Il “prof” trasformista: ad Agropoli è con Pd e Psi, a Napoli veste la casacca della Lega - Le Cronache
Ultimora Primo piano Politica Politiche 2022

Il “prof” trasformista: ad Agropoli è con Pd e Psi, a Napoli veste la casacca della Lega

Il “prof” trasformista: ad Agropoli è con Pd e Psi, a Napoli veste la casacca della Lega

di Arturo Calabrese

Sono tanti i candidati in campo con un curriculum non proprio illibato. Tra essi, la Lega ne ha numerosi e qualche foto particolarmente avventata potrebbe imbarazzare lo stesso Matteo Salvini, paladino della giustizia e fautore di proposte di legge in tale materia. In occasione di un incontro in Campania, e più precisamente nel capoluogo partenopeo, il segretario del Carroccio si fa ritrarre, sorridente e soddisfatto, in compagnia di Vincenzo Pepe, candidato nel collegio plurinominale al Senato proprio a Napoli. Salvini, molto probabilmente, non conosce le vicende legali che coinvolgono Pepe e la sua famiglia, nonostante i due si conoscano da tempo. Il “prof”, infatti, è stato spesso ospite di congressi nazionali della Lega, portando la sua esperienza di ambientalista essendo lui presidente di FareAmbiente, movimento ecologista di destra. Come se l’ambiente avesse un colore politico.

I rapporti con la “sinistra”

Oltre alla vicenda giudiziaria del presidente Pepe, autodefinitosi anche filosofo, Salvini dovrebbe sapere che ha candidato nel suo partito un cilentano che in Cilento ha pieni e pubblici rapporti col Partito Democratico e con il Partito Socialista Italiano. Esponenti delle suddette realtà politiche, infatti, in più occasioni sui social si sono lanciati in apprezzamenti, in ringraziamenti, in panegirici nei confronti del professore. Il più attivo in tal senso è Luca Cerretani, che con Pepe ha anche consanguineità, molto prodigo di belle parole per l’ex presidente della Fondazione Giambattista Vico, ma anche dal Psi, nello specifico quello di Agropoli, ne arrivano di caritatevoli. A scriverle sui social è stato Claudio Aprea, direttore del Flag Cilento Mare Blu (che con la Fondazione Vico ha avuto e continua ad avere intensi rapporti) e nominato a marzo scorso, come si legge in un comunicato ufficiale del Psi agropolese, “delegato ai Rapporti con le Società ed Enti controllati e partecipati”. «Per dare fiducia al Paese occorrono competenza e visione – scriveva il 22 agosto il “socialista” Aprea – e la scelta di candidare il prof Pepe va in questa direzione». Ma i rapporti con le sinistre non finiscono qui: la Fondazione Vico, di cui Pepe è presidente onorario e che oggi è guidata dal figlio Luigi Maria anch’egli indagato, ha in gestione la Fornace di Agropoli e in piena campagna elettorale per le amministrative agropolesi tanti sono stati gli eventi ivi organizzati. Ad alcuni di essi, ha partecipato anche il candidato del centrosinistra, appoggiato da Pd e Psi, Roberto Antonio Mutalipassi. A pochi giorni dalla vittoria, poi, altro evento e altre foto tra i soliti frizzi e lazzi. Pepe, legittimamente da cittadino libero, era anche spesso presente ai comizi del candidato Mutalipassi in compagnia di esponenti del Pd tra cui il sopracitato Cerretani.

L’indagine “Vico Nero”

Correva l’anno 2020, si era nel mese di marzo e l’Italia stava scoprendo nuove parole come “covid”, “lockdown”, “distanziamento”. I giornali parlavano di morti, tamponi, contagi, ospedali al collasso. In tutta questa confusione, la Procura di Vallo della Lucania faceva partire accuse forti nei confronti di Pepe nella sua qualità di presidente della Fondazione con sede a Vatolla, dove la Guardia di Finanza si recò per effettuare controlli e sequestri, il tutto documentato da un video diffuso dalle stesse Fiamme Gialle. Secondo il Giudice per le indagini preliminari Sergio Marotta, che ha firmato un decreto preventivo, la Fondazione ottenne 300mila euro di contributi “per lo sviluppo di imprese innovative nel settore del turismo sostenibile” presentando fatture false. Il Gip contestò anche l’omissione di redditi per quattro milioni di euro e un’evasione di imposta da un milione e mezzo. In poche parole, Pepe è indagato per evasione fiscale e truffa aggravata allo Stato. Matteo Salvini lo candida, il Partito Democratico con Luca Cerretani, consigliere provinciale, e Roberto Antonio Mutalipassi, sindaco di Agropoli, ed il Partito Socialista Italiano di Agropoli con Claudio Aprea, nominato a marzo delegato ai Rapporti con le Società ed Enti controllati e partecipati nonché direttore del Flag “Cilento Mare Blu”, lo abbracciano e lo acclamano come un “deus ex machina”. Solitamente, i cambi di casacca avvengono durante la legislatura, ma Pepe anticipa i tempi e lo fa prima. Sulla via per Roma, parte a braccetto con Pd e Psi dal Cilento e a Napoli indossa, con estrema coerenza e con l’appoggio dei “compagni” cilentani, la divisa della Lega. E Salvini, ovviamente, lo abbraccia.