L’avvocato Michele Sarno in piazza a sostegno del referendum Giustizia - Le Cronache
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L’avvocato Michele Sarno in piazza a sostegno del referendum Giustizia

L’avvocato Michele Sarno in piazza  a sostegno del referendum Giustizia

Un centrodestra che, dopo anni, si presenterà unito alle elezioni amministrative. Il merito, forse, è anche del candidato sindaco Michele Sarno, avvocato penalista e già presidente della Camera Penale salernitana che, nei mesi scorsi, pur continuando il suo percorso civico non ha mai chiuso le porte in faccia ai partiti, da Forza Italia all’Udc, passando per la Lega, dopo il sostegno ottenuto – in tempi non sospetti – da Fratelli d’Italia. Ieri mattina, l’avvocato penalista, al banchetto organizzato dalla Lega e dai Radicali, a Pastena, ha firmato il referendum giustizia, una battaglia che in passato ha portato avanti, per chiedere la separazione delle carriere. E ora, sostiene una battaglia che sta andando avanti a livello nazionale, nel rispetto e nella coerenza del lavoro svolto alla guida della Camera Penale. Avvocato Sarno, questa mattina (ieri) ha firmato il referendum per la giustizia… “Devo dire che questa cosa è nelle corde di una storia antica: ricordo che da presidente della Camera penale salernitana, fui il promotore e – a livello nazionale – la battaglia per la separazione delle carriere ricevette l’attenzione delle cronache nazionali e partì proprio da Salerno dove si riunirono le camere penali nazionali con una manifestazione al teatro Verdi, tenendo a battesimo la battaglia per la separazione delle carriere. Oggi si rinnova, nel senso della continuità, con una battaglia che parte da lontano”. A poco più di due mesi dal voto, il centrodestra salernitano si presenterà unito alla prossima tornata elettorale. Ora, il ballottaggio sembra più vicino… “Io ritengo che, al di là delle valutazioni aritmetiche, il centrodestra unito sia un valore aggiunto che si realizza dopo tantissimi anni, credo sia qualcosa di importante e sono onorato del fatto che il centrodestra voglia sostenere la mia figura come candidato sindaco. È qualcosa che ci da ulteriore forza, siamo partiti con un progetto civico e oggi siamo rafforzati con la sensibilità di partiti che – a livello nazionale – rappresentano la storia del nostro Paese. Questo, non può che dar forza alla città di Salerno, dimostra una grande attenzione da parte dei vertici nazionali nei confronti della nostra città. Poi, va detto che da un lato c’è un centrodestra unito e, dall’altro, un centro sinistra spaccato che si divide; questa, è la dimostrazione che il centrodestra ha dato una rappresentazione di sé che va nella direzione di una classe dirigente che ha messo da parte i personalismi, anteponendo l’interesse dei salernitani. Cosa, questa, che dall’altro lato non avviene, abbiamo semplicemente la diversificazione e la scomposizione, frutto del desiderio di accaparrarsi qualche poltrona, senza rincorrere il benessere della nostra città”. Come diceva lei poco fa, un centrodestra unito e un centrosinistra spaccato che rischia ancora di perdere pezzi mentre si sprecano le polemiche nei confronti del sindaco Napoli… “Io faccio una considerazione: l’amministrazione comunale paga gli errori di una incapacità che si è rinnovata per tanti anni; il disagio dei cittadini è frutto dell’incapacità dell’amministrazione ed è inutile cercare di correre ai ripari o ricorrere ad una narrazione che non corrisponde alla realtà per fare in modo che i cittadini possano comprendere che si stanno attivando dei meccanismi che vanno nella direzione di eludere i problemi che ci sono in questa città. C’è un termine sbagliato che si ostinano ad utilizzare, il faremo mentre hanno avuto tanti anni per poter fare e non hanno fatto. La città è degradata, è sotto gli occhi di tutti; Salerno si propone come una città turistica ma non lo è; noi viviamo la grossa sconfitta di quest’amministrazione: il mare, una volta era una risorsa mentre oggi è un problema; il mare – per chi come me