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Avanti “marsh” e la Tav non va in… Tele

12 Marzo 2019
in Attualità, Cronaca, Primo piano, Ultimora
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Avanti “marsh” e la Tav non va in… Tele
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Il progetto Torino-Lione fa un passo in avanti: il cda di Telt ha dato il via libera all’unanimità all’avvio degli avvisi (“avis de marches”), gli inviti a presentare candidatura relativi agli interventi dei lotti francesi del tunnel di base della Tav. L’obiettivo è «salvaguardare i finanziamenti Ue». Gli avvisi contengono anche «l’esplicitazione della facoltà di interrompere senza obblighi e oneri la procedura in ogni sua fase», come si legge nella nota della società italofrancese. Telt conferma anche «l’impegno a verificare le volontà dei due governi al termine della selezione delle candidature, prima di procedere all’invio dei capitolati di gara alle imprese». E Parigi apre al dialogo: «La Francia ribadisce il suo pieno impegno sulla Torino-Lione e la sua disponibilità per una discussione tra i partner», afferma il ministro francese dei Trasporti, Elisabeth Borne. I bandi di gara rappresentano «un passo positivo nell’interesse del progetto», aggiunge. Il premier Giuseppe Conte sottolinea che la Tav non deve diventare un’ossessione: «Io ho un problema più grande, la ripresa dell’Italia , rilanciare il sistema delle infrastrutture, e magari con la Tav avessimo risolto il problema…». Il vicepremier, Matteo Salvini, parla di una «scelta chiara e unanime» da parte di Telt. «La Tav -spiega- è una delle tante opere pubbliche, in Italia ci sono 300 cantieri da riaprire, contiamo che nell’arco di qualche giorno ci sia un decreto urgente sblocca cantieri, si deve rivedere il malefico codice degli appalti». – Sulla Tav «non c’è nessun vincitore e nessun perdente, conta l’interesse pubblico di un’opera che senza alcun pregiudizio i tecnici dicono essere fortemente negativa», evidenzia invece il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. «Non perderemo i 300 milioni e non avremo nemmeno un soldo di penale», chiosa. E non mancano le punzecchiature di spillo di M5s nei confronti dell’alleato leghista. Tanto che fonti qualificate del Movimento arrivano a ipotizzare che ci sia uno scontro interno al Carroccio per convincere Salvini a «mollare M5s». Il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino attacca e parla di «grande imbroglio»: «Dall’estate scorsa hanno un unico obiettivo, scavallare le elezioni europee senza decidere». E annuncia che andrà avanti con il referendum. Intanto Confindustria ribadisce la sua posizione e la rimarca sottolineando che un eventuale stop disincentiverebbe «investitori interessati a finanziare progetti importanti» nel nostro Paese. La rinuncia alla finalizzazione della Tav «comporterebbe potenziali
danni derivanti da costi diretti (risarcimenti dei costi sostenuti e perdita occupazionale), indiretti (per esempio aumento della produttività, altri effetti sul mercato del lavoro, effetti derivanti dalle “economie di agglomerazione”), e da costi di reputazione, ovvero da danni d’immagine e di credibilità dell’intero sistema Paese», puntualizza una nota del Centro studi Confindustria dal titolo “Oltre l’Analisi Costi-Benefici per la Tav». Il portavoce della Commissione europea che si occupa del dossier trasporti, da parte sua, parla «di primo passo necessario, ma ne serviranno altri». Se la situazione non procede «bisognerà rivedere il grant agreement» e dunque l’Italia rischia di perdere i finanziamenti. Il progetto Tav «è un grande progetto per l’avvenire, è importante per la Francia, per l’Europa e per l’Italia, spero che gli amici italiani quali che siano le vicissitudini temporanee, vadano avanti con l’opera», sottolinea dal suo canto il commissario Ue Pierre Moscovici. «Non è illegittimo rivalutare le cose -aggiunge Moscovici- ma secondo me è un errore dire che questo progetto è negativo».

Tommaso D'Angelo

Tommaso D'Angelo

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