Paragone (Italexit): “Presenteremo ben due commissioni d’inchiesta: sull’emergenza e vaccini - Le Cronache
Attualità Politiche 2022

Paragone (Italexit): “Presenteremo ben due commissioni d’inchiesta: sull’emergenza e vaccini

Paragone (Italexit): “Presenteremo ben due commissioni d’inchiesta: sull’emergenza e vaccini

di Erika Noschese

È un fiume in piena contro Giuseppe Conte il leader di Italexit. Gianluigi Paragone ieri era in città per sostenere i candidati delle prossime elezioni Politiche e nessuno si è salvato dalla sua furia, né De Luca né la Lega. “Questa non è la regione di De Luca ma la Campania, è dei cittadini; De Luca oggi ha un ruolo istituzionale ma niente di più. Il messaggio che vogliamo lanciare parte proprio dai fallimenti di gente come De Luca, di una classe dirigente che ha tradito sui temi del lavoro, infrastrutture, di una tutela dei diritti fondamentali: ricordo De Luca come parlava durante il periodo del lockdown e adesso che anche lui ha qualche problema rispetto ai danni da vaccino, ai cittadini che vogliono delle risposte allora ci mettiamo due belle commissioni d’inchiesta, una sul covid e una sui vaccini e visto che hanno poteri propri della magistratura inquirente vediamo se hanno ancora voglia di distruggere le notizie e le informazioni”, ha infatti dichiarato Paragone, sicuro che Italexit supererà la soglia di sbarramento perché, dice, “siamo col vento in poppa, poi vediamo; è un inizio di un percorso che si sta affermando, pensate alla brillantezza con cui abbiamo chiuso la raccolta firme, ci stiamo facendo adesso la campagna elettorale, molto strana, sembra quasi uno spettacolo di wrestling artefatto dove fingono di stare l’uno contro l’altro, il centrodestra contro il centrosinistra. Poi, c’è questo bizzarro Robin Hood che si chiama Giuseppe Conte, l’uomo che è riuscito a non revocare le concessioni autostradali ai Bennetton – ha detto attaccando il leader dei pentastellati – Pensa che uomo di popolo Conte, quanto è artefatto, è riuscito a dare i soldi alla famiglia Elkann per realizzare le mascherine da distribuire alle scuole. Conte è l’uomo dell’inganno, si presenta con il suo ciuffo sbarazzino, un Gagà 5 Stelle che non ha nulla a che vedere con la comunità di un tempo ma se hai giornalisti amici e le testate che lo pompano si fanno dimenticare le tracce: l’obbligo vaccinale lo ha introdotto questo gagà che si è inventato le primule vaccinali, l’uomo del ciuffo non poteva che inventarsi la primula vaccinale; è l’uomo del Dpcm poi dice che non vuole la decretazione d’urgenza; è l’uomo di Arcuri, uscito dal suo cilindro magico, un incapace che nella incapacità di Conte diventa un capace. È tutto strano, ci sono per fortuna i partiti anti sistema e un pezzo d’Italia in profonda sofferenza e che non ha ancora sciolto la sua riserva”. Non è mancato un riferimento agli addii. La polemica è nata dopo la presentazione delle liste che, di fatto, ha decretato l’esclusione del capoluogo di provincia: “Sono stati gli addii di coloro che speravano di salire sul carro, non hanno avuto il posto da capolista e quelli che un tempo dicevano di credere nel futuro dei figli e del Paese, quando non vengono candidati capolista, ecco che il futuro dei figli, tutto quell’ardore si spegne perché sperava di fare carriera con un partito nuovo. Mi dispiace per loro ma i voti li prende Italexit, composto da persone perbene e se pensavano di utilizzare il mio cognome per fare successo hanno sbagliato i calcoli – ha aggiunto – Salerno come tanti altri, il nostro è un partito di opinione, non di territorio perché non può nascere un partito di territorio dall’oggi al domani, è un partito di rappresentanza, abbiamo gente che ha le cicatrici mentre questi altri no, si sono fatti la bocca ma mi dispiace non lo faranno con il mio nome e con quella di Italexit”. E sull’autonomia differenziata dice: “L’autonomia non è un problema ma i sindaci sono senza soldi, non hanno fondi per l’illuminazione pubblica, le strade, le scuole e tutta una grande retorica sull’autonomia differenziata. La Lega ha tanto strombazzato queste questioni poi hanno lasciato i sindaci senza soldi”.