Nicola Padula: San Gregorio Magno tra vino, cibo e percorsi storici - Le Cronache
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Nicola Padula: San Gregorio Magno tra vino, cibo e percorsi storici

Nicola Padula: San Gregorio Magno tra vino, cibo e percorsi storici

di Monica De Santis

A 508 metri di altitudine dal livello del mare, a sud di Salerno si trova il comune di San Gregorio Magno, un territorio comunale, di circa 49 chilometri quadrati, che comprende una vasta area collinare situata nell’alta valle del Tanagro in prossimità del confine con la Basilicata. Con i suoi 4300 abitati circa, il comune di San Gregorio Magno è molto conosciuto per le sue specialità gastronomiche. A testimonianza di questo i tanti agriturismi e ristoranti che vi sono lungo tutto il territorio. Sindaco di questo comune dal 11 giugno del 2018 è Nicola Padula, già funzionario presso l’amministrazione provinciale di Salerno, ed eletto con la lista civica del Quadrifoglio. Padula ha scelto di intraprendere questa avventura politica per poter “Fare qualcosa di buono per la mia terra che amo tantissimo, per preservare il benessere della comunità, ma anche per garantire uno sviluppo economico, sociale e culturale di tutto il territorio. Certo oggi fare il sindaco è una vera e propria missione, soprattutto da quando siamo stati tutti colpiti da questa pandemia. I sindaci sono diventati, soprattutto nei piccoli centri il punto di riferimento per tutta la cittadinanza”. Lei ha parlato della pandemia, siamo in zona bianca da pochi giorni, ma come un piccolo centro come il suo sta cercando di uscire da questa grave crisi sanitaria ed economica?

“Stiamo cercando di risollevarci un po’ come tutti i comuni italiani e del mondo. E’ un lavoro lento e non facile, ma la voglia di ripartire c’è tutta. Noi stiamo puntando soprattutto nel rilancio di quelle attività economiche che hanno subito i maggiori danni da questa pandemia. Parlo ovviamente del settore del commercio ed in particolare della ristorazione e del wedding. Il mio comune è conosciuto soprattutto per i prodotti gastronomici, quindi si può ben capire i danni che le nostre attività hanno subito con questo lunghissimo periodo di chiusura. Ora finalmente, nel rispetto dei protocolli, le attività hanno riaperto, e devo dire che le notizie che mi arrivano soprattutto dagli agriturismi sono molto positive, ci sono tante prenotazioni da qui e per i prossimi mesi e questo ci lascia ben sperare”. Nelle ultime settimane si è parlato tanto dei collegamenti tra i vari comuni, che non sono facili, è davvero così?

“Sicuramente questo è uno dei nostri handicap, nonostante siamo messi meglio rispetto ad altri comuni perchè abbiamo a 15 chilometri lo svincolo di Sicignano degli Alburni, il problema è che poi da lì fino a noi, specie nel tratto da Buccino a San Gregorio la strada non è proprio ottimale. Però si stanno realizzando dei lavori nel comune di Buccino e poi speriamo che continuino fino da noi migliorando così la viabilità. Va anche detto che c’è un progetto di una strada a scorrimento veloce che ci dovrebbe permettere tra qualche anno, sperando che venga finanziata dalla Regione, di risolvere tutti i nostri problemi di collegamento e permettere alle persone di raggiungere il nostro comune più facilmente”. Oltre alle eccellenze enogastronomiche ci sono anche tante belle cose da vedere nel suo comune, ha ipotizzato mai di realizzare un percorso tra storia e gastronomia?

“Certamente, e proprio ragionando in questa direzione abbiamo partecipato ad un bando nazionale che ci permette di finanziare il completamento di via Bacco, che è questa zona del nostro comune dove si trovano oltre 600 cantine e che nel mese di agosto ospitano un’importante manifestazione enogastronimica che richiama molti turisti. Diciamo che la pandemia ci ha bloccato perchè avevamo molti progetti da mettere in campo speriamo di riprenderli al più presto, come il collegamento di via Bacco, attraverso un percorso storico con il vecchio borgo di San Zaccaria. Poi abbiamo in programma di sviluppare altri percorsi perchè vogliamo incentivare questa forma di turismo che è molto in voga oggi, il turismo dei camminatori. Abbiamo altri percorsi storici come il sentiero di Annibale, perchè Annibale è stato nella nostra zona, c’è un ponte romano su cui sono passate le sue truppe. Insomma ci sono in progetto vari itinerari e percorsi storici da abbinare alle nostre specialità gastronomiche”. Voi avete anche un importante struttura sportiva dove ogni anno ospitate grandi squadre di calcio per il ritiro?

“Si è vero, è una struttura molto bella, dove ospitiamo le squadre di calcio, quest’anno avremo il Palermo. E anche questa per noi è una forma di pubblicità, perchè ci consente di farci conoscere fuori dal territorio provinciale e regionale”. Cosa manca a San Gregorio Magno per renderla più appettibile ai turisti? “L’abbiamo detto prima. Serve una strada di collegamento, rapida e veloce, che si colleghi all’autostrada Salerno - Reggio Calabria”. Chi viene a San Gregorio cosa deve vedere assolutamente? “Le cantine di via Bacco, perchè sono davvero uniche nel loro genere. E poi la chiesa Madre che è stupenda”. Invece a livello gastronomico cosa si deve assaggiare assolutamente? “Facile, il nostro piatto tipico che sono le patate cunzate, preparate con il peperoncini e poi i nostri salumi che sono la nostra specialità e che ci hanno permesso di farci conoscere davvero in tutto il mondo”