Gianfranco Valiante, candidato PD al Senato della Repubblica per il collegio proporzionale Campania 2, sindaco di Baronissi, da giorni viaggia su e giù per la provincia, incontrando amministratori, simpatizzanti, associazioni, esponenti del mondo del lavoro, dello sport, della cultura, del sociale. Sindaco, un lavoro instancabile che a quali risultati sta portando? “Sicuramente a una più profonda conoscenza del territorio, delle problematiche, di ascolto dei sindaci, degli amministratori, di semplici cittadini. Per governare bisogna anzitutto essere radicati sul territorio. Per questo motivo bisogna prestare attenzione al voto del 25 settembre. E’ necessario votare chi è più in grado di rappresentare la società che cambia e si evolve, in tema di economia , di diritti, di ambiente, di lavoro, di problematiche locali”. Ha uno slogan in grado di riassumere i punti fondamentali intorno ai quali sta costruendo la sua campagna elettorale? “Di slogan, di semplificazioni e di promesse vuote direi che la gente ne ha già sentite abbastanza. L’Italia sul serio non è uno slogan, ma un impegno preciso con gli elettori. Con la mia candidatura in Senato voglio continuare a portare avanti quelle che sono sempre state le mie battaglie politiche: lo sviluppo delle imprese del nostro territorio, la rivoluzione delle politiche attive per il lavoro, il sostegno ai redditi più bassi, la politica green, la scuola,i diritti delle persone con disabilità”. Parliamo di sondaggi e previsioni. “Per me la politica non deve inseguire i sondaggi, né quando vanno male, né quando vanno bene. Famiglie, anziani, giovani, imprenditori vogliono risposte concrete, fatti, azione, non vuote promesse. Come faccio già da sindaco, mi batterò in Senato per una politica del fare, per difendere i diritti e le libertà delle persone più fragili, per sostenere gli amministratori che chiedono di essere ascoltati, per creare opportunità di sviluppo, per portare a Roma le istanze dei territori. La mia è la politica del fare, mettersi a disposizione della collettività, essere vicino al cittadino, conoscere il territorio e contribuirne alla crescita”. PNRR. Quali i rischi e quali le opportunità? Cosa ci giochiamo nei prossimi anni? “Il PNRR è solo una opportunità. L’unico rischio è di non riuscire a spendere adeguatamente i fondi. La questione principale è saper spendere bene le risorse. Ci sono i miliardi del Pnrr da spendere in opere pubbliche, asili nido, sociale, scuole, ambiente. E’ fondamentale individuare le priorità, con uno sguardo orientato al futuro, procedendo sui binari della sostenibilità economica, sociale, ambientale e del digitale. Non basta spendere i soldi, non basta saperli spendere bene, serve che questi investimenti abbiano ricadute sui territori”. Secondo lei, di cosa ha bisogno l’Italia? “Al nostro Paese servono proposte programmatiche serie per affrontare le emergenze ancora aperte”. Perché allora votare Partito democratico? “Il Pd è l’unico grande partito italiano che in questi anni si è fatto carico della crisi. Siamo passati da una difficilissima recessione alla crescita e lungo questa strada bisogna continuare perché ancora tanti problemi sono aperti. In questo quadro, il problema centrale è il lavoro. Abbiamo bisogno di alimentare la crescita, utilizzando la leva degli investimenti, capaci di generare più occupazione. Bisogna continuare lungo la strada di abbattimento della pressione fiscale, di sostegno alle imprese, di aiuto ai fragili, ai giovani, alle famiglie, agli anziani. Nessuno deve rimanere indietro”.
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