Carrella: "“Delocalizzazione porto commerciale? Battaglia mia, ora si proceda subito” - Le Cronache
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Carrella: ““Delocalizzazione porto commerciale? Battaglia mia, ora si proceda subito”

Carrella: ““Delocalizzazione porto commerciale? Battaglia mia, ora si proceda subito”

di Erika Noschese

Delocalizzazione del porto commerciale, attività sociali, nautica da diporto e commerciale. Sono alcuni dei punti del programma elettorale di Giovanni Carrella, candidato al consiglio comunale di Salerno nella lista dei Popolari e Moderati, la civica nata da un accordo tra l’ex sindaco Aniello Salzano e il consigliere regionale Corrado Matera, a sostegno del sindaco uscente Vincenzo Napoli. L’avvocato Carrella, ex consigliere della giunta De Biase, è oggi presidente dell’Azimut, l’associazione che, da tre anni, organizza – tra le altre cose – il campionato mondiale di vela per i non vedenti “Homerus-Azimut Salerno scsd”. Giovanni Carrella, candidato al consiglio comunale di Salerno nella lista Popolari e Moderati, a sostegno del sindaco uscente Vincenzo Napoli… “Sì, esatto. Ho scelto di candidarmi perché la politica è una malattia della quale difficilmente si riesce a liberarsi. Sono stato consigliere comunale, con Mario De Biase sindaco per poi lasciare la politica per qualche tempo, almeno fino ad ora perché ho tempo da dedicare alla mia città e alla politica”. Qual è il punto principale del suo programma elettorale? “Porto avanti la mia battaglia, iniziata anni fa: il polo nautico salernitano. Io, all’epoca, cercai di concretizzare un progetto che prevedeva la realizzazione di un porto turistico in città, con la delocalizzazione del porto commerciale nella zona industriale della città di Salerno, vicino all’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi. Io feci uno studio affidato ad alcuni ingegneri salernitani che prevedeva la realizzazione di un porto commerciale, come c’è a Gioia Tauro, dove oggi opera Gallozzi. La realizzazione di questo porto permette di avere un’area a terra di oltre 70mila metri quadrati, il doppio di quello che attualmente ha il porto commerciale di Salerno; evitare il caos tra barche e navi che aspettano di entrare perché non c’è posto. Nel momento in cui si comincia a costruire, se ci sono i fondi è realizzabile e questo è uno dei progetti che si possono portare a termine”. Della delocalizzazione del porto commerciale ne parla, oggi, anche il consigliere Antonio Cammarota… “Il consigliere Cammarota l’ha copiata da me questa iniziativa. Circa 20 anni fa, organizzai un convegno con tutti gli operatori portuali proprio per discutere della fattibilità del progetto. Oggi, il collega Cammarota ha ripreso questo discorso perché evidentemente lo apprezza, non guadagno nulla ma rivendico la paternità di questo progetto. L’importante che si faccia, se lo sposano anche altre persone non è un male”. Qual è la difficoltà che si trova nella delocalizzazione del porto? Se ne parla da anni, senza concretizzare nulla… “Adesso è quasi indispensabile. E’ vero che in questo periodo si stanno spendendo soldi per l’ampliamento ma non si risolverà il problema perché quel braccio serve per evitare l’insabbiamento ma non risolverà il problema degli spazi a terra, insufficienti per rispondere alle esigenze della commercializzazione e abbiamo il problema dei containers, la cui soluzione trovata fino ad ora sembra essere solo la realizzazione di quella galleria ma mi astengo dal fare i commenti”. Porta Ovest non le piace? “Non è un problema di trasporto di containers ma di spazi. Tra 20 anni, al massimo, il porto commerciale a Salerno non ci sarà più. Per quanto riguarda Porta Ovest, invece, no, non mi piace. Si rende conto di cosa significa? Per evitare il traffico si sta realizzando un’opera che, fino ad ora, è costata il doppio di quanto inizialmente previsto, circa 180milioni di euro. Non voglio sembrare disfattista ma ho le mie idee e questo è il bello della democrazia. Credo nella portualità turistica salernitana e sono convinto della necessità di un porto turistico, oltre quello di Gallozzi che è bellissimo, per rispondere alle richieste di posti barca”. Quali sono le altre iniziative sulle quali vorrebbe puntare l’attenzione? “Noi ci occupiamo di attività diportiste, culturali, sociali e siamo quelli che hanno organizzato il campionato mondiale a vela per i ciechi e quest’anno ci sarà la terza edizione, in programma dal 16 al 19 settembre. È un evento mondiale, autorizzato dalla stessa società che organizza il campionato mondiale; interverrà il Coni. Noi a Salerno riusciamo a rappresentare tutto e una manifestazione simile, a carattere mondiale, porta Salerno tra le città marinare più importanti. Questa è Salerno, non parlo della mia società ma della portualità, della vocazione turistico marinara del capoluogo; perché distruggere la nautica da diporto? Senza togliere nulla a quella commerciale. Su seimila posti barca ci sono circa 2mila posti di lavoro. Il mondo della nautica non viene coltivato abbastanza pur essendo una città sul mare. A parte la mia attività sociale, per le persone diversamente abili, negli anni ho svolto varie attività ma i miei obiettivi sono: nautica diportistica, commerciale; l’attività sociale per i diversamente abili. Quando si fa un progetto elettorale e si mettono in campo diversi argomenti non si realizza nulla, io ne ho due: sociale e il mondo del diporto”.