Teatro Ghirelli e Scabec: il profondo rosso di Antonio Bottiglieri - Le Cronache
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Teatro Ghirelli e Scabec: il profondo rosso di Antonio Bottiglieri

Teatro Ghirelli e Scabec: il profondo rosso di Antonio Bottiglieri

di Alberto Cuomo

Secondo il deputato regionale Severino Nappi, la società regionale Scabec, che tutela la cultura in Campania, amministrata sino a poco tempo fa da Antonio Bottiglieri, avrebbe un deficit di 3 milioni di euro. La storia degli enti culturali affidati a Bottiglieri ha inizio con la Fondazione Salerno Contemporanea, che gestiva e gestisce il Teatro Ghirelli. Costituita nel 2011, in consorzio con la Sala Assoli di Napoli, già reduce da un fallimento, e il Teatro dell’Ateneo di Fisciano, la Fondazione, negli anni passati, oltre alle assunzioni a tempo indeterminato, assoldò diversi operatori a tempo determinato, in quantità ritenute da molti insostenibili per la piccola sala teatrale del Ghirelli di poco più di 100 posti. Tanto insostenibili, con quelli in debito per maestranze e fornitori esterni, da essere necessitata a chiudere i battenti del teatro per affrontare diverse vertenze contabili. Assumere a tempo determinato, come è d’uso nelle società miste, è un espediente politico volto a offrire stipendi, con denaro pubblico, magari non alti ma utili a tenere gli stipendiati legati con la sottaciuta promessa di una assunzione in realtà improbabile. Il motivo sarebbe nel fatto che lo Stato non consente ampliamenti di piante organiche oltre i limiti di una definita spesa sì da costringere gli enti pubblici a ricorrere a contratti temporanei. E sarà forse per questo, per ripristinare tale dispositivo, che sulle ceneri della fondazione viene fondata, nel 2015, una nuova struttura, in consorzio con il teatro Le Nuvole e la compagnia Enzo Moscato, dal nome Casa del Contemporaneo, che ha ricevuto, nel solo 2021, denaro pubblico per circa un milione di euro. Le facce della Fondazione che partecipa al nuovo consorzio e che continua a gestire il Ghirelli sono le stesse e Bottiglieri, passato frattanto alla presidenza della Scabec, nel settembre del 2021, ha promesso saranno onorati tutti i debiti, dal momento la Regione sta recuperando crediti per compensare anche quelli del teatro dell’ex Salid. I teatri partecipi della nuova struttura presentano organizzazioni indipendenti e, mentre le due sale napoletane fanno capo a riconosciuti uomini di teatro, Giovanni Petrone ed Enzo Moscato, il Ghirelli è affidato alla direzione di Edoardo Scotti, un giornalista in pensione che non sembra abbia esperienze significative in campo teatrale, il cui più importante titolo culturale è la docenza “a contratto” in Giornalismo e Comunicazione presso l’Università di Salerno, un tipo di insegnamento che gli atenei offrono di solito a neolaureati. La Casa del Contemporaneo viene presentata nel 2016 nell’ex cinema Diana ristrutturato con tecnologie di pregio male utilizzate, tali da rendere il suo spazio, convertito in teatro nel nome di Pasolini, inadatto a performances teatrali. Quanto alla Scabec la sua formazione risale agli inizi del millennio, ma è con la presidenza Caldoro che assume un ruolo più operativo. In tale fase il suo organo amministrativo è composto da esperti di buon spessore, forti dei propri titoli e non legati alla parte politica che amministra la Regione. Ne è presidente infatti l’ingegnere Maurizio Di Stefano, cofondatore di Icomos Italia e referente Unesco, tra i massimi esperti in materia di beni culturali, essendo consiglieri Massimo Lo Cicero, eminente economista e Ciro Russo, un funzionario regionale con doti manageriali. Anche negli anni di Caldoro si affidano incarichi esterni ma il numero supera di poco i 50. Sarà quindi con De Luca che la società passa da “mista”, detentrice di un terzo delle quote, al pari di Mondadori e Coop Culture, a interamente regionale, registrando sempre più un carattere politico. Liberatosi dei membri del Consiglio della Scabec, nominati in prima istanza, secondo Martusciello di Forza Italia, per motivi clientelari, ovvero Patrizia Boldoni, ex moglie di Ferlaino e Chiara Barracco, che lo avevano accolto in campagna elettorale nei salotti buoni di Napoli, De Luca sceglie quale presidente Antonio Bottiglieri, uomo di cultura tanto noto da non fare sfoggio nel curriculum del suo titolo di studio. Il neopresidente anche per la Scabec, come aveva fatto per la Fondazione Salerno Contemporanea ricorre ad assunzioni a tempo determinato, scegliendo, secondo quanto Nappi ha riferito ai quotidiani, da una short list invece che attraverso selezioni, come è per un funzionario salernitano con contratto da 90mila euro cui si aggiungono gli incarichi esterni, anche oltre i cento annuali, con figure spesso salernitane, quali i tecnici Avino, Mazzucca, Auletta. Non si sa se sia stato l’alto numero di assunti e consulenti a sollecitare la curiosità della Guardia di Finanza la quale però pare abbia messo sotto la lente inquirente gli anni precedenti alla gestione di Bottiglieri che frattanto si è dimesso dalla presidenza. Gli succede l’ex onorevole ed ex segretaria regionale del PD Assunta Tartaglione, dai certi titoli politici, affiancata dai professori Rosalia Santoro, una cosentiniana candidata con De Luca alle regionali, e Aniello Salzano, promotore di una lista in appoggio ad Enzo Napoli nelle recenti elezioni comunali salernitane. E sarà la Tartaglione a sollevare dubbi sulle modalità di ingaggio e di impiego di alcuni lavoratori mentre Nappi riferisce alla stampa di un verbale del consiglio che attribuirebbe al governatore la scelta delle modalità del reclutamento. Qualcuno ha sostenuto che De Luca abbia addossato la responsabilità di possibili anomalie ad Antonio Bottiglieri il cui nome però compare ancora sul sito della Scabec quale amministratore unico. Si suppone quindi che il consiglio dovrà fare riferimento per la spesa a lui, ex giornalista, ex amico di Gaspare Russo, ex socialista contiano, ex tutto ma sempre in arcione, sulle ceneri dei suoi protettori.