"Caro bollette e aumento delle materie prime" - Le Cronache
Cronaca

“Caro bollette e aumento delle materie prime”

“Caro bollette e aumento delle materie prime”

Di Marco Visconti

Il rincaro della materia prima affianca quello energetico e non tarda ad arrestarsi. Questo diventa un problema soprattutto per i gestori di ristoranti, sono un esempio i due ristoratori: Antonio D’Apuzzo e Giuseppe Russo. I due gestiscono da 15 anni il ristorante-pizzeria «La Tammorra» a Pagani, in via Taurano n.53. Sentono la pressione dei rincari per la materia prima, andando di questo passo sono preoccupati di non riuscire a sopperire alle spese. Precisano i due imprenditori: «La problematica, a prescindere dal rincaro energetico, è sulla materia prima. Il prezzo della materia prima è aumentato dal periodo pandemico da Sars-CoV-2, poi si è stabilizzato, ma dal mese di aprile 2022 è aumentato gradualmente senza arrestarsi. Il costo del pomodoro pelato che mettiamo sulla pizza ha subito un incremento del 100% dall’anno scorso a quest’anno. Il prodotto lo pagavamo tra gli 8€ e i 10€ ora lo paghiamo tra i 18€ e 19€. La mozzarella è aumentata intorno al 20-25%; la farina è aumentata del 25-30%. Ci sono, ovviamente, anche degli aumenti di prezzo per le carni e i prodotti surgelati. La situazione è diventata insostenibile, arrivano Pec ogni giorno dai nostri fornitori di informarci dell’aumento dei prezzi. Proprio ieri è arrivata un’altra Pec da chi ci effettua i servizi di lavanderia, tovaglie e tovaglioli, ci ha informato che dal 1° settembre ci sarà un altro incremento di prezzo del 10% sul servizio, oltre agli incrementi di prezzo che ci sono già stati prima nei mesi di luglio e agosto. Noi mettiamo del nostro meglio per sopperire ai costi di gestione che ci stanno apportando i fornitori e i prodotti, tuttavia non sappiamo fin quando riusciremo a resistere. Abbiamo parlato di aumento di prezzo delle materie prime, senza considerare inoltre i rincari energetici di elettricità e gas, perché abbiamo delle tariffe bloccate fino ad agosto. Tuttavia non sappiamo fin dove arriveranno i costi a fine settembre, saremo anche noi, come le altre attività imprenditoriali, in balia delle onde. Lo Stato ci ha dato incentivi in precedenza quando c’era la pandemia da Sars-CoV-2, ma adesso non abbiamo nessun incentivo per questa emergenza dei rincari per le materie prime e dell’energia: gas ed elettricità. Aggiungiamo che per il momento non abbiamo grandi speranze per gli aiuti da parte dello Stato perché c’è un governo dimissionario. Andando per questa strada rischieremmo di chiudere l’attività, che l’abbiamo gestita con tanto lavoro e sacrifico da 15 anni. L’aspetto spiacevole è che ci troveremmo a chiuderla non per colpa nostra, non per cattiva gestione, ma per colpa di chi ci dovrebbe tutelare: lo Stato». Secondo la Coldiretti «gli italiani sono costretti a spendere di più per acquistare meno prodotti per effetto dei prezzi, che hanno fatto segnare per gli alimentari un aumento record complessivo del +9,6% tra prodotti freschi e lavorati nel luglio 2022, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’aumento dei prezzi, scatenato dal mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici e del taglio dei raccolti a causa del clima, costerà nel 2022 alle famiglie italiane quasi 9 miliardi soltanto per la spesa alimentare».