Enzo Maraio (Psi): "Finita politica dell'uno vale uno, da Di Maio scelta responsabile" - Le Cronache
Attualità Politica

Enzo Maraio (Psi): “Finita politica dell’uno vale uno, da Di Maio scelta responsabile”

Enzo Maraio (Psi): “Finita politica dell’uno vale uno, da Di Maio  scelta responsabile”

di Erika Noschese

Il salernitano Enzo Maraio pronto a guidare ancora il Partito Socialista Italiano. Questa mattina, presso il Mediterranea Hotel si terrà l’assemblea congressuale del Psi della provincia di Salerno per discutere di attualità politica, dei temi della mozione che candida alla guida del partito Enzo Maraio e eleggere i delegati al congresso nazionale che si terrà il 15, 16 e 17 luglio a Roma. All’assemblea provinciale saranno presenti, oltre al segretario nazionale Maraio, a quello provinciale Silvano De Duca i dirigenti del Psi, il consigliere regionale Andrea Volpe; i consiglieri provinciali Pasquale Sorrentino e Alessandro Chiola; quelli comunali, Filomeno Di Popolo, Rino Avella e Tonia Willburger; l’assessore comunale Massimiliano Natella e i nuovi eletti ai consigli comunali della provincia. Il segretario nazionale ha colto l’occasione anche per ribadire il buon lavoro che sta portando avanti l’assessore alle Politiche Ambientali: “Siamo molto soddisfatti del lavoro di Massimiliano Natella e non mi sono mai preoccupato delle critiche. Sta facendo un lavoro molto proficuo e anche delicato, e nella situazione ereditata, non era facile farlo. Presto la fase acuta della crisi sarà alle spalle e Salerno recupererà gli standard elevati dei servizi ai quali eravamo abituati, anche nell’ambiente”, ha infatti dichiarato.
Segretario, un bilancio di questi anni alla guida del Psi?
“Come ho scritto in un post all’indomani della presentazioni delle mozioni, che mi vede unico candidato alla segreteria nazionale, è stata una esperienza molto gratificante: entusiasmante e complicata. Negli ultimi due anni, con la pandemia, il mio impegno è stato quello di affrontare con pragmaticità i problemi. Tenere insieme un partito e progettare una prospettiva ha richiesto il doppio del lavoro. Ma alla fine il risultato si è visto. Soprattutto alle ultime amministrative. Penso che, insieme a una squadra straordinaria di dirigenti, abbiamo risvegliato gli interessi di tanti socialisti italiani. Abbiamo rispolverato il nostro simbolo, presentiamo sempre di più liste autonome del Psi, abbiamo creato connessioni importanti con il Partito del socialismo europeo e con l’Internazionale e stiamo contribuendo alla creazione di un centrosinistra unitario. Abbiamo riportato in edicola il nostro giornale, l’Avanti della domenica, avviato la scuola di formazione politica per giovani e amministratori intitolata a Carlo Tognoli, abbiamo riacceso nuovamente l’entusiasmo di una comunità. Tutto questo non era scontato ma, alla fine, questi tre anni mi hanno dato l’opportunità di essere presente nei territori in una esperienza entusiasmante, che mi ha consentito di conoscere i nostri militanti, raccogliere le loro idee, scoprire donne e uomini davvero capaci che hanno dato vita a una rete straordinaria rimettendo in moto la macchina del Psi”.
Unico candidato, ha già presentato la sua mozione per la riconferma a capo del partito socialista italiano. Da ogni parte d’Italia arrivano attestati di stima e di fiducia.
“E’ una bella soddisfazione. Ora il congresso sarà uno step successivo per il rilancio definitivo del partito. Con questa mozione, che ho voluto intitolare “Una grande storia per ripensare il futuro”, l’obbiettivo è quello di recuperare il valore delle idee di donne e uomini che appartengono al pantheon del nostro partito. E farlo però con lo sguardo rivolto alla modernità e al futuro del Paese. Un Paese laico, che sappia impegnarsi a ridurre le diseguaglianze sociali, che si impegni per il lavoro, per l’ambiente, per la scuola. Che sappia impegnarsi sui diritti civili. Il fatto di doverci giustamente concentrare sulla recrudescenza del Covid o sulla guerra in Ucraina, non ci deve fare arretrare sul terreno delle conquiste civili. Quello che è accaduto in America con l’aborto è un segnale inquietante. Se non capiamo che i diritti non sono materia di destra o di sinistra, ma sono necessità della gente, allora rischiamo di cancellare in un solo colpo anni di conquiste di civiltà. Lo Ius Scholae che approderà presto in Parlamento va portato a casa in questa legislatura. Il centrodestra deve evitare la figuraccia fatta con il dl Zan, il Paese ci chiede maturità e impegno”.
