte e materiale archeologico; 3 di ciclomotori; 15 di motociclo; 50 di autovetture; 238 per ricettazione. 227, invece, le rapine: 28 in abitazione; 5 in banca; 6 in uffici postali; 31 in esercizi commerciali; 93 in pubblica via; 239 estorsioni; 44 sono, invece, i reati relativi all’usura. Sono undici invece i sequestri di persona di cui 2 a scopo estorsivo e due per motivi sessuali. 109 i reati segnalati per associazione per delinquere; 40 di stampo mafioso; 74 riciclaggio e impiego di denaro; 1.345 truffe e frodi informatiche. Per quanto riguarda gli incendi, 33 in totale in provincia di Salerno di cui 14 di incendi boschivi; 448 danneggiamenti; 2 contrabbando; 1.215 i reati per quanto riguarda lo stupefacente: 56 produzione e traffico; 694 spaccio; 176 associazioni per produzione o traffico di stupefacenti; 97 associazioni per spaccio di stupefacenti. Per quanto riguarda lo sfruttamento della prostituzione e la pornografia 18 i reati in totale: 2 sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione; 4 pornografia minorile; 4 pornografia minorile; 1 detenzione materiale pedopornografico; 8 sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Sono, inoltre, 26 i reati relativi ai delitti informatici; 83 contraffazione di marchi e prodotti industriali; 7 violazioni alla proprietà intellettuale; 7.265 altri delitti.