L’era del musicista totale - Le Cronache
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L’era del musicista totale

L’era del musicista totale

Dal poema sinfonico multimediale, alle orchestre della filarmonica della Scala e della Rai di Torino, sino alla “cromatica” di Richard Galliano e all’omaggio di Elio ad Enzo Jannacci, la stagione concertistica del Teatro Verdi è servita

di Olga Chieffi

Un’equilibrata commistione di stili caratterizza il nuovo anno salernitano anche nel cartellone sinfonico concertistico, una fusione di generi per una musica senza barriere. Il cartellone allestito sembra voler sottolineare l’era del musicista totale. Teatro, tempo, totalità, ove il termine tempo vuole indicare l’attualità di quella presa di distanza dalla concezione elitaria di quest’arte e la totalità sta per rifiuto di considerare la musica un Olimpo chiuso e circondato da paratie che limitano un campo dall’altro, per rivendicare invece un’idea unitaria del comporre e interpretare, mettendo a confronto stili e linguaggi diversi, capaci di produrre suoni e sensi, inauditi per un pubblico eterogeneo. Start il 19 maggio con la Dante-Symphonie di Franz Liszt in veste multimediale con Due pianoforti,per quattro pianisti e le percussioni. “La melodia e il linguaggio si appartengono vicendevolmente, rifiuto l’idea che possa esistere una musica pura”. Questo l’assunto di Carl Orff, del quale verrà eseguita il 3 e il 5 giugno la “cantata drammatica” “Carmina Burana” datata 1936, un Medioevo sospetto che si presenta musicalmente con il violino diabolico dell’Histoire du soldat di Stravinskij, o il grottesco della Marcia dell’Amore delle tre melarance di Prokofiev: una caricatura, ma seria, un’ironia, ma piena d’ammirazione, un gioco, ma carico d’impegno. Il 10 giugno concerto Salerno Reunion Jazz Band “I miei omaggi” a Gershwin, Jobim,Herrmann, Bill Evans, Michael Brecker, Ennio Morricone, John Williams, Pino Daniele e Jaco Pastorius. L’11 giugno la sala del Massimo sarà inondata dalla note della musica di Lucio Battisti. In scena i “6 in Jazz” che avranno il compito di trasmettere le emozioni che si muovono nel mondo della canzone in quel solco tracciato da Battisti capace di coniugare spessore artistico e impatto popolare. Le canzoni di Jannacci, rivisitate e reinterpretate da Elio, arrivano al Teatro “Giuseppe verdi” il 12 giugno con “Ci vuole orecchio”. Sul palco, nella coloratissima scenografia disegnata da Giorgio Gallione, troveremo assieme a Elio e cinque musicisti, i suoi stravaganti compagni di viaggio, che formeranno un’insolita e bizzarra carovana sonora. Il mese di giugno si chiude, il 25, con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, che diretta da John Axelrod inonderà la sala del Massimo di musica e suggestioni profonde con un programma che è un vero maggio al melodismo italiano con pagine di Bellini, Verdi, Puccini e Rossini, chiudendo con la Sinfonia n°4 in la maggiore di Felix Mendelssohn-Bartholdy, appunto, l’Italiana. Dopo la pausa estiva la stagione sinfonica proseguirà, il 4 settembre, ospitando i prestigiosi musicisti dell’Orchestra Filarmonica della Scala, fondata da Claudio Abbado e dai musicisti scaligeri nel 1982 con l’obiettivo di sviluppare il repertorio sinfonico accanto alla tradizione operistica del Teatro. Il 10 settembre saranno ospiti della serata due protagonisti della storia del Lirico salernitano: Daniel Oren e l’Orchestra Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Salerno. in programma An American in Paris, di George Gershwin, con quella riuscita osmosi tra musica descrittiva – le reazioni e le emozioni del visitatore di fronte all’incantevole città della Senna – e musica pura, poiché la composizione rimane comunque principalmente determinata da fattori di ordine musicale e non letterario o drammatico, con i tre temi della promenade, giocata tra il frastuono del traffico, lo scattante e festoso tema charleston e il possente e impetuoso tema blues, il tutto racchiuso da una visione dolce e bohémienne e il Bolero, col suo ritmo incessante e implacabile scandisce il progredire di questa meravigliosa composizione, che parte da un pianissimo, affidato al flauto, sino a gonfiarsi smisuratamente ed esplodere in un fortissimo travolgente. Il 22 settembre al Massimo salernitano uno straordinario concerto dell’Orchestra Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Salerno diretta da Geoff Westley, che omaggerà Georges Delerue, Jeanne Moreau e l’intero repertorio della canzone francese. Il 24 settembre, appuntamento con il concerto Napoletana. In scena Enzo Avitabile – autore, cantante, compositore, sassofonista – in un viaggio tra le più belle sonorità della classica canzone napoletana che verrà riletta con nuove sfaccettature intime e profonde. Ospite per l’ultimo appuntamento settembrino, il 29, sarà l’ Orchestra Mozart, diretta da Daniele Gatti. E sarà proprio Gatti in questa occasione salernitana che proporrà, con la compagine, un programma denso e variegato spaziando dalla musica di Strauss (Metamorphosen per 23 archi) a quella dell’Eroica di Beethoven. L’8 ottobre ritorna Richard Galliano, con il suo stile stile alla cui riuscita non sono ovviamente estranei uno spiccato senso della tradizione jazzistica, simbolo del suo personale viaggio, alla scoperta di due fortissimi radici popolari, quella argentina e quella nero-americana, nonché dalla propensione trasparente per un eloquio diretto, in cui la perizia strumentale prevarrà sullo scavo concettuale e sulla transidiomicità del repertorio tematico. Il 5 dicembre sulla scena salernitana arriveranno il violinista Fazil Say in duo con la pianista Patricia Kopatchinskaja. Un concerto unico che unisce i suoni della violinista moldava a quelli del pianista turco. in programma la sonata n°2 di Franz Schubert, la sonata n°3 di Johannes Brahms e una chicca, la sonata di Leos Janacek. Il 25 dicembre la tradizione si rinnova con l’appuntamento del Concerto di Natale dell’Orchestra del Liceo musicale “Alfano I” di Salerno e del Coro di Voci Bianche del Teatro Municipale “Giuseppe Verdi” diretti da Silvana Noschese, mentre l’augurio per il nuovo anno lo darà Daniel Oren in persona, dal podio del massimo cittadino, ospite della Filarmonica salernitana.