D'Angelo: “Medici non vaccinati? Negli ospedali salernitani sono pochi” - Le Cronache
Ultimora sanità

D’Angelo: “Medici non vaccinati? Negli ospedali salernitani sono pochi”

D’Angelo: “Medici non vaccinati? Negli ospedali salernitani sono pochi”

di Monica De Santis

Sono 45.753 in tutto stando al report del governo dello scorso 18 giugno, i sanitari – medici, infermieri e personale sanitario italiano, che non si sono ancora vaccinati contro il Covid19. Per questi al termine della campagna di vaccinazione potrebbe scattare la sospenzione dall’attività e nei casi più gravi anche la radiazione. Dunque sarebbero due le possibili conseguenze alle quali questi medici potrebbero andare incontro per quanti lavorano nelle Asl ci sarebbe una sospensione dello stipendio, mentre chi svolge attività privata non sarebbe più legittimato a esercitare. “Al momento nel salernitano non conosciamo ancora il numero dei medici, degli infermieli e del personale sanitario che ha scelto di non vaccinarsi”, spiega il presidente dell’ordine dei medici e degli odotoiatri Giovanni D’Angelo, “E’ ancora presto per avere dei dati precisi, quello che posso dire è che negli ospedali della nostra città e nella nostra provincia stiamo parlando di poche, davvero poche persone”. Il presidente D’Angelo precisa anche che se al momento questi numeri non sono disponibili “Lo saranno presto. Appena sarà completata la prima fase della campagna di vaccinazione, incrociando i dati ed i nominativi, coloro i quali non si sono vaccinati verranno fuori e quindi saranno prese conseguenze che potranno essere il trasferimento ad incarichi che non hanno a che fare con il contatto o la cura delle persone, oppure se questo non dovesse essere possibile la sospensione senza stipendio dall’esercizio medico”. Proprio per questo motivo il presidente D’Angelo invita “chi non si è ancora vaccinato a farlo quanto prima. Quello che è importante far capire che farsi il vaccino non vuol dire tutelare solo la propria persona, ma soprattutto tutelare gli altri. Siamo medici, abbiamo contatti con tantissime persone, perchè allora dobbiamo mettere a rischio la nostra vita e quella degli altri?” Ma la sospensione dall’attività o la radiazione non è un atto troppo duro visto e considerato che in Italia il vaccino non è obbligatorio? “Potrebbe sembrare così. E’ vero che giuridicamente il vaccino non è obligatorio in Italia, ma è pur vero che chi svolge un lavoro come quello del medico, che è un lavoro della tutela della persona, non può non vaccinarsi. Non vaccinarsi come vaccinarsi è una scelta. E qualsiasi scelta venga fatta deve sempre, è giusto ricordarlo, non arrecare nessun danno a terzi. Ecco perchè chi per lavoro deve avere contatto ogni giorno con decine di persone, come noi medici, ha il dovere di non mettere a rischio la vita degli altri per una sua convinzione”. Un principio questo che potrebbe essere applicato anche al corpo docenti, visti i continui e ripetuti contatti con gli alunni? “Non è escludo che questo avvenga, ma non solo per i docenti, anche per altre categorie di lavoratori che hanno continui contatti con il pubblico”. Però la radiazione è una pena, diciamo così, molto dura? “La radiazione si applica principalmente per quei medici che si dichiarano No Vax. E credo che sia giusto, se sei un medico non puoi essere contro i vaccini. Non dobbiamo prenderci in giro, tutti sappiamo bene che grazie ai vaccini, molte malattie infettive e mortali sono state debbellate e che tante altre vengono prevenute. Ora chi ha studiato medicina questo lo sa bene, sa bene i benefici che i vaccini hanno portato nella vita di ognuno di noi. Quindi la domanda è un’altra come si fa ad esercitare la professione medica se non si riconosce il beneficio che i vaccini hanno dato”. In tutt’Italia ed anche nel salernitano vi è stata una grande risposta positiva da parte dei giovani alla campagna vaccinale, come spiega questo? “Semplicemente perchè i giovani hanno capito che questa è l’unica strada per riprendersi la loro libertà. I ragazzi più di tutti guardano al futuro, sanno bene che sono loro il futuro ed ovviamente vogliono viverlo questo futuro. E per farlo ci devono essere e devono lottare contro queste malattie. Ecco perchè i giovani hanno risposto in maniera positiva alla chiamata al vaccino. Dando grande prova di maturità ed intelligenza”. Resta il fatto che questi vaccini che al momento vengono somministrati in Italia non danno una copertura totale? “Esatto, anche questo va detto. Anche le persone vaccinate possono contrarre il Covid, in maniera più lieve, ma possono contrarlo, come avviene con i vaccini anti influenzali. Poi c’è ancora il problema delle varianti. Su queste non sappiamo ancora che tipo di copertura hanno questi vaccini. Purtroppo questa pandemia è stata improvvisa e violenta ed anche sui vaccini si sta ancora lavorando. Al momento quelli che ci sono stanno dando una buona copertura, visto che i casi sono diminuiti. Certo se si riuscisse ad arrivare ad un’immunità di gregge forse riusciremo davvero a bloccare il diffondersi del virus. Ma per questo siamo ancora un po’ lontani”.