Le elezioni si vinceranno sui temi economici - Le Cronache
Editoriale

Le elezioni si vinceranno sui temi economici

Le elezioni si vinceranno sui temi economici

 Di Alessia Potecchi*

I temi economici sono al centro della campagna elettorale e saranno in primo piano appena si insedierà il nuovo Governo. La crisi pandemica, ancora in corso, e la guerra in Ucraina, hanno ulteriormente acuito la questione sociale e il tema delle diseguaglianze, perché la crisi, il caro bollette, l’inflazione, il caro vita colpiscono in maniera particolare le imprese e  le famiglie, che già si trovano in una situazione di difficoltà e di disagio economico e che, ora, si trovano a fare i conti sul fatto di riuscire o meno a pagare le bollette e fare quadrare i conti a fine mese.  La campagna elettorale del PD parte proprio da questo scenario e pone la sua attenzione proprio sulla questione sociale. Bisogna insistere a livello europeo per determinare un accordo sul tetto del prezzo del gas, perché solo una dimensione europea può contrastare efficacemente le speculazioni in atto sul combustibile. In attesa di un accordo, il PD propone una serie di misure basate sulla determinazione di un tetto al prezzo dell’elettricità, l’introduzione di un contratto “luce sociale” per famiglie e micro-imprese, il raddoppio del credito d’imposta per compensare gli extra costi energetici per le imprese di quest’anno unitamente ad  un programma credibile di investimenti per raggiungere l’obiettivo di 85GW di rinnovabili in più, in Italia, entro il 2030. In questa direzione, per evitare che il peso della crisi opprima il più debole, va visto l’intervento che vede una mensilità in più per i lavoratori, con il taglio strutturale del cuneo fiscale e con l’aumento della platea dei pensionati beneficiari della quattordicesima, insieme all’incentivo al rinnovo dei contratti scaduti e al welfare aziendale. L’obiettivo è quello di costruire una società coesa e che abbia al centro il valore della solidarietà, la crescita esponenziale delle diseguaglianze va affrontata per poter gestire e governare tutte le altre sfide del nostro tempo a partire dal lavoro e dalle sue profonde trasformazioni e dalla transizione ecologica. Quest’ultima va gestita e governata. Bisogna scongiurare il pericolo della deindustrializzazione di alcuni settori chiave dell’economia italiana, studiare gli impatti e le conseguenze specifiche sul nostro territorio, gestire tutte le crisi industriali già aperte, puntare ad investimenti per sostenere la domanda verso le tecnologie che sono compatibili con il Green Deal, promuovere investimenti a sostegno dell’occupazione e della ricerca per valorizzare le eccellenze e le competenze italiane, puntare ad ammortizzatori sociali per gestire la transizione e incrementare il programma di formazione e di accompagnamento in questa nuova fase. E’ in questa chiave di salvaguardia dell’occupazione e di tutela dei più deboli e dei più esposti che guarda il programma del PD in vista delle prossime elezioni. Lo stesso per la Riforma Fiscale, un sistema fiscale equo, intelligente, efficace e progressivo. Dobbiamo realizzare una riduzione del carico IRPEF a partire dai redditi medio bassi e una razionalizzazione delle agevolazioni fiscali con l’introduzione di una tassazione agevolata per il secondo percettore di reddito in famiglia per dare impulso all’occupazione femminile e fare emergere il lavoro nero. La Flat Tax proposta dal centro destra rinnega il principio costituzionale della progressività (paga di più chi ha di più) e lo sostituisce con quello della proporzionalità (ognuno paga una percentuale identica indipendentemente dall’entità del suo reddito). Invece di tagliare le tasse alle famiglie, sostanzialmente le riduce in modo rilevante per i redditi alti. Noi oggi dobbiamo guardare alle fasce più deboli della popolazione, dobbiamo recepire le risorse dalla lotta all’evasione fiscale che va incentivata con tutte le nuove tecnologie di cui disponiamo. L’IRAP va progressivamente superata garantendo l’integrale finanziamento del fabbisogno del sistema sanitario e rivedendo l’IRES in modo da premiare quelle imprese che vanno a reinvestire gli utili e quelle che hanno un elevato rating ESG.

* Responsabile Dipartimento Banche, Fisco e Finanza

 del Pd Metropolitano di Milano