Agropoli, fumata nera: oggi la proclamazione del consiglio? - Le Cronache
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Agropoli, fumata nera: oggi la proclamazione del consiglio?

Agropoli, fumata nera: oggi la proclamazione del consiglio?

di Arturo Calabrese

La commissione elettorale che sta lavorando ad Agropoli per proclamare il consiglio comunale non si esprime e rimanda ulteriormente la decisione. Il voto si è tenuto ormai dieci giorni fa e la città non ha ancora un consiglio, ma, magra consolazione, ha un sindaco e una giunta. La commissione ancora una volta decide di non decidere e rimanda ad oggi, e il forse diventa d’obbligo, la proclamazione del consiglio. Alla base di questi rinvii vi sono le ormai note “gravi incongruenze” di cui ha parlato il presidente della commissione Giovanni Saporiti. Non sta a lui, però, decidere se ricontare le schede o se, addirittura, invalidare il voto. Le decisioni in tal senso spetterebbero al Tar che può intervenire solo se una delle parti che ritiene di aver subito un’ingiustizia, e in questo caso si tratterebbe dei tre candidati sconfitti, presenta ricorso. Raffaele Pesce, Massimo La Porta e Elvira Serra con ogni probabilità si rivolgeranno al giudice per far luce sulle gravi incongruenze di cui sopra. Tornando alla probabile proclamazione, c’è da sottolineare ancora una volta come il consiglio che verrà eletto avrà vita molto breve, perché coloro che hanno avuto la nomina di assessore si dimetteranno e si procederà alla surroga.

Il consiglio   

Stando ai risultati delle votazioni, è possibile fare un quadro del futuro consiglio. Il Partito Democratico ha il vicesindaco e due assessori. Maria Giovanna D’Arienzo, Rosa Lampasona e Giuseppe Di Filippo, dimettendosi, faranno posto a Giuseppe Cammarota, Francesco Crispino e Rosario Bruno, Roberto Apicella, lasciando lo scranno da consigliere, lascerà il posto a Maurizio Abagnala. A loro si aggiungono Pietro Paolo Marciano, Franco Di Biasi Nicola Comite, Mario Pesca, Giancarlo Santangelo, Michele Pizza e Gennaro Russo per la maggioranza. La minoranza sarà composta da Raffaele Pesce, Elvira Serra, Massimo La Porta, Bruno Bufano e Gerardo Santosuosso, candidati con quest’ultimo. Questo il quadro che può essere rivoluzionato nel caso di nomina di Marciano o Pesca a presidente del consiglio.

Il sindaco

Senza avere il consiglio, Roberto Antonio Mutalipassi continua a lavorare per risolvere le prime emergenze. Tra una risoluzione di problemi e l’altra, doveroso riconoscerlo, trova il tempo per partecipare ad eventi e a riunioni. Il tutto viene testimoniato con grande orgoglio e con sgargianti sorrisi sui social. Foto in posa a parte, la giunta Mutalipassi si dice prontissima a risolvere l’atavico problema delle alghe. Lo fa attraverso il neo assessore al porto Giuseppe Di Filippo: «A brevissimo l’Agropoli Cilento Servizi affiderà la rimozione della posidonia oceanica dal Lido Azzurro – spiega – si tratta di un primo intervento cuscinetto, ma contiamo di intervenire con azioni virtuose sfruttando la nuova legge Salvamare. Questa prevede per la posidonia spiaggiata tre ipotesi: la reimmissione in mare, il riuso o lo smaltimento – argomenta – al vaglio ci sono diverse idee e gli uffici stanno già lavorando. Ci stiamo confrontando per mettere a mare la posidonia oceanica – chiosa – ma intanto libereremo le spiagge e cercheremo soluzione che dia tranquillità anche per il futuro».

Le reazioni

L’attività di sindaco e giunta deficitaria del consiglio fa storcere il naso a tanti. Le opposizioni, che sono tali solo sulla carta perché nemmeno per loro c’è stata l’adeguata proclamazione, annunciano che procederanno per vie legali all’indomani del via libera della commissione. Il pensiero è unanime: «Dobbiamo tutelare la legalità – dicono – e non possiamo permettere che le gravi incongruenze rimangano solo un’opinione del presidente di commissione. Si deve andare a fondo della vicenda». Sulla questione interviene anche Giovanni Basile, storico attivista agropolese e già candidato a sindaco del centrodestra per poi fare un passo indietro e rientrare nella coalizione di Massimo La Porta, senza però candidarsi: «La nuova giunta, tecnicamente, è formata da tutti elementi esterni al consiglio comunale perché questo, nei fatti, non c’è. Atteso che sia imminente il completamento dei lavori della commissione elettorale – le sue parole – mi domando se, con una città spaccata, non fosse stato più opportuno attendere la proclamazione dei consiglieri comunali prima di formare la giunta». Come al solito, Basile non le manda a dire: «Questo anche solo per non dare l’impressione di correre per produrre alcuni atti che, in caso di ricorsi, dispiegherebbero comunque effetti. Se la stessa mossa è orientata a dar prova di compattezza, questa non ha prodotto il risultato sperato perché in città gli esclusi già si lamentano pubblicamente. Con la proclamazione dei consiglieri comunali – e conclude – si dovranno passare al vaglio i profili di ogni eletto o nominato al fine di appurare se ve ne siano. Dichiarare impropriamente di non essere nelle condizioni di incompatibilità potrebbe portare delle conseguenze non solo politiche». Oggi, in ogni caso, ci saranno novità.