I troppi aumenti metto in crisi anche il settore delle automobili - Le Cronache
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I troppi aumenti metto in crisi anche il settore delle automobili

I troppi aumenti metto in crisi anche il settore delle automobili

di Marco Visconti

«Non c’è solo la crisi energetica ma c’è anche la crisi dell’automobile». A parlare è l’imprenditore Alfonso Tortora, proprietario della concessionaria «Super auto srl» situata in via Nazionale n.4 a Pagani. L’imprenditore mostra dall’interno le spese che affronta puntualmente la sua concessionaria: «Stiamo pagando ogni mese, dal mese di gennaio, un aumento del 4% o 5% per i pezzi di ricambio. Teniamo un additivo che si chiama “AdBlue”, è un additivo che bisogna mettere nelle macchine per l’antinquinamento, si consuma come il gasolio in base ai chilometri che si percorrono, noi la lattina la pagavamo 10€ o 12€ oggi è arrivata al prezzo di 40€. Le case costruttrici hanno ridotto le provvigioni sulle macchine, noi avevamo il 10% in fattura di sconto, ora ne abbiamo il 6%. In questo caso chi paga le conseguenze? Il cliente finale. Lo Stato non si premura di noi, l’ultimo aiuto risale a 2 anni fa quando abbiamo ottenuto i 20.000,00€ durante il lockdown a causa della pandemia da Sars-CoV-2. La pandemia, ovviamente, non ci ha favorito per la vendita delle auto». Più in generale, la crisi automobilistica interessa i 5 mercati (Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna) più importanti dell’Unione Europea, sono stati registrati forti cali per le nuove immatricolazioni delle auto, l’Italia sta al primo posto con un calo del -33%, seguono la Francia con -22,6%, Germania con -21,5%, Regno Unito con -15,8% e infine la Spagna con 12,1%. Alfonso non viene solo appesantito dalle suindicate spese, ci sono anche le bollette, in particolare le fatture dell’energia elettrica. La sua concessionaria ha subito un pesante rincaro dell’energia, nel mese di agosto 2021 ha consumato 5.854 kilowatt mentre l’importo è stato 1.101,00€. La concessionaria ha fatto un consumo inferiore: 4.032 kilowatt nel mese di maggio, tuttavia l’importo è stato di 1.598,00€. Un consumo simile alla fattura del 2021 c’è stato nel mese di giugno, con un consumo di 5.394 kilowatt, l’importo è stato di 2.467,00€. Invece la spesa è stata nettamente maggiore nel mese di luglio di 4.383,59€ e ha consumato 6.552 kilowatt. Il problema per Alfonso, così come per tanti altri imprenditori, è che questi rincari energetici non si arrestano nel breve termine. Se i rincari energetici e le altre spese continuano a presentarsi per altro tempo rischiano di diventare un peso così importante tale da schiacciare la concessionaria di Alfonso Tortora. Egli ha tanta esperienza alle spalle, gestisce la sua prima concessionaria dal 1972. Il merito va tutto al suo papà, che gli trasmise questa passione per le auto, il papà svolse inizialmente l’attività di rivenditore di auto. Dunque è forte il legame con la sua attività, ma lo è di più il legame con i suoi dipendenti. «Alcuni dipendenti hanno una famiglia, se venissero licenziati lo Stato non li tutelerebbe, quale sarebbe il loro destino?» si domanda Tortora. Lui è particolarmente legato ai suoi 15 dipendenti, i quali li tratta come se fossero suoi figli, e lui da buon padre di questa famiglia, che è la concessionaria «Super auto srl», cerca in tutti i modi di metterli al sicuro. Lui è tenace, lotterà con tutte le sue forze pur non di chiudere l’attività. Conclude con un grido di riscatto dal pantano dei rincari energetici: «Noi imprenditori dovremmo fare qualcosa per smuovere le acque, dovremmo chiudere le attività come forma di protesta e far sì di svegliare lo Stato affinché ci aiuti seriamente».