“Vaccini hanno distrutto il mio sistema immunitario, non chiamatemi no vax” - Le Cronache
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“Vaccini hanno distrutto il mio sistema immunitario, non chiamatemi no vax”

“Vaccini hanno distrutto il mio sistema immunitario, non chiamatemi no vax”

di Erika Noschese

“I vaccini hanno distrutto il mio sistema immunitario e ancora oggi ne pago le conseguenze, non chiamateci no vax e non limitate la libertà individuale”. Uno sfogo, un grido di ribellione quello della professoressa Simona Falcione, docente di scuola primaria. Per anni si è sottoposta al vaccino antinfluenzale, il suo sistema immunitario si è indebolito a tal punto da avere gravi conseguenze sul suo stato di salute. Le sue condizioni non le hanno permesso di sottoporsi al vaccino anti covid: ha ricevuto l’esenzione, rinnovata con cadenza mensile “ma mi hanno fatto sentire un’untrice, mi hanno fatto terra bruciata attorno e mi sono sentita emarginata”, ha detto la professoressa, tra le lacrime.
Tra poche settimane si torna tra i banchi di scuola, dopo due anni di pandemia potrebbero esserci importanti novità…
“Sì, insomma perché ci sono ancora voci contrastanti e stando a quanto emerge lasceranno le decisioni ai vari istituti. È ancora peggio perché non c’è una linea generale da seguire e un margine di timore tra noi insegnanti ancora c’è perché non sappiamo come comportarci e cosa accadrà”.
Da insegnante lei ha fatto i conti con una serie di novità come la Dad…
“Non possiamo negarlo, abbiamo vissuto questi cambiamenti in maniera traumatica; è stato uno stravolgimento totale sia per quanto riguarda la vita privata che quella lavorativa. Ci siamo trovati catapultati in una realtà che ci era del tutto sconosciuta, abbiamo fatto un aggiornamento online di sole quattro ore per poi avvicinarci ad un metodo di insegnamento nuovo, diverso e che ha penalizzato inevitabilmente tutti noi. È stato un trauma e ancora oggi ne portiamo il segno; l’ho sempre definito un pandemonio nella pandemia, alla fine è stato impossibile capirci qualcosa e siamo entrati nel caos. La dad non ha prodotto i risultati sperati, totalmente differente dalla didattica in presenza con conseguenze importanti soprattutto sugli studenti che, ancora oggi, hanno importanti lacune da colmare”.
Il green pass obbligatorio, molti docenti sono stati sospesi perché, come lei, non vaccinati…
“Non è e non era il green pass a renderci immuni perché tanti docenti hanno comunque preso il covid contagiando la classe o i colleghi. Non è stato facile soprattutto per chi ha scelto di non vaccinarsi, abbiamo scelto di tutelare la nostra libertà personale fino in fondo ma siamo stati privati del sostentamento che ci siamo guadagnati solo grazie alle nostre forze perché, chi come me è insegnante di ruolo, ha superato dei concorsi e, si sa, non è mai semplice. Ciò che ci siamo guadagnati non ce l’ha regalato nessuno e questo è stato l’ultimo affondo per noi”.
Lei ha scelto di non vaccinarsi, perché?
“Io ritengo che queste scelte vadano fatte in base al vissuto personale; non si può imporre un’inoculazione di qualcosa che non possono essere definiti vaccini bensì sieri perché la sperimentazione di un vaccino può durare anche 10 anni. Infatti, si firmava il consenso proprio perché il ciclo di sperimentazione non era stato completato; la responsabilità era a carico nostro. Per il principio di libertà personale, queste sono scelte individuali che vanno fatte secondo la propria anamnesi, il proprio vissuto e le proprie esperienze. Non sono una no vax, mi sono sottoposta a tutte le vaccinazioni obbligatorie, il vaccino antinfluenzale per 20 anni e ho iniziato a sviluppare reazioni allergiche; mi sono ripetutamente ammalata nonostante le vaccinazioni e mi sono autodistrutta il sistema immunitario e ho interrotto le vaccinazioni, facendo ricorso ad integratori, medicinali e così via per rafforzare il sistema immunitario. Non me la sono sentita di farmi iniettare questo siero, ci sono tanti dubbi e vale la pena ricordare che dove c’è censura c’è menzogna. Fin dall’inizio non ho ritenuto opportuno fare ricorso ad una soluzione che poteva avere conseguenze ben più gravi del male stesso e la conferma l’ho avuta quando, arrivati tutti alla terza dose, c’è stata una strage, tutti ammalati eppure non mi sono contagiata io; ho infinite riserve sul covid, è un attacco alla libertà personali perché solo noi conosciamo il nostro sistema immunitario e nessuno può violare la mia libertà. Poi, la discriminazione, l’emarginazione, le offese ricevute ed è diventata una guerra tra sì vax e no vax, una guerra tra Guelfi e Ghibellini e questo mi ha fatto male perché mi hanno fatto terra bruciata attorno a causa delle mie idee. Non ho mai condannato chi ha scelto di vaccinarsi, non lo farò adesso ma non devono accusare me, definirmi untrice perché i vaccinati hanno contagiato gli altri ed è palese. Questo mi ha segnato, odio tra le persone senza precedenti. Parlano di no vax quando di noi non sanno nulla, ci hanno condannato per le nostre idee e non nego che spesso mi sono sentita come quelle persone condannate alla camera a gas”.
Come ha affrontato il suo lavoro?
“Per le mie condizioni di salute io ho avuto l’esenzione ma così non è stato per tante colleghe che solo dopo il contagio sono rientrate a lavoro. Sono stata “graziata” per le mie condizioni di salute ma ho dovuto fare il rinnovo dell’esenzione regolarmente, una spada di Damocle ogni fine mese perché tanti sono stati i medici che non hanno voluto concedere le esenzioni”.
Cosa si aspetta per il nuovo anno scolastico?
“Mi auguro di non dover affrontare le stesse problematiche, se dovesse aumentare il numero di contagi c’è il rischio di nuove restrizioni. I sindacati dovrebbero tutelarci ma così non è stato, sono pessimista ma mi auguro si possa iniziare con serenità. Spero che con il nuovo governo le cose cambino, dobbiamo imparare a convivere con il virus, non possiamo debellare il virus con mascherine, coprifuoco e limitare la libertà delle persone”.