Michele Cirino: “Perché oggi i giovani dovrebbero studiare e recepire la cultura dei loro padri?” - Le Cronache
Provincia Nocera Superiore

Michele Cirino: “Perché oggi i giovani dovrebbero studiare e recepire la cultura dei loro padri?”

Michele Cirino: “Perché oggi  i giovani dovrebbero studiare e  recepire la cultura dei loro padri?”

di Monica De Santis

Michele Cirino è il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Fresa Pascoli di Nocera Superiore. Nella giornata di ieri ha deciso di inviare delle sue personali riflessioni sul mondo della scuola e sull’arte della didattica. Riflessioni che sono state inviate ai docenti e anche all’utenza del web. Il dirigente scolastico ha iniziato la sua lettera parlando della vision e della mission della scuola… “Anche una parola, un pensiero espresso, un errore, una sofferenza, uno sforzo, un traguardo non ancora raggiunto può rappresentare “uno studio”. Perché oggi i giovani dovrebbero studiare? Perché dovrebbero recepire la cultura dei loro padri? Non sarebbe forse meglio insieme a loro costruire nuovi orizzonti culturali e di senso attraverso la ricerca azione costruiamo la cultura insieme ai giovani. La cultura non la si trasmette ma la si costruisce insieme ai ragazzi. Oltre il tempo e lo spazio, oltre la complessità del momento, in ogni luogo e utilizzando ogni spazio all’aperto un po’ come Gli allievi socratici dell’Antica Grecia, l’Ic Fresa Pascoli attraverso full immersion sulle orme dei padri della cultura occidentale oltre la pandemia”. Il dirigente Cirino prosegue poi parlano dello stato dell’arte della scuola in piena pandemia… “In tal modo, la scuola secondaria di I grado Fresa-Pascoli, diventa punto nodale della Cultura ed anello di congiunzione della catena armoniosa di una comunicazione – munus, donum -, in grado di far crescere le nuove generazioni in un apprendimento continuo lungo tutta la vita. La scuola, col suo patrimonio, diventa officina di poesia, cioè creazione fantastica, lungo la scienza – coscienza dantesca nel sogno dei fedeli di amore, nel segno di una cultura totale, cioè enciclopedica, nella concezione ideale di un nuovo illuminismo fondato sulla triade sempre avvincente ed essenziale, specie oggi, di Libertà, Uguaglianza, Fraternità. In particolare, è tanto più vitale la Libertà quando, come nei momenti bui, si ha la triste impressione che, in nome di falsi vantaggi economici, essa venga meno, come l’aria che si respira. Rinasce il nuovo concetto di Libertà che non è star sopra un albero, né uno spazio libero. La libertà-partecipazione ritrova nel protagonismo giovanile il suo fondamento, nella uguaglianza di opportunità, i suoi principi ideali e degni di essere vissuti lungo l’exemplum di don Lorenzo Milani. Sono così recuperati i pilastri di una cultura ideale, di una polis fondata sulla fraternità, di un sapere fatto di valori umani, col sapore di scienza che abbia spessore e voglia di riscoperta di una sapiente capacità di interpretare la stessa realtà. Se nati non fummo a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza la stessa sapienza non è un patrimonio di erudizione prossimo alla vanitas vanitatum”. Infine Michele Cirino ha lasciato le sue conclusioni e gli i suoi auspici… “La sapienza come Weltanschauung è sapore di vita, concerto di mente e cuore, con la luce calda e coinvolgente dell’amore che move. Impegno, dono, eucarestia, la paideia della Fresa-Pascoli, in tempi non facili, con la sua didattica viva ed empatica conquista vita piena che confessi di aver vissuto. Caro alunno pieno di ideali, fraterno amico, intelletto libero e di buoni costumi, continua la tua missione per una scuola dove si sta bene imparando nella visione inclusiva e capace di emozionare l’adolescente che entra il primo giorno nella tua bellissima officina della Cultura. Questa entusiasma in continuum il giovane che, dopo la parentesi triennale, si avvia a nuove esperienze, col pane della scienza spezzata tra le tue aule. Il tutto, con le parole dei tuoi fantastici educatori- cum laboratores et oratores, col verbum che anima la tua missio, con il logos che unisce e supera i muri facendosi eucaristia, per nuovi percorsi. E che sapore di amore accompagni il cammino dell’uomo del mio tempo perché anche la cupa eternità animale che geme in noi, con la fede – elpis – può farsi santa in un cammino di impegno umile ed alto, di carità e di speranza. Basterà poco. E quel poco taglierà come spada. Ognuno, ora, faccia la sua parte, per riscoprire, nessuno escluso, scienza e sapienza nel proprio Io, secondo il padre Agostino, discepolo dello stesso Basilio del deserto. Noli ire foras, intus in te redi, in interiore hominis, habitat veritas. E se la verità è verum, dalla radice ver, è anche primavera, è Verbum et Deus, scintilla sacra di un cammino divino Ad multos annos, di tante primavere meravigliose.