Stanze e posti letto sempre più cari per lavoratori e studenti - Le Cronache
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Stanze e posti letto sempre più cari per lavoratori e studenti

Stanze e posti letto sempre più cari per lavoratori e studenti

Stanze in affitto per studenti e lavoratori, prezzi al rialzo e carenza nelle città per la tendenza di proprietari a trovare rendite più favorevoli con locazioni turistiche per supportare costi alti dovuti a rincari energetici, aumento inflazione e tassazione. E per risparmiare molti lavoratori e studenti si adeguano alla ricerca di un posto letto in una camera doppia o tripla. È il dato che emerge da un sondaggio eseguito dall’Otei (Osservatorio Extralberghiero Italiano), coordinato dal presidente nazionale Abbac-Fenailp Agostino Ingenito e che analizza le ultime rilevazioni con tendenze e flussi per il mercato immobiliare ad uso promiscuo. “Il ritorno del turismo, malgrado venti di guerra e rincari, ha spinto molti proprietari o possessori di immobili a rincorrere una rendita più alta, con le locazioni brevi ad uso turistico, utilizzando le opportunità concesse dal Dl50/2017 seppur con una cedolare secca al 21%, determinando però in queste settimane un effetto dirompente sul mercato delle locazioni transitorie, che rischia di rendere ancora più complicata la ricerca di posti letto e stanze per lavoratori e studenti in gran parte delle città italiane – così scrive Agostino Ingenito, in una nota che è stata diramata al Governo e alle commissioni parlamentari. “Occorre che il legislatore intervenga per calmierare il mercato e garantire migliori tutele contro abusivismo e speculazioni, favorendo azioni che consentano di rispondere ai rincari e ai costi energetici subiti dai piccoli proprietari, che spesso hanno come unica fonte reddituale, la locazione di immobili ed al contempo supportare la domanda anche rivedendo quegli accordi territoriali. “In questi giorni in tanti, tra studenti e lavoratori, sono alla ricerca di una stanza o un posto letto. Il ritorno alla normalità, dopo le conseguenze della pandemia, rende però affannosa la ricerca e c’è chi sta cercando soluzioni alternative, compreso la ricerca di un posto letto in camere doppie o triple. É dell’11% in media, rispetto al 2021, l’aumento per una camera singola (dati Immobiliare.it, con 439 euro, mentre un posto letto in doppia costa il 9% in meno, 234 euro) A Milano si arriva a dover sborsare oltre 600 euro per una camera singola. Stando alla rilevazione, i costi sono aumentati anche di oltre il 25% a Roma, Padova, Firenze, Bologna, con costi che variano dai 450 ai 465 euro per una singola nella Capitale euro per una singola. Meno care ma comunque in rialzo, il costo camere per Torino, Venezia e Napoli, che, secondo la rilevazione è a quota media di 337 euro. “Il dato però è falsato in parte tenendo conto che esiste un mercato florido ma parallelo di chi aggira le leggi e si propone sul mercato senza il rispetto di norme e contratti – continua Agostino Ingenito- Pseudo mediatori che compaiono sul web con tanto di portali e profili annunci, offrendo praticamente di tutto, e spesso con condizioni davvero complicate per lavoratori e studenti con soluzioni spesso al limite del decoro, in ambienti poco confortevoli e con costi proibitivi. E intanto l’aumento di immobili destinati al turismo nei centri città, spinge adcercare negli hinterland con il rischio di un vero e proprio far west. “Basta andare sui maggiori social e si scoprono proposte indecorose e a prezzi fuori controllo e spesso non ci sono alternative per lavoratori spesso precari e studenti costretti alla frequenza universitaria e non solo. Un fenomeno a parte riguarda gli studenti delle scuole superiori costretti a trasferirsi dalle isole – continua Ingenito- che avverte: “I candidati alle elezioni politiche diano risposte chiare sul caro vita di queste ultime settimane, vi sono difficoltà sia per proprietari e piccoli imprenditori (tante le agenzie che cercano di far quadrare i conti) che per lavoratori e studenti che vedono ridotte le opportunità di avere tutele in un mercato spesso borderline. Servono più controlli e vanno rivisti accordi territoriali, con tassazioni più favorevoli e incentivi”.