Nei locali della chiesa di Sant’Eustachio inaugurato quarto Centro antiviolenza - Le Cronache
Cronaca

Nei locali della chiesa di Sant’Eustachio inaugurato quarto Centro antiviolenza

Nei locali della chiesa di Sant’Eustachio inaugurato quarto Centro antiviolenza

di Erika Noschese
Un team di professionisti a supporto delle donne vittime di violenza, grazie al sostegno della chiesa. È stato inaugurato ieri mattina, a Sant’Eustachio il quarto centro antiviolenza del territorio comunale, il primo autorizzato dall’Istituzione Ecclesiastica, punto di riferimento fondamentale per le donne vittime di violenza dell’intero territorio. Il Cav Febe rientra nell’ambito del progetto “La Crisalide in rete contro la violenza”, collegato con le case rifugio convenzionate e ideate per accogliere, nel pieno rispetto della loro privacy, le donne vittime di maltrattamenti e i loro figli. A fare gli onori di casa la responsabile legale dell’Aps La Crisalide Roberta Bolettieri mentre il taglio del nastro è stato affidato all’arcivescovo di Salerno, Monsignor Andrea Bellandi e al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. «È un segno importante perché vuol dire che la società, a tutti i livelli, vuole opporsi a fenomeni disumani come la violenza su ogni essere umano e in particolar modo sulle donne. Centri come questi offrono ascolto, accompagnamento e sono fondamentali; bisogna supportare le donne – ha dichiarato Monsignor Bellandi – Si deve remare tutti dalla stessa parte, istituzioni civili, religiose per creare i presupposti». Autorizzato dalla parrocchia e accreditato all’Ambito di Zona S5, il centro offrirà, in forma anonima e gratuita, consulenza e assistenza attraverso l’accoglienza telefonica, colloqui di accompagnamento, attività formative e di prevenzione, assistenza legale. Il nuovo centro, collocato nella zona orientale della nostra città, si aggiunge alle già numerose attività promosse dal Comune di Salerno su questo delicato tema. «Noi dobbiamo fare una grande battaglia culturale e dobbiamo iniziare dalle famiglie, parlare di più con le giovani generazioni perché abbiamo nuove forme di violenza, soprattutto a causa dei social e abbiamo oggi ragazzini che si tolgono la vita perché sottoposte ad un’aggressione mediatica insostenibile», ha dichiarato il presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, sottolineando la necessità di «lavorare nelle scuole, tra i giovani per diffondere messaggi di solidarietà, di rispetto; sono importanti queste forme di organizzazione per avere un primo luogo di dialogo, di colloquio, di aiuto anche psicologico». Tante le misure a sostegno delle donne vittima di violenza: dopo il suicidio di Tiziana Cantone (la giovane napoletana che ha posto fine alla sua vita dopo la diffusione di sue immagini in rete ndr) la Regione ha approvato una legge di sostegno alle donne che intendono denunciare, anche attraverso un contributo economico per sostenerle in eventuali azioni legali. «Contemporaneamente, stiamo lavorando per definire dei percorsi dedicati alle donne vittime di violenza, riservati per le visite, referti, un confronto con le autorità mediche. C’è poi l’aspetto sociale del reinserimento e possiamo dare un contributo per i figli, possiamo aiutare le donne sotto tanti punti di vista», ha poi aggiunto il presidente De Luca che, per l’occasione lancia un appello a riprendere lo screening oncologico, dopo il rallentamento dovuto ai due anni di pandemia. «Vi prego di riprendere lo screening oncologico soprattutto per tumori al seno, cervice dell’utero e al colon retto: abbiamo avuto due anni difficili con la pandemia, non potevamo perdere il controllo ma c’è stato un rallentamento delle attività di prevenzione, dobbiamo riprendere e accelerare», ha infatti detto De Luca. Presente alla cerimonia di inaugurazione anche il consigliere regionale Franco Picarone: «L’apertura di questo centro ha una valenza doppia perché avviene all’indomani della giornata internazionale contro la violenza sulle donne e avviene dopo episodi gravissimi di violenza. Dobbiamo allargare la presa di coscienza dei cittadini su questi temi, tra le famiglie soprattutto per fare formazione, aiutare le persone vittime di violenza e chi le commette. La crisi economica e pandemica credo abbiamo aumentato questo fenomeno; noi come Regione Campania siamo in campo con l’apertura di ben 60 centri antiviolenza, 30 case di accoglienza per dare protezione alle donne; siamo in campo con la legge ad hoc per i centri antiviolenza, con la legge che aiuta i figli delle vittime – ha detto il presidente della commissione Bilancio a Palazzo Santa Lucia – Stiamo facendo quanto nelle nostre possibilità, dobbiamo collaborare con le istituzioni per dare quanto più sostegno possibile alle donne». Sul territorio comunale è il quarto centro antiviolenza, come ha ricordato il sindaco Vincenzo Napoli: «Abbiamo inaugurato questo centro e ringraziamo Crisalide per questa iniziativa, don Nello Senatore, parroco combattivo e presente con una forte visibilità sociale e apriamo un altro presidio sul territorio. Sono presidi di democrazia che garantiscono una fuoriuscita del dilagante fenomeno. Le iniziative non sono mai troppe, c’è bisogno di una trasformazione antropologica nel senso che bisognerebbe imparare a parlare il linguaggio della non violenza, ragionare in questi termini, far passare questo messaggio nelle scuole, nelle famiglie. Un centro antiviolenza come questo si aggiunge alle altre nostre iniziative che vedono il Comune di Salerno attivo in questa triste materia».