Il Riesame ha respinto la richiesta: Nino Savastano resta ai domiciliari - Le Cronache
Attualità Salerno

Il Riesame ha respinto la richiesta: Nino Savastano resta ai domiciliari

Il Riesame ha respinto la richiesta: Nino Savastano resta ai domiciliari

di Erika Noschese

Il consigliere regionale Nino Savastano resta agli arresti domiciliari. Il tribunale del Riesame ha infatti respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dal suo avvocato di fiducia, Cecchino Cacciatore. Savastano, ormai ex assessore alle Politiche Sociali del Comune di Salerno è stato arrestato lo scorso 11 ottobre, nell’ambito dell’inchiesta della procura di Salerno che mira a far luce sui rapporti tra cooperative sociali e il Comune di Salerno. Il tribunale del Riesame ha dunque rigettato la richiesta ed entro 45 giorni dovranno essere rese note le motivazioni. Dalle indagini della Procura di Salerno è emerso il legame tra lo stesso Savastano e le cooperative sociali. Ruolo che sembra ulteriormente rafforzato dalle dichiarazioni di Vittorio Zoccola: gli atti, infatti – seppur in parte – sono stati desecretati, mostrando non solo il coinvolgimento dell’assessore regionale nel sistema delle cooperative ma anche l’aiuto che – in occasione delle regionali dello scorso anno – lo stesso Savastano avrebbe ottenuto da De Luca. Nel corso di un incontro il presidente della Regione Campania ha detto al Dominus delle coop di spostare il 70% dei voti su Nino Savastano, lasciando a Franco Picarone – che al momento non risulterebbe indagato – solo il 30%. Il consigliere Giovanni Savastano nel corso dell’interrogatorio di garanzia ha spiegato, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno, Romaniello, non solo i suoi rapporti con Fiorenzo Zoccola e le cooperativa ma anche come svolgeva il suo ruolo di assessore all’epoca dei fatti e di come il suo agire era solo per il bene dei lavoratori. Molte persone delle cooperative venivano da me preoccupate di perdere il lavoro dopo tanti anni. Io mi sono impegnato, ho cercato di essere attento rispetto alle procedure che il Comune portava avanti”, aveva detto al Gup, spiegando di non aver mai chiesto a Zoccola di fare nulla con le cooperative sociali. Respinta la richiesta anche per i presidenti delle cooperative sociali: per loro vige ancora l’obbligo di dimora a Salerno. Intanto, il Riesame, nella serata di giovedì, ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari per il dirigente del settore ambiente del Comune di Salerno, Luca Caselli, e ha applicato, per lui, la misura interdettiva del divieto di esercitare pubbliche funzioni per dodici mesi. Caselli, indagato per turbativa d’asta ha depositato una memoria di 40 pagine.