Rossi: «A Bergamo la delusione più grande» - Le Cronache
Salernitana

Rossi: «A Bergamo la delusione più grande»

Rossi: «A Bergamo la delusione più grande»

SALERNO – Il suo amore per Salerno e la Salernitana saranno sempre al primo posto della sua attività di grande allenatore visto che, come i tifosi granata ricordano, ha scritto pagine significative ed importanti della nostra storia calcistica. D’altro canto un tecnico come Delio Rossi, il profeta come veniva chiamato a Salerno, con quella serie A raggiunta dopo ben 50 anni e tanti campionati anonimi nella stagione 1998 – 1999 (23 anni fa) non potrà mai essere dimenticato dal popolo granata. Attualmente è fuori dalla mischia. Come mai mister lei non riesce a trovare una panchina? «Diciamo che pago due, tre situazioni che non mi sono state mai perdonate. Quello che accadde innanzitutto nel 2011 quando allenavo la Fiorentina (bisticcio in panchina con un calciatore viola con il tutto ripreso dalle telecamere) e poi anche perchè non faccio parte di nessun «circuito» e non ho procuratori. Dunque… tragga lei le conclusioni» Ma lo scorso anno tornò in serie B ad Ascoli? «Un’altra storia paradossale. Fui esonerato dopo appena venti giorni di guida tecnica con la squadra bianconera che aveva disputato sette partite con risultati non eccezionali» Parliamo ora della Salernitana e della partita che attende i granata sabato sera contro una squadra, l’Atalanta che lei ha allenato nella stagione 2004 – 2005 e dalla quale aveva avuto anche qualche delusione qualche anno prima, alla guida della Salernitana, con una sconfitta bruciante proprio in Lombardia che le precluse l’arrivo in serie A l’anno precedente alla promozione del 1998? «Si ricordo quella gara ed anche la delusione finale con tanti nostri tifosi al seguito. Erano altri tempi, è vero, ma certe squadre come l’Atalanta come allora anche oggi riescono sempre d essere al centro delle attenzioni. L’Atalanta, in questo momento è molto forte e lo si è visto a livello europeo. Si esprime al meglio e con grande intensità. Dunque bisogna fare molta attenzione» E’ difficile, dunque, contro la squadra di Gasperini per la Salernitana fare punti? «La vedo dura perchè in serie A le squadre che vogliono salvarsi devono lanciare il cuore oltre l’ostacolo anche con queste formazioni che sono più attrezzate. Ma non si parte certamente battuti» Mister la Salernitana dopo tre giornate ha incassato 11 gol e solo due volte è andata in gol. La squadra sembra un vaso di terracotta in mezzo a tanti vasi di ferro E’ già un primo campanello d’allarme da non sottovalutare? «Il campionato è iniziato da solo tre giornate e credo che bisogna aspettare per dare i primi giudizi almeno dieci gare. La serie A è un torneo come una corsa ad ostacoli. I giudizi affrettati o i cambi di panchina come già ci sono stati a Cagliari e Verona non risolvono, penso, certe situazioni. Se cambi un tecnico dopo così poco tempo la colpa è anche della società, anzi è una sconfitta della società stessa. Dare tempo a noi tecnici visto che siamo gli unici a pagare è la miglior cosa possibile. Poi è chiaro che è la società che decide e fa le sue valutazioni» La Salernitana, matricola del campionato, sta pagando lo scotto in questo inizio di torneo? «Certamente. Non ho visto tutte le partite della squadra granata. Solo quella di inizio campionato a Bologna e devo dire che la squadra di Castori non meritava perdere. Ha offerto, allora, una buona prestazione. poi quando incontri squadre come la Roma o il Torino non riesci a ripeterti. Ma il giudizio si potrà dare quando si misurerà con squadre alla sua portata. Ed i punti, ne sono convinto, arriveranno» Come giudica l’arrivo di un grande calciatore come Franck Ribery? «Un colpo importante di un calciatore che malgrado la sua età ha voglia di mettersi in discussione in questa eccezionale piazza. E’ arrivato per dare una mano decisiva al tecnico ed a tutta la squadra. Attenzione però: non vorrei che il calciatore francese fosse visto come il salvatore della patria. Certo ll suo apporto incide molto ma tutti gli altri calciatori devono dare il massimo. Il primo anno in A è sempre il più difficile. Vedi quello che ha fatto il Benevento nella scorsa stagione. Decimo dopo il girone di andata, retrocesso alla fine. Dunque tutti devono avere pazienza e credere che alla fine della stagione si gioirà per la salvezza» E il pubblico di Salerno quale apporto potrà dare alla squadra. Tenga conto che malgrado i tre risultati negativi sabato contro l’Atalanta in notturna ci sarà lo stadio pieno di 13mila spettatori? «Non è una novità per Salerno. Il pubblico di fede granata risponde sempre presente e di fronte alle avversità come potrebbe essere questa falsa partenza non abbandona mai la squadra del cuore. Ed io sono convinto che la squadra granata ed anche Castori si sentiranno più sicuri e protetti affrontando una squadra forte come l’Atalanta con quel tifo della curva sud ed anche dell’intero stadio Arechi che mette davvero i brividi» Mister speriamo di rivederla presto su qualche panchina? «E’ un augurio il suo che raccolgo volentieri. E mi faccia anche dire che spero tanto che la Salernitana si salvi»