Il Maggio musicale del Teatro Verdi - Le Cronache
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Il Maggio musicale del Teatro Verdi

Il Maggio musicale del Teatro Verdi

La direzione artistica ha scelto lo sfarzo barocco della chiesa di San Giorgio per sei concerti gratuiti, che avvicineranno nuovo pubblico alla grande musica

 

Di Olga Chieffi

Sarà una vera e propria primavera musicale quella che il Teatro Verdi di Salerno vivrà con l’intera città, e che sarà inaugurata martedì 15 marzo, dopo l’interruzione, imposta dal picco pandemico dei mesi scorsi. Di scena l’ Orchestra Luigi Cherubini che avrà quale ospite il violoncellista Giovanni Sollima nella doppia veste di direttore e solista, il quale proporrà un eterogeneo programma con gemme di raro ascolto, che sarà inaugurato da un omaggio al celebre didatta napoletano, iniziatore della scuola violoncellistica italiana,  Gaetano Ciandelli, allievo preferito di Paganini che gli aveva procurato molti concerti, e di Fenzi, con il suo concerto revisionato dallo stesso esecutore. Si continuerà poi con “Fecit Neap 17”, una pagina del 2012 dello stesso Sollima, dove mixa memorie del barocco napoletano ad atmosfere orientali, per chiudere con il Franz Joseph Haydn del “Concerto n. 2 per violoncello e orchestra in re maggiore Hob. VIIb: 2”. Al centro delle serate sarà il “Concerto n. 2 in re maggiore per violoncello e orchestra”, composto nel 1783 per il primo violoncello dell’orchestra del principe Esterhàzy, Antonin Kraft, grandissimo virtuoso dello strumento: una pagina che esalta la fantasia dell’invenzione haydniana, affidandola proprio alla parte solistica, che si sfoga virtuosisticamente nello sviluppo centrale del primo tempo e negli episodi fra una ricomparsa e l’altra del tema principale del rondò finale. L’ultima domenica di marzo, il 27, ci ritroveremo ancora al massimo cittadino per l’opera “La cambiale di matrimonio”, di Gioachino Rossini, che vedrà sul podio Tommaso Turchetta, e quale regista Raffaele Di Florio.  Un atto unico, questo che vide Rossini debuttare diciottenne, al Teatro San Moisè di Venezia nel 1810:  sinfonia o Ouverture seguita da numeri chiusi che includono arie solistiche, duetti e assiemi dove la grande vivacità fa da padrone, oltre a un finale lieto caratterizzato dallo scioglimento dell’intreccio drammaturgico, caratterizzati da stile,  brillantezza ritmica e “crescendo Rossiniano” che fanno delle musiche del Cigno di Pesaro, un momento surreale a volte anche folle in perfetta sintonia con il teatro comico, con una strumentazione chiara e luminosa, che diventa momento di sorpresa in un vortice di sensazioni leggere. Degno il cast con Sir Tobia Mill interpretato da Alessandro Luongo, Fanny da Enkeleda Kamani, Edoardo Milfort da Filippo Adami, Slook sarà invece Nicolò Ceriani, e due gemme del magistero di canto del nostro conservatorio, Maurizio Bove  nei panni di Norton e Francesca Manzo, la quale darà voce a Clarina. Quindi, ci si sposterà nella Chiesa barocca di San Giorgio, un’idea di Daniel Oren e Antonio Marzullo, per una primavera musicale che saluterà l’orchestra fuori dal suo teatro, per ricevere dalla cittadinanza, sicuramente un caloroso abbraccio, con un ciclo di concerti sinfonici in programma proprio per avvicinare ulteriormente la musica colta alla cittadinanza, con un costo complessivo lordo di circa cinquecentomila euro. Nomi di spicco per i concerti a San Giorgio, a cominciare da I Solisti Veneti, diretti da Giuliano Carella, che si troveranno ad eseguire pagine di Antonio Vivaldi in un gioiello architettonico del suo tempo. Si recupereranno, quindi le performances di Raffaella Cardaropoli, interprete di un concerto da solista, con l’orchestra Filarmonica Salernitana, seguita da un altro appuntamento che da rècital verrà trasformato in concerto con orchestra della pianista Salome Jordania, una giovane musicista scoperta del fiuto del M° Daniel Oren, il quale dirigerà entrambe le giovani concertiste internazionali. Ascolteremo, poi, il magistero pianistico del conservatorio Martucci con Imma Battista, Tiziana Silvestri e Rosalba Vestini e Massimo Trotta unitamente alle percussioni di Gerardo Zitarosa, in una serata d’intense e variegate sonorità e a chiudere la “sestina” strumentale, pare verrà inserito un appuntamento cameristico dedicato alle trame musicali del quartetto.