Le politiche 2023 restano l’obiettivo. Quale ruolo intende giocare il partito?
“Come le dicevo, noi stiamo lavorando a un centrosinistra coeso. Non sarà un matrimonio di fatto ma un’alleanza sui contenuti. A guidarci sono i principi che animano il socialismo europeo. E’ chiaro però, che tutto dipenderà dalla legge elettorale. Quella attuale costringe ad alleanze strane, come quelle che abbiamo visto in questi anni, che non garantiscono stabilità. Dopo due anni di pandemia e con una guerra in “casa”, il nostro Paese ha necessità di correre per recuperare terreno economico e credibilità internazionale, non possiamo più permetterci di fare governi che ogni giorno litighino”.
Dopo i risultati del referendum occorre una seria riforma della Giustizia, da avvocato oltre che da segretario nazionale da dove bisognerebbe ripartire?
“Quello della giustizia è uno di quei settori che per troppo tempo la politica non ha affronato con interventi legislativi adeguati. Noi socialisti abbiamo sempre sollevato la necessità di affrontare i problemi decisivi per il suo funzionamento: dalla lentezza dei processi al sovraffollamento delle carceri. Si devono riformare quanto prima il processo civile e quello penale, per rendere la giustizia di nuovo uno strumento di garanzia per le persone e non, al contrario, un sistema del quale avere timore. Bisogna realizzare e completare gli obiettivi della riforma Cartabia, che non è la riforma che ci attendevamo ma un primo passo decisivo che non va disperso. Noi continueremo il nostro impegno, anche per migliorare questa riforma, che consideriamo troppo soft”.
Le recenti elezioni amministrative hanno confermato il ruolo del Psi nella coalizione di centro-sinistra. Un risultato importante ottenuto dal partito.
“Un Partito in crescita. C’è entusiasmo e questo è frutto del lavoro e dell’impegno dei dirigenti, dei tanti militanti. Un impegno ripagato dal voto per le amministrative che ci ha visto ottenere risultati importanti in molti comuni in tutto il Paese. Nella nostra provincia vanno sicuramente segnalati i dati di Agropoli con l’8,26 per cento o quello di Nocera Inferiore dove la nostra lista è andata all’8,40 per cento, risultati che confermano un trend positivo e ci collocano sempre di più come il più forte alleato del Pd. Poi abbiamo eletto tanti sindaci e amministratori in numero davvero significativo a Salerno, come ormai sta avvenendo in tutta Italia”.
La scissione del MoVimento 5 Stelle apre inevitabilmente nuovi scenari politici. Il governatore ha più volte ribadito la necessità di un unico grande partito e apre al ministro De Maio. Crede sia fattibile?
“La scissione del Movimento ci dice anche un’altra cosa: che è finita la politica dell’uno vale uno, del pressapochismo, del populismo. Una idea che si è sbriciolata in dieci anni, anni che sono stati governati da una politica gridata sui social, alla ricerca di un consenso effimero e che non ha prodotto nulla di buono. Il premier Draghi, pochi giorni fa, ha fatto un richiamo alla responsabilità ed è questo il ruolo della politica: saper essere responsabile in nome e per conto dell’Italia e non per fortune personali. In questo il ministro Di Maio ha fatto una scelta responsabile: ha inteso cioè portare avanti quella linea per la quale ci troviamo Draghi a capo del governo. Un governo voluto anche dai 5 Stelle che invece solo ora, in vista delle politiche, giocano di strategia. Ma i tatticismi non servono a rendere l’Italia un Paese migliore. Del resto anche nella Lega mi sembra che Giorgetti abbia dato una calmata a Matteo Salvini”.
Verde pubblico a Salerno, importante lavoro quello che sta portando avanti l’assessore Natella che ha già, e in più occasioni, ricevuto attestati di stima dal sindaco Napoli. Si ritiene soddisfatto?
“Non ultimo il riconoscimento di Salerno tra i comuni ricicloni 2022, un premio per l’avvio del nuovo programma di raccolta differenziata e l’avvio della campagna di comunicazione per la sensibilizzazione dei concittadini. Siamo molto soddisfatti del lavoro di Massimiliano Natella e non mi sono mai preoccupato delle critiche. Sta facendo un lavoro molto proficuo e anche delicato, e nella situazione ereditata, non era facile farlo. Presto la fase acuta della crisi sarà alle spalle e Salerno recupererà gli standard elevati dei servizi ai quali eravamo abituati, anche nell’ambiente”.