Angri:Giro di farmaci rubati, 19 Indagati - Le Cronache
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Angri:Giro di farmaci rubati, 19 Indagati

Angri:Giro di farmaci rubati, 19 Indagati

Pina Ferro

 

Sono 19 gli indagati per il furto di farmaci presso la farmacia Sparano di via Cervinia ad Angri. Altre due posizioni, per le quali è stato respinto il patteggiamento la settima scorsa, potrebbero accorparsi al filone principale. Sotto inchiesta oltre ad Antonietta Celentano e Maria Donnarumma, ci sono  Salvatore Auletta, Celeste Orlando, Giancarlo Cascone, Valentina Celentano, Alba Pia Rosato, Patrizia Alfano, Marina Smaldone, Sofia Savarese, Emilia Grimaldi, Michelina Trezza, Antonietta Attianese Rosa Federico, Maria Nobile Novi, Rosa Ambrosio, Maria Luisa D’Antonio, Gian Vincenzo Di Prisco, Giovanni Del Pezzo, Antonio Orlando e Anna Elena Mainardi. Il blitz a luglio con divieto di dimora, obbligo di firma alla polizia giudiziaria e interdizione per 5 persone. Viene contestata l’associazione per delinquere, finalizzata al furto e alla vendita fittizia di farmaci.   L’indagine è partita dopo la denuncia presentata a novembre del 2019 dalla titolare della farmacia Sparano – rappresentata dai legali Adriano Cafiero e Sabato Moschiano – alla quale i commercialisti avevano esposto l’andamento negativo del bilancio aziendale, nonostante le vendite procedessero in maniera spedita. Un campanello d’allarme che aveva fatto sorgere nella titolare il dubbio di poter essere insieme alla sua attività, vittima di sottrazioni di prodotti e di denaro. Aspetti, che le attività di indagine effettuate dai militari dell’arma avevano confermato, evidenziando ammanchi ai danni della farmacia di via Cervinia, che dal 2015 al 2018 hanno sfiorato la soglia dei 400mila euro. Fondamentali per le indagini erano state le immagini dei dispositivi di videosorveglianza attivati all’interno della farmacia e all’esterno, e le intercettazioni telefoniche. La dipendente storica dell’attività si occupava dell’intera organizzazione col supporto del marito e di altri due complici. Attraverso contatti telefonici e abusando della sua posizione, l’impiegata infedele avrebbe ricevuto richieste di medicinali e altri prodotti che venivano successivamente venduti in modo fittizio a una complice. Quest’ultima, fingendosi cliente, ritirava i beni presentando una prescrizione medica falsa, utilizzando più volte la stessa o una preparata ad hoc dal medico di base. Ai complici venivano consegnati medicinali diversi da quelli richiesti o pagati, non scansionati dal lettore ottico e per i quali non veniva emesso lo scontrino fiscale. Poi veniva sottratto denaro dalla cassa, per simulare il resto. In altri casi è emerso, invece, che era la stessa impiegata (la Orlando) a sottrarre i farmaci a fine turno per riporli in sacchi per i rifiuti, che fingeva di gettare. Invece i prodotti sarebbero stati ritirati dal marito dall’ingresso sul retro e venduti agli indagati, al prezzo concordato. Venti giorni di tempo per i 19 indagati per rendere dichiarazioni al pm Fasano prima che venga per tutti chiesto il processo.