Manca un istituto di pena per i minori: la denuncia - Le Cronache
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Manca un istituto di pena per i minori: la denuncia

Manca un istituto di pena per i minori: la denuncia

di Pina Ferro

L’assenza di un istituto di pena minorile nel territorio del distretto della Corte di Appello di Salerno “costituisce un intollerabile e ingiustificato disagio per i minori e i giovani adulti destinatari di misure restrittive della libertà personale che si vedono spesso provati del conforto psicologico dei familiari, impossibilitati, ad affrontare lunghi viaggi per far visita ai congiunti reclusi”. E’ quanto si legge nella relazione del presidente della Corte di Appello di Salerno, Iside Russo redatta in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario nel distretto di Salerno. Per il presidente Russo, l’espiazione della pena fuori dal distretto di residenza spoglia il Tribunale dei minorenni di Salerno delle funzioni di Tribunale di Sorveglianza e quindi della competenza di affidamento in prova al servizio sociale, di semilibertà di liberazione condizionale e di liberazione anticipata. In tal modo vengono interrotti i progetti educativi avviati nella fase delle indagini e proseguiti nel corso del processo di cognizione. Le difficoltà maggiori per la concreta realizzazione delle esigenze di tutela e recupero in situazione di disagio sono ancora legate all’esistenza non solo nel territorio del distretto ma addirittura nell’intera regione Campania di pochissime strutture destinate a gestire problematiche di tipo psichiatrico che spesso carantterizzano adolescenti che delinquono, per i quali il carcere diventa l’unica risposta contenitiva in assenza di comunità terapeutiche. Lo stesso discorso vale anche per i minori tossicodipendenti il cui numero è in aumento e per i quali l’inserimento in strutture per adulti non consente adeguate tutele. A tal priposito va, comunque, ricordato che la giunta Regionale della Campania ha approvato il documento di “Presa in carico e collocamento presso comunità terapeutiche dei minori con problematiche psicologiche o da tossicodipendenze su disposizione dell’autorità giudiziaria”. Il protocollo rappresenta un primo passo verso la concreta ed effettiva presa in carico di un problema che si rivela sempre più cogente: al di la degli effetti delle droghe anche leggere, le problematiche familiari, i rapporti con i pari improntati spesso alla sopraffazione, l’assenza di modelli educativi, il disiteresse alla costruzine di un solido futuro stante l’assenza di sbocchi in ambito lavorativo, sono spesso la causa scatenate di comportamente borderline dei minori.