Da Procida, mancano 20 fisioterapisti. Concorso bloccato - Le Cronache
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Da Procida, mancano 20 fisioterapisti. Concorso bloccato

Da Procida, mancano 20 fisioterapisti. Concorso bloccato

di Erika Noschese
All’ospedale Da Procida mancano fisioterapisti e logopedisti e nonostante le tante sollecitazioni da parte delle organizzazioni sindacali la situazione, in termini di assunzioni, non procede. Ad oggi, infatti, risulta ancora bloccato il concorso a tempo indeterminato indetto dalla direzione generale dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona di via San Leonardo per il reclutamento di venti fisioterapisti che avrebbero dovuto colmare, almeno in parte, la mancanza di personale che oggi si registra presso l’ospedale. Concorso bloccato, va ricordato, dopo il ricorso presentato da alcuni specialisti, già in graduatoria a Napoli che hanno fatto ricorso al Tar per vedersi riconosciuto il diritto ad essere assunti, a tempo indeterminato, presso il polo ospedaliero di via Calenda. Nove figure professionali su venti posti ma, da allora, il bando non è andato avanti nonostante i partecipanti avessero provveduto anche al pagamento del bollettino. Per i logopedisti, invece, per ora nulla da fare. A chiedere di sbloccare la situazione il segretario generale della Fp Cgil, Antonio Capezzuto che ribadisce la necessità di procedere con un avviso pubblico a tempo determinato per queste due figure professionali ma l’azienda ritarda nel farlo. Stando a quanto emerso, la carenza di personale è riconducibile alla decisione dell’azienda ospedaliera di non sostituire il personale attualmente non in servizio e si tratta di almeno tre donne in maternità, senza contare le malattie e gli infortuni. La Fp Cgil, intanto, plaude alla riapertura della piscina di idrofisiokinesiterapia, unico punto in provincia di Salerno ma chiede garanzie sui lavori per la realizzazione dell’unità spinale che dovrebbe essere riferimento di tutta la regione Campania. «Vorremmo conoscere il cronoprogramma rispetto ai lavori per l’unità spinale, sia dal punto di vista temporale che gestionale, nel senso: vogliamo sapere se i lavori ci saranno contemporaneamente e verranno garantiti i servizi o verranno trasferiti altrove – ha detto il segretario Capezzuto – È una nostra preoccupazione, non è mai arrivato un chiarimento rispetto alle prospettive; apprezziamo la progettualità ma devono esserci risorse per l’assunzione dei lavoratori e capire cosa sarà della struttura durante i lavori». Al momento, infatti, la direzione generale non ha ancora sciolto le riserve sia sulla tempistica relativa ai lavori in programma per la realizzazione dell’unità spinale sia come si intende intervenire durante gli interventi. Oggi, infatti, i pazienti che necessitano dell’unità spinale sono costretti a rivolgersi a presidi ospedalieri fuori regione, con non pochi problemi per la struttura e lo stesso paziente che il più delle volte deve trasferirsi in ospedali del nord Italia.