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Polichetti e il clan Zullo. Il Gup deciderà il 25

Polichetti e il clan Zullo. Il Gup deciderà il 25

Scambio politico mafioso oltre allo spaccio e usura. Ieri mattina l’ex vicesindaco di Cava, Enrico Polichetti è comparso, unitamente a numerosi solidali del clan Zullo dinanzi al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Salerno Ubaldo Perrotta. L’udienza è stata celebrata nell’aula bunker considerato l’alto numero di indagati. Dopo la discussione degli avvocati il gup si è riservato di decidere sulle richieste di rinvio a giudizio il prossimo 25 marzo. Al momento, nessuno ha ipotizzato riti alternativi. Sono diversi i filoni riuniti nel procedimento che vede tra gli indagati oltre all’ex vicesindaco di Cava Enrico Polichetti, anche Dante Zullo, al vertice dell’omonimo clan, la figlia geraldine Antonio Santoriello e il funzionario comunale Angelo Trapanese. Nel procedimento a carico di Polichetti pare il comune metallizzano voglia costituirsi parte civile. Secondo l’accusa sostenuta dal Pm Senatore l’ex vice sindaco avrebbe ottenuto l’appoggio di Dante Zullo in occasione delle elezioni comunali, in cambio dell’affidamento ad una cooperativa di ex detenuti di tutti i lavori necessari per il Municipio. Si ipotizza anche che nel 2016 in occasione della Festa della pizza, per la quale è accusato di aver favorito una società degli Zullo con la complicità del funzionario Angelo Trapanese (responsabile del servizio Tributi). La manifestazione fu gestita dall’associazione “Promo Cava”, riferibile a uomini del sodalizio, e secondo le indagini l’autorizzazione fu data nonostante carenze istruttorie e violazioni regolamentari che assessore e funzionario avrebbero taciuto al sindaco Servalli. Gli illeciti sarebbero continuati nel corso dell’evento, applicando sull’occupazione di suolo pubblico una tariffa agevolata e chiudendo un occhio sulle sanzioni per un’estensione più che doppia rispetto a quella autorizzata. Di qui l’accusa di scambio politico mafioso e abuso d’ufficio aggravato.