è nato in un rione popolare e non poteva fare le vacanze in altro territorio che non fosse quello salernitano – era una ricchezza ma oggi è un degrado, i cittadini non possono avere un loro diritto”. L’ordinario che diventa straordinario? “E’ una città senza eventi, senza centri di aggregazione, che non è pulita mentre il primo biglietto da visita per i turisti è proprio la pulizia. Salerno è una città dotata di tante potenzialità ma sono inespresse e hanno nomi e cognomi, sotto il profilo della responsabilità perché chi ha amministrato non è stato in grado di coniugare le sensibilità dei cittadini con le prospettive e capacità della nostra città”. Il voto è ormai vicino, quale dovrebbe essere, secondo lei, il primo atto della nuova amministrazione? “Il vero problema di questa città è che manca una visione: bisogna subito intervenire sulla pulizia per poi iniziare ad avere una visione della realtà sinergica, città che cresce, in cui i quartieri periferici diventano un elemento in sinergia con il centro. La nostra città non deve essere un dormitorio ma vivile, promuovendo gli eventi culturali, momenti significativi attraverso i quali i cittadini si sentono coinvolti ma, nello stesso tempo, si determinano situazioni di rilancio di quello che è il processo della nostra comunità. Salerno ha bisogno di ritrovarsi, di una politica presente tra la gente mentre oggi l’amministrazione è distante dai problemi dei cittadini; non si può pensare di essere presenti con l’inaugurazione di una rotatoria ma immaginando ciò che si deve fare, coniugando il percorso commerciale e industriale con quello turistico. La zona Asi non è più adeguata, gli imprenditori continuano a pagare ma senza avere servizi in grado di garantire la loro produttività. Ecco perché c’è bisogno di un momento di rinascita della nostra comunità, non è una critica ma la fotografia. La gente non ce la fa più e l’amministrazione questo non lo comprende; dopo 30 anni è giusto che in un sistema democratico ci sia un cambiamento perché si perdono gli stimoli. Solo con una nuova classe dirigente si potrà davvero migliorare”. Sarà un ferragosto preoccupante, i casi di contagio aumentano su tutto il territorio regionale. Secondo lei, cosa non sta funzionando? “Rispetto a questa tematica della pandemia, noi dovremmo iniziare a preoccuparci di avere un progetto che tuteli i commercianti che maggiormente hanno pagato l’emergenza; dobbiamo mettere in campo le energie per fare in modo che non ci siano altri problemi seri sotto il profilo economico e commerciale. Sul covid non si può fare campagna elettorale, qualcuno lo ha fatto ed è stato un grave errore, dobbiamo sposare la cultura della prevenzione rispetto a quella emergenziale; bisogna strutturare soluzioni, dobbiamo mettere in sicurezza il commercio e le attività produttive che dovrebbero essere aiutate ma così non avviene, a livello nazionale. Le piccole e medie imprese rappresentano la spina dorsale di questo Paese, dobbiamo fare in modo che si faciliti il sistema fiscale, un sistema amministrativo più veloce. Bisogna sostenere chi oggi apre la serranda perché dopo questo periodo è un eroe, dovrebbero avere al proprio fianco le istituzioni altrimenti lo stato diventa il participio passato del vero essere ma dovrebbe essere invece una comunità sociale e civile che ha la capacità di far sì che ogni cittadino possa essere aiutato e devono farlo tutti, compreso i Comuni che dovrebbero rivedere la tassazione”. Emergenza sicurezza in città, rissa continue nei fine settimane… “La violenza va acuita, noi dobbiamo essere grati alle forze dell’ordine. Sono figlio di un uomo che ha indossato la divisa per 45 anni e so quanti sacrifici fanno questi uomini in divisa per garantirci la sicurezza. Questo tema deve essere il fiore all’occhiello di un’amministrazione ma bisogna creare momenti culturali, di aggregazione; bisogna tornare all’educazione civile, noi dobbiamo essere grati alle forze dell’ordine che, per quattro soldi, fanno un lavoro straordinario e noi dobbiamo essere grati e collaborativi”.