Agropoli, il fascicolo delle elezioni finisce davanti al Tar - Le Cronache
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Agropoli, il fascicolo delle elezioni finisce davanti al Tar

Agropoli, il fascicolo delle elezioni finisce davanti al Tar

di Arturo Calabrese

È stata da sempre questione di giorni: le elezioni di Agropoli del 12 giugno per il rinnovo dell’amministrazione comunale finiscono davanti al Tar. Raffaele Pesce, esponente del gruppo consiliare “Liberi e Forti” ha portato avanti e concretizzato le parole espresso all’indomani dello spoglio quando la commissione elettorale ha fin da subito espresso forti dubbi e sollevato “gravi incongruenze”. Adesso, gli atti saranno vagliati dai giudici del Tribunale Amministrativo e si aprono scenari inediti.

Quello che si è si detto all’indomani del voto diventa realtà: c’è il ricorso al Tar. Senza entrare nello specifico della questione, cosa ci può dire?

“Il grande entusiasmo riscontrato in campagna elettorale  ed il dato elettorale effettivamente riportato,  ci rendono consapevoli di una grande  responsabilità: la tutela delle speranze di tanti agropolesi. In considerazione delle “gravi incongruenze” riscontrate dalla Commissione elettorale – Ufficio centrale, presieduta da un magistrato togato, nel corso dei lavori  protrattisi per undici giorni, delle gravi anomalie emerse ad un più attento esame dei verbali, la convinzione che il voto popolare vada difeso in ogni sede, anche giurisdizionale, ci hanno indotti a ritenere di dover necessariamente adire, in primis, la giustizia amministrativa nella ricerca della verità. Due avvocati, validissimi professionisti e cari amici, hanno depositato un primo ricorso al TAR Salerno. Seguirà  una conferenza stampa su questa come sulle altre azioni che nei prossimi giorni avvieremo”.

In questi primi giorni di amministrazione, la minoranza sta facendo il suo dovere di controllo e verifica presentando interrogazioni e mozioni…

“Sin dai primi giorni è stata ben chiara l’assoluta carenza di rispetto nei confronti della minoranza da parte del sindaco proclamato che ha ben deciso di proclamare una giunta quando poi i consiglieri sono stati eletti dopo oltre una settimana. La giunta, senza un consiglio, ha anche emesso deliberazioni e ha preso delle decisioni, ulteriore momento di mancato rispetto nei confronti della massima espressione di democrazia per un ente: il consiglio comunale. Quello che l’amministrazione Mutalipassi sta facendo, di fatto poco e solo sulla carta, ho presentato un’interrogazione riguardante i Pnrr, su come intendano instaurare la cabina di regia, quali siano le scelte, come vengano pagati chi vi lavorerà e come essi saranno scelti. Ho preso atto dei lavori alla Marina e non ho insistito sul tipo di lavoro che si stesse facendo e onde evitare ostruzionismo, ho evitato di verificare questo aspetto. L’ho fatto perché la stagione estiva è nel suo pieno. Cercherò di capire quali saranno le idee e i progetti, al momento assenti, per i cumuli di Posidonia e per una sua eventuale rimozione. Sul taglio degli alberi in Piazza della Repubblica non sono intervenuto perché c’è la relazione di un agronomo che indica quale albero si sarebbe dovuto tagliare. Per l’amore verso l’ambiente, spero che ne vengano piantati di nuovi. Il 4 luglio c’è stato il primo consiglio comunale e ad oggi non abbiamo ancora la delibera. Fondamentalmente non c’è stata la formalizzazione delle decisioni prese allora e tra esse la mia nomina a consigliere dell’Unione dei Comuni Paestum – Alto Cilento. Senza pubblicazione, sono tecnicamente non nominato e quindi impossibilitato ad presentare interrogazioni o richiedere incartamenti”.

Domenico Gorga si è dimesso da presidente dell’Agropoli Cilento Servizi perché la sua nomina era arrivata da parte dell’ex sindaco. Sul nuovo nome darete battaglia? E se dovesse essere nuovamente Gorga?

Sulle dinamiche che hanno portato a rassegnare le dimissioni il presidente dell’Agropoli Cilento Servizi credo siano state concertate con l’amministrazione. Non se se verrà confermato o se il sindaco vorrà nominare un altro nome. Andrebbe cambiato lo statuto dei queste società perché sono nomine del sindaco e quindi tutte a scapito della maggioranza. Le dimissioni si potevano rassegnare anche nella mani del commissario prefettizio, ma c’era una campagna elettorale da affrontare”.

Il prossimo consiglio comunale si prevede di fuoco. Lei su cosa punterà maggiormente? La convalida degli eletti può tornare al centro del dibattito?

“Ci sono le commissioni da votare col giusto equilibrio tra maggioranza e minoranza. Dobbiamo votare i verbali della seduta precedente. Insomma, c’è tanto da fare e spero che a breve venga convocata la prossima seduta: abbiamo bisogno di sapere determinate situazioni e avere risposte. Ci sono ancora i profili di ineleggibilità che seguono la strada della giustizia ordinaria civile e poi dei profili che possono emergere all’esito della verifica da parte della Procura della Repubblica dei verbali già acquisiti o di verbali che saranno acquisiti. La via della giustizia penale fa il suo percorso, ma questo non è in nostro interesse. Il nostro obiettivo è fare luce sulle gravi incongruenze e sula riportare la legalità dove dovrebbe di norma regnare sovrana